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capelli, le accarezzo il collo con la lingua fino a lasciarle il segno di un succhiotto. Le sue spalle<br />

fremono al solo sentire il mio fiato e ridacchia.<br />

Lascio un po’ di spazio tra di noi e la guardo negli occhi. «Ti faccio il solletico?».<br />

Scuote la testa con un’espressione solenne sulla faccia. «No, assolutamente no».<br />

me.<br />

Le do un pizzico sul fianco e lei si sposta di lato, cercando di rotolare via da sotto di<br />

«No, ti prego». Ride cercando di respirare. «Sii carino per favore».<br />

Le do retta, perché c’è qualcos’altro che desidero da morire.<br />

Comincio a svestirla, all’inizio con calma, poi i miei movimenti si fanno più<br />

concitati e alla fine le strappo qualche bottone della camicia. Nel giro di pochi minuti i vestiti<br />

sono ammucchiati sul pavimento e io sono di nuovo dentro di lei. Mentre la guardo negli occhi<br />

valuto se chiederle di venire con me in tour, ma è un attimo passeggero, realizzo che non posso<br />

farle una cosa del genere.<br />

Mi sveglio in una stanza tranquilla, con Ella tra le braccia. Il suo corpo nudo è<br />

accoccolato su di me. Vorrei potermi svegliare così ogni mattina, ma uno di noi due dovrebbe<br />

rinunciare a qualcosa di importante.<br />

«Dio, che cazzo faccio?», sospiro tra me e me.<br />

La luce del mattino fa capolino tra le tende e macchine passano sulla strada<br />

principale di fronte all’hotel. Per un po’ guardo Ella che dorme, le accarezzo la schiena con le<br />

dita finché non apre le palpebre.<br />

«Sei sveglio». Scaccia via la stanchezza con un battito di ciglia.<br />

Mi arrotolo una ciocca dei suoi capelli intorno al dito. «Non riuscivo a dormire». Lei<br />

prova a mettersi seduta, ma io la cingo con le braccia e la tengo stretta a me. «Resta giù ancora<br />

un po’. Mi piace tenerti tra le braccia».<br />

I suoi occhi mi scrutano mentre mi riappoggia la testa sulla spalla. «Cosa c’è che<br />

non va? Sembri agitato».<br />

Le passo il pollice tra le sopracciglia per cancellare una piccola ruga di<br />

preoccupazione. «Hai mai pensato a cosa faremo delle nostre vite? Intendo noi due insieme?».<br />

Lei si morde il labbro inferiore. «A volte ci penso».<br />

«E dove pensi che stiamo andando?», chiedo con cautela, non voglio spaventarla<br />

dicendole quello che ho in mente. Devo prima sondare un po’ le acque.<br />

I suoi occhi si guardano intorno e il respiro diventa affannoso. «Mi stai lasciando?».<br />

Sbuffo fuori una risata. «Ma che cazzo vai a pensare?».<br />

Si puntella sul gomito e abbassa lo sguardo su di me, i capelli le incorniciano il viso.

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