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Caroline raccoglie la tazza vuota e la poggia nel lavandino. «Non è vero, anche se<br />

probabilmente lui non lo ammetterà mai. Non ammette mai nulla, a meno che non sia costretto.<br />

Si tiene dentro un sacco di cose».<br />

me».<br />

I miei pensieri sono confusi. «Ha sempre detto quello che gli pareva quando era con<br />

«No, diceva certe cose solo per allontanarti da lui». Mi dà una pacca sul braccio e va<br />

verso la porta. La luce del sole entra dalla finestra accanto a lei. «Ma di questo dovrete parlare<br />

tra voi, un giorno, in futuro… quando entrambi sarete pronti. In effetti, sai cosa dovresti fare?»<br />

«No». E comunque non sono sicura di volerlo fare.<br />

«Dovresti venire a stare da noi per l’estate», dice. «Magari qualche settimana».<br />

«Non sono sicura che sia una buona idea».<br />

«Pensaci però, okay?».<br />

Annuisco e lei esce dalla cucina. Dopo aver finito il caffè, prendo la borsa ed esco<br />

nel freddo gelido, rimuginando sul mio futuro.<br />

Micha<br />

Mi sveglio perché qualcuno che profuma di vaniglia mi sta succhiando il collo.<br />

Rifletto che potrei anche non aprire gli occhi e lasciar fare tutto a Ella.<br />

«Alzati e risplendi, buon compleanno», mi bisbiglia all’orecchio mentre mi<br />

mordicchia il lobo e fa scivolare le gambe su di me, mettendosi a cavalcioni.<br />

«Eh no», rispondo a occhi chiusi, sentendo la sua pelle che mi sfrega sulla pancia.<br />

«Dovrai succhiare ben altro per svegliarmi da un sonno così profondo».<br />

Ride e si sposta. Apro gli occhi e sono immediatamente felice di averlo fatto.<br />

Indossa un vestitino corto, di pelle, che la copre appena, e delle scarpe con i tacchi coordinate.<br />

Ha i capelli castano ramato raccolti, con qualche ciocca che pende libera ai lati del viso, e le<br />

labbra rosse.<br />

«L’ho già visto questo look». Cerco i suoi fianchi con le mani. «Anzi, ricordo<br />

perfettamente quel giorno».<br />

«Eri così arrabbiato». Mi passa le mani tra i capelli. «Pensavo che avresti picchiato<br />

quel tizio in mezzo alla pista da ballo».<br />

«Oh, è stato difficile trattenermi», le assicuro, spingendola contro il mio pene eretto.<br />

«Ero così incazzato che avesse provato a toccarti».<br />

«Ma perché?», mi chiede curiosa. «Non era la prima volta che vedevi un ragazzo<br />

provarci con me e non avevi mai fatto nulla in precedenza».

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