o_19qvq3gvs5s61k901q55156snk9a.pdf

Recommendations

Info

tutto il cortile. Lui indugia nei suoi pensieri per un po’, fissando il garage come se contenesse la risposta ai misteri della vita. «Voglio che tu sappia che pensavo davvero quello che ho scritto nella lettera», dice finalmente in tono imbarazzato. «Solo che per me a volte è difficile esprimere i miei sentimenti». Annuisco comprensiva mentre struscio gli stivali sulla neve. «Lo capisco. Davvero». Lui si sfrega la mano sul viso. «Ti andrebbe di tornare qui per le vacanze di primavera? Solo a trovarmi, non per prenderti cura di me, o roba del genere». «Papà, lo sai che la casa sta per essere pignorata, vero?», gli chiedo nervosa. «Non hai visto i conti da pagare sul tavolo?». Annuisce, passandosi le mani tra i capelli. «Li ho visti e forse non potrò farci nulla. Ma il punto, Ella, è che non sei tu a dovertene preoccupare. Il centro della questione è proprio questo. Tu devi andare e vivere la tua vita e io vivrò la mia. Sto imparando a farlo». L’idea mi rende nervosa, ma è anche liberatoria. È confusa e nuova, ma lo è un po’ tutto quanto. «Okay, ci proverò». «Bene». Ha un attimo di esitazione, poi spalanca le braccia. Mi gratto la nuca e mi avvicino imbarazzata per ricevere un abbraccio. Mi avvolge stretta. Non ricordo che mi abbia mai abbracciato. Neanche una volta, nemmeno quando ero piccola. Adesso è strano e innaturale, ma sono contenta che l’abbia fatto. Quando ci allontaniamo, lo saluto e vado verso il vialetto. Mi lascio andare e vado avanti. Quando salgo in macchina, Micha mi sorride, mette l’iPod sul cruscotto e intreccia le dita alle mie. «Sei pronta?». Annuisco e gli rivolgo un sorriso. «Più che pronta». Lui ricambia il sorriso ed esce dal vialetto, sulla strada coperta di fanghiglia. Mentre ci allontaniamo dalle nostre case, sento che sto andando avanti, verso l’inizio della mia nuova vita. Epilogo Sei mesi dopo Ella È giugno e a Las Vegas il caldo è soffocante, anche se indosso una canottiera e dei pantaloncini. Lila e io siamo in piedi sotto alla tettoia per le auto davanti all’appartamento di Micha e Ethan.
«Oh mio Dio, mi mancherai tantissimo». Le lacrime rigano le guance di Lila, che mi stringe le braccia al collo. Sono in tanti a farlo, ultimamente, e mi ci sto abituando. Anche se a volte è un po’ strano, per esempio quando mi ha abbracciata Ethan. Era ubriaco, ma comunque. «Mi mancherai anche tu». Ricambio l’abbraccio meglio che posso, poi ci separiamo. «Ma ci rivedremo tra una settimana, quando tu e Ethan verrete a portare il resto della roba». «Ma non sarà la stessa cosa. Non sarai più sotto il mio stesso tetto». Si tampona gli occhi, asciugando il mascara che le cola, e tira su con il naso. «Non posso credere che tu mi stia lasciando qui per andare a vivere nella mia città». «Potresti sempre decidere di tornare», le dico speranzosa. «Scommetto che potresti persino convincere Ethan a venire». «Ehi, non sono l’ultimo degli stronzi», esclama Ethan lanciando l’ultima scatola nel bagagliaio della Chevelle. «E nessuna ragazza mi farà mai cambiare vita». «Sì, sì, vedremo», dichiaro con un atteggiamento che so gli darà fastidio. Lui fa una smorfia e chiude il bagagliaio, poi si appoggia all’auto, incrocia le braccia e fissa lo sguardo su un albero. Si è fatto crescere i capelli e ha un aspetto un po’ selvaggio. Ha anche aggiunto tre nuovi tatuaggi alla sua collezione. «È triste perché il suo migliore amico se ne va. E anche tu», bisbiglia Lila con un sorrisetto, sistemando una ciocca di capelli biondi sfuggita dal fermacapelli. «L’ha ammesso di fronte a me la notte scorsa, quando era ubriaco». Ridacchiamo sottovoce, per non farlo arrabbiare ancora. Lila torna seria e mi dà un colpetto sull’anello che ho al dito. «Ah, e poi fammi sapere quando cambierà dito. Anzi, direi che è meglio che io sia la prima persona che chiamerai quando succederà». Sorrido all’idea, che non mi fa più paura, anzi è una prospettiva eccitante. «Va bene, lo prometto, e tu fammi sapere quando vi metterete finalmente insieme tu e Ethan». Lei alza gli occhi al cielo. «Non accadrà». Aspettiamo in silenzio vicino alla macchina, finché Micha non scende giù per le scale con il telefono all’orecchio. Indossa una maglietta grigia su un paio di jeans neri, e qualche ciocca di capelli biondi ricade davanti ai suoi occhi turchesi. Appena siamo tornati dalle vacanze di Natale ha telefonato al produttore musicale di San Diego. All’inizio pareva che non ci fossero grandi prospettive, perciò è andato avanti con la sua vita, suonava all’Hook Up e in altri posti, e continuava a lavorare al cantiere. Poi lui l’ha richiamato. Per una volta Micha ha scelto di fidarsi ed è andato a fare un colloquio. L’hanno subito adorato e non sono stata affatto sorpresa quando mi ha detto che si trasferiva laggiù. Poi ha aggiunto che io sarei andata con lui. Mi sono chiusa nel mio appartamento per un giorno intero.
Page 2 and 3:
605 Questo romanzo è un’opera di
Page 4 and 5:
«Sicura che starai bene?», chiede
Page 6 and 7:
nell’aria mentre osservavo quel l
Page 8 and 9:
«Ci serve un passaggio». Lila sba
Page 10 and 11:
«Sì, è solo che Lila mi aspetta
Page 12 and 13:
perduto. Mi allontano di scatto dal
Page 14 and 15:
«Sono sicuro». Infila le chiavi d
Page 16 and 17:
«No». Metto la freccia e guardo n
Page 18 and 19:
abbiamo. Lila e io tiriamo fuori i
Page 20 and 21:
«Qualcuno ha avuto una bella sorpr
Page 22 and 23:
prestarvi una Mustang?» «È gente
Page 24 and 25:
che…». Solleva un sopracciglio e
Page 26 and 27:
proprietaria, ma nessuno sembra sap
Page 28 and 29:
Mi perdo nei suoi occhi che brillan
Page 30 and 31:
«Perché hai una faccia… come se
Page 32 and 33:
«Prova a pensarci per un minuto, s
Page 34 and 35:
puoi». «Non ammazzarti per venire
Page 36 and 37:
«Solo perché ero ubriaco e quando
Page 38 and 39:
lancia uno sguardo strano. «Lascia
Page 40 and 41:
gas. «Maledetto stronzo», mormora
Page 42 and 43:
mentre il camioncino vola sopra la
Page 44 and 45:
Ella «Vuoi che ti accompagni dentr
Page 46 and 47:
verso il bagno. «Hai mai considera
Page 48 and 49:
In questo modo non potrò trascinar
Page 50 and 51:
«Non sono arrabbiato». Mi siedo s
Page 52 and 53:
Ride e getta indietro la testa in m
Page 54 and 55:
«Allora perché sei rimasto in tou
Page 56 and 57:
«“Ma era così figa mentre balla
Page 58 and 59:
trascorremmo tutto il giorno al lag
Page 60 and 61:
«Come puoi volermi toccare dopo qu
Page 62 and 63:
Cazzo quanto è bella. Non c’è a
Page 64 and 65:
di piacere e tutte le preoccupazion
Page 66 and 67:
morire. Voglio qualcuno che sia mio
Page 68 and 69:
paura di dirle quello che provo. Vo
Page 70 and 71:
«Lo so». Apro la porta d’ingres
Page 72 and 73:
di autunno. Attraverso il cortile d
Page 74 and 75:
scrivania. Anche Anna si siede, sce
Page 76 and 77:
mentre ripercorro i ricordi della m
Page 78 and 79:
«Avete scommesso?». La guardo a b
Page 80 and 81:
Il mio sguardo corre lungo il tettu
Page 82 and 83:
Annuisce rivolto verso la porta d
Page 84 and 85:
mi solletica la base del collo. Ha
Page 86 and 87:
accende le luci. Micha immerge il v
Page 88 and 89:
lasciarmi andare. Sei un po’ perf
Page 90 and 91:
Perché ho migliaia di idee». Mi r
Page 92 and 93:
La saluto con la mano ed esco fuori
Page 94 and 95:
solleva un po’, rivelando i musco
Page 96 and 97:
L’aereo atterra, ci registriamo a
Page 98 and 99:
ellezza?» «Non è niente, è solo
Page 100 and 101:
sbarra la strada con le braccia. Lo
Page 102 and 103:
«Potrebbe smettere di armeggiare c
Page 104 and 105:
sopravvivere». Alza lo sguardo e m
Page 106 and 107:
Tira fuori il labbro inferiore, met
Page 108 and 109:
accio intorno a Lila, completamente
Page 110 and 111:
Non avevo intenzione di bere così
Page 112 and 113:
patto». Appoggia le braccia agli s
Page 114 and 115:
la nostra serata alcolica è finita
Page 116 and 117:
«Be’, ha insistito». Vado verso
Page 118 and 119:
«Sei a casa mia?». Mi sfrego gli
Page 120 and 121:
Ethan mi rimprovera per tutto il te
Page 122 and 123:
«State buoni voi due», dice abbra
Page 124 and 125:
La pompa emette un clic e lui si vo
Page 126 and 127:
«Micha, non sono un premio a cui t
Page 128 and 129: fioca dell’abitacolo. «Che cazzo
Page 130 and 131: «Mi hai sentita». Con le dita mi
Page 132 and 133: Lo raccolgo, scrollo la neve che ci
Page 134 and 135: mentali e i tuoi problemi mi hanno
Page 136 and 137: che un sacco di gente non vede, han
Page 138 and 139: faccia. Non mi importa se Blake si
Page 140 and 141: Faccio un giro dei canali in televi
Page 142 and 143: Mi avvicino alla scena con cautela,
Page 144 and 145: icordi». «Certo». Alzo gli occhi
Page 146 and 147: «Perché mi fidavo di te». Scroll
Page 148 and 149: Si tira leggermente indietro, mi pr
Page 150 and 151: sarà una doccia rapida, devo comin
Page 152 and 153: «Nella casa che ho in mente non ab
Page 154 and 155: sul bancone. «E poi devo fare qual
Page 156 and 157: ghiaccio vola intorno all’auto, l
Page 158 and 159: «Dovremmo tornare», dico controll
Page 160 and 161: «Perché sono cose personali». Il
Page 162 and 163: Apro la porta con riluttanza ed ent
Page 164 and 165: impegnata in profonde riflessioni.
Page 166 and 167: Butto fuori un respiro incerto, rip
Page 168 and 169: divano e appoggiando i piedi sul ta
Page 170 and 171: Il suo sguardo incrocia il mio, ha
Page 172 and 173: sui miei fianchi e stavo giusto per
Page 174 and 175: Caroline raccoglie la tazza vuota e
Page 176 and 177: Lei sospira e lascia ricadere le br
Page 180 and 181: «Bellezza», gridava Micha attrave
Page 182 and 183: «Che stai facendo?». La voce preo
show all

o_19qvq3gvs5s61k901q55156snk9a.pdf

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

Delete template?

Save as template?