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Il suo sguardo incrocia il mio, ha le pupille dilatate. «E allora saremo sposati…<br />

Cioè, davvero sposati».<br />

«Non sta accadendo adesso, rilassati». Le massaggio i fianchi per provare a<br />

calmarla. «La apri quella scatola, o pensi di restare a fissarla tutta la notte?».<br />

Ella tiene gli occhi fissi sulla scatolina per un tempo che mi sembra infinito, poi apre<br />

il coperchio, esitante. Le si mozza il fiato. «Oh, merda», dice lasciandola cadere.<br />

Cercando di non ridere, la raccolgo e tiro fuori l’anello, poi glielo porgo. «Che ne<br />

dici, bellezza? Ci stai?».<br />

«Ci sto».<br />

Il tempo dell’attesa è di nuovo un’eternità, poi si infila l’anello a un dito tremante.<br />

L’ha infilato all’anulare della mano sbagliata, il che significa che ancora non è il<br />

momento. Ma un giorno lo sarà, e per adesso questa consapevolezza è tutto ciò di cui ho<br />

bisogno.<br />

Capitolo 21<br />

Ella<br />

Il giorno dopo mi sento stranissima, in un modo che non riesco a spiegare. Ho un<br />

anello al dito, una fascia di diamanti intrecciati che culmina in una pietra nera circondata da<br />

brillanti. È l’anello perfetto, non è il classico solitario che tante ragazze desiderano. È più cupo,<br />

è diverso, e ha qualche graffio in superficie, proprio come me.<br />

Più ci penso, più lo trovo assolutamente perfetto.<br />

Decido di svegliare Micha con un bel regalo di compleanno; se lo merita per essere<br />

la più meravigliosa tra tutte le persone che hanno reso bella la mia vita.<br />

Quando spunta l’alba e la luce del sole comincia appena a trapelare dalle tende,<br />

sgattaiolo fuori dal letto e vado a casa mia, che è ancora silenziosa. Lila dorme nel mio letto,<br />

quindi mi avvicino all’armadio in punta di piedi. Frugo tra i vestiti vecchi e trovo quello che sto<br />

cercando. Mi ricordo di averlo indossato a Halloween. Avevo sedici anni e avevo deciso di<br />

comportarmi da femmina per una volta. Di solito optavo per un costume dell’orrore, ma<br />

quell’anno mi misi un vestito di pelle e dei tacchi alti che mi facevano torreggiare praticamente<br />

sopra tutti gli invitati alla festa di Micha. Mi ero tirata su i capelli e avevo messo un rossetto<br />

rosso. A casa mia era stata una brutta giornata. Mio padre aveva distrutto la macchina e mia<br />

madre gli aveva urlato contro per ore, perciò io ero felice di uscire e darci un taglio.<br />

La festa era al culmine quando arrivai. La musica era alta, la gente ubriaca, le<br />

ragazze mezze nude, e c’era qualche mobile rotto. Micha stava parlando con una ragazza dai<br />

capelli castani e ricci, che indossava un abito corto come il mio, anche se la sua scollatura era<br />

molto più profonda. Lui aveva una maglietta nera con un teschio rosso e una cintura costellata di

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