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Butto fuori un respiro incerto, ripensando a quei giorni, così rari. Li custodisco nel
mio cuore, perché non ce ne saranno più.
Dean mi offre la sigaretta. «Ti calmerà un po’. Fidati».
La prendo tra le dita e faccio un tiro. «Lo sai, fa schifo proprio come quella che mi
hai offerto l’ultima volta», dico tossendo e coprendomi la bocca con la mano.
di nuovo».
Sorride, butta il mozzicone per terra e lo spegne con la scarpa. «Però l’hai accettata
Scuoto la testa e mi faccio strada in mezzo alla neve verso l’entrata. Prima che
arrivi, la porta si spalanca e mio padre esce fuori tirandosi il cappuccio sopra la testa. «Gesù, fa
freddo qua fuori».
«Be’, è dicembre», commenta Dean inarcando le sopracciglia.
Mio padre si infila una sigaretta in bocca e l’accende. «Mi sa che avremmo dovuto
mettere qualche decorazione sulla casa, o roba del genere. Non l’abbiamo mai fatto, vero?»
«L’abbiamo fatto una volta», dico trascinando i piedi nella neve. «Ma tu non c’eri.
Credo sia stata quando sei andato con Bill a pescare un paio di settimane sul ghiaccio. Mamma
ha voluto che lo facessimo…». Lascio perdere e restiamo tutti in silenzio.
«Be’, forse dovremmo renderla una tradizione». Butta fuori il fumo, che aleggia
davanti al mio viso. «Forse potremmo tutti tornare qui ogni Natale, decorare la casa e fare una
bella cena come quella di stasera». Fa una pausa e sembra nervoso. «Che ne pensate voi due?».
Dean mi lancia un’occhiata e scrolla le spalle. «Boh, va bene. Non sembra una
cattiva idea. Ma non prometto nulla. Ho una mia vita adesso».
Mio padre non risponde e resta di nuovo in silenzio. Io ridacchio tra me e me. È
probabile che le cose tra noi vadano avanti così, finché ognuno non avrà risolto i suoi problemi.
Sarà imbarazzante, passare del tempo insieme sarà difficile, e probabilmente ci diremo cose che
ci feriranno. Ma so che posso sopportarlo, perché nella mia vita ho delle persone su cui contare.
Ho Lila. E Ethan. E Micha. A lui posso dire tutto e so che mi farà stare meglio, che mi ascolterà
e che mi starà accanto.
Indietreggio fino alla recinzione. «Credo che andrò dai vicini per un po’». Scavalco
e loro mi guardano, perplessi. «E, papà, mi piace l’idea, la cosa del Natale. Non è male. Io ci
sto».
Annuisce e finisce la sigaretta, mentre Dean entra in casa.
Entro da Micha senza bussare, come facevo quando eravamo piccoli. Lui è seduto al
tavolo della cucina e sta mangiando un pezzo di torta che deve aver sgraffignato da casa mia
prima di andarsene. I capelli biondi gli ricadono sui bellissimi occhi turchesi e vedere la sua
bocca muoversi mi fa venire voglia di baciarlo.
Poggia la forchetta sul piatto e quando alza lo sguardo e mi vede, i suoi occhi si
spalancano. «Dio, ti stai congelando. Hai le guance rosse e le labbra viola».