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«È più una cosa che ha fatto per se stesso».<br />

Lei non lo capisce e io non provo a spiegarglielo. Se questo fa sentire meglio Micha,<br />

sono contenta. Se lo merita.<br />

Circa un’ora più tardi la macchina è di nuovo libera. Micha aveva incastrato le ruote<br />

davvero a fondo, al punto che abbiamo dovuto tirare fuori le pale da neve dal retro del<br />

camioncino di Ethan. Non è la prima volta che restiamo incastrati qui e abbiamo imparato la<br />

lezione: avere sempre una pala da neve, un cavo da rimorchio e le catene. Altrimenti, fino a casa<br />

è una lunga camminata in mezzo al gelo.<br />

Dopo aver riportato la macchina in superficie, Micha prende il cavo, se lo arrotola<br />

sulla mano, e osserva con orgoglio i graffi e le ammaccature sul parafango.<br />

portiera.<br />

«Torno a casa con Ethan», mi dice Lila, tendendo la mano verso la maniglia della<br />

«Aspetta, devo chiederti una cosa». Esito e mi volto per guardarla negli occhi. «Stai<br />

andando a letto con Ethan?».<br />

I suoi occhi azzurri si dilatano e lei si aggiusta la sciarpa intorno al collo. «No,<br />

siamo solo amici. Dio, Ella, non vado a letto con tutti quelli che conosco».<br />

«Non è questo», le dico. «È che voi due sembrate intimi… e poi… ma che fate<br />

quando rimanete da soli?».<br />

Apre la portiera ed esce, i suoi piedi affondano nella neve. «Parliamo».<br />

Mi sporgo verso di lei, chiedendomi cosa mai possano avere in comune questi due.<br />

«E di cosa?»<br />

«Della vita». Richiude la portiera, passa dietro all’auto, raggiunge il camioncino di<br />

Ethan con il motore acceso e sale.<br />

Le farò confessare cos’è che fanno. Alzo il volume della musica e canto ad alta<br />

voce, mentre aspetto che Micha risalga. Quando apre la portiera, una raffica di vento gela<br />

l’abitacolo.<br />

Micha infila dentro la testa, ha le guance colorite per il freddo e fiocchi di neve tra i<br />

capelli. «Cos’è questa storia? Guidi tu?».<br />

Passo la mano sul volante. «Ci stavo pensando. Perché? Non me lo lasceresti fare?»<br />

«Certo che te lo lascerei fare», ride. «Ma c’è un’altra cosa prima».<br />

«Cosa?».<br />

Faccio passare le gambe oltre il cruscotto e mi sposto sul sedile del passeggero.<br />

Richiude la portiera, interrompendosi un istante e giocherellando con il piercing, e<br />

riflette, guardando fuori, attraverso il parabrezza, il cielo che si va scurendo. «Devo ancora<br />

decidere».

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