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Caroline me l’ha mandata non molto dopo Natale. Ci siamo Micha e io davanti alla<br />
veranda, è rivolto verso di me invece che verso l’obiettivo. Mi stava sussurrando un commento<br />
osceno all’orecchio e io sono scoppiata a ridere proprio mentre Caroline scattava. È una foto<br />
perfetta, perché anche se non stiamo guardando l’obiettivo siamo genuinamente felici e ognuno<br />
dei due fa sentire così l’altro.<br />
Il sedile posteriore è pieno di borse e scatole, perciò Micha usa lo specchietto<br />
laterale per uscire in retromarcia. Faccio un rapido saluto con la mano a Lila, che sta<br />
singhiozzando. Ethan si avvicina e le mette un braccio intorno alle spalle.<br />
prometto».<br />
Quando arriviamo all’uscita, il mio telefono suona e io rispondo. «Starò bene, lo<br />
«So che starai bene», dice Anna. «Ma volevo assicurarmi che avessi chiamato quella<br />
terapista di cui ti ho dato il numero».<br />
«Sì, ho appuntamento con lei tra qualche settimana», dico allacciando la cintura di<br />
sicurezza. «E ci andrò di sicuro».<br />
«Bene». Fa una pausa. «E se avessi mai bisogno di qualcosa, e intendo qualsiasi<br />
cosa, non farti problemi a chiamarmi».<br />
«Lo farò», prometto. «Anna, grazie per quello che ha detto l’altro giorno. Che sono<br />
una ragazza diversa da quella che ha visto la prima volta. So di essere cambiata, ma è bello<br />
sentirselo dire».<br />
«Ho detto solo la verità, Ella. Sei cambiata e credo che avrai una bella vita. Devi<br />
solo ricordare che chiedere aiuto non è una cosa sbagliata, e che devi farlo, perché ci saranno<br />
momenti in cui ne avrai bisogno».<br />
Sorrido a Micha, che mi sta osservando, curioso. «Lo farò».<br />
«Bene», dice. «Ricordati anche di divertirti e di non preoccuparti troppo».<br />
«Lo farò». Riattacco, e Micha intreccia le dita alle mie.<br />
«Chi era?», chiede, fermandosi a un semaforo rosso.<br />
«Anna».<br />
«Cosa doveva dirti?».<br />
Guardo in alto, verso il sole che splende nel cielo. «Che crede che andrà tutto bene».<br />
Qualche ora dopo ci fermiamo per riposarci un momento, per una rapida pausa al<br />
bagno e per prendere qualche snack dal bagagliaio. Parcheggiamo in una piazzola in cima a una<br />
rupe rocciosa che sovrasta un lago. Poco più in là ci sono delle persone che si tuffano. Non è<br />
molto alto e sembra che si divertano. Mentre aspetto Micha, mi sporgo e guardo giù l’acqua che<br />
si increspa alla luce del tramonto. Mi torna alla mente il ponte e quanto avevo voglia di saltare<br />
quella notte.