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Si tira leggermente indietro, mi prende per la vita e mi fa spostare in braccio a lui, a<br />

cavalcioni. Adesso siamo una di fronte all’altro, io ho le gambe infilate negli spazi laterali del<br />

sedile.<br />

«Non farci cadere a terra», gli ordino indossando di nuovo il guanto per aggrapparmi<br />

alla catena. «L’ultima volta mi sono quasi rotta un braccio».<br />

Sul suo viso si dipinge una maschera subdola, dà una spinta con i piedi e in un<br />

attimo ci libriamo nel cielo. Fa un freddo pazzesco, ci sono dei cani che abbaiano e qualcuno<br />

che comincia a gridare, ma riesco ancora a sentirla: la leggerezza che ti avvolge quando permetti<br />

a qualcuno di amarti in maniera così totale.<br />

Capitolo 18<br />

Micha<br />

Il giorno dopo, di mattina presto, Caroline ha chiamato Ella per chiederle se le<br />

dispiaceva fare la spesa per il cenone di Natale. Ella ha accettato e Caroline le ha dato una lista.<br />

Io ero un po’ infastidito, perché Ella ha sempre dovuto occuparsi di queste cose quando eravamo<br />

più piccoli. Dean avrebbe potuto lasciarla un po’ in pace. Perciò, dopo aver eliminato qualsiasi<br />

traccia di alcol dalla casa prima dell’arrivo del padre di Ella, siamo andati al negozio di<br />

alimentari.<br />

«Devo fare una confessione», annuncio mentre attraversiamo il reparto surgelati. Il<br />

negozio è affollato e preso d’assalto, visto che è il giorno di Natale e ogni singolo abitante di<br />

questa dannata città è uscito a fare gli acquisti dell’ultimo minuto.<br />

«Non sono sicura di volerla ascoltare», risponde lei con un sorriso mentre scorre la<br />

lista. Indossa un paio di jeans aderenti che le abbracciano i fianchi e ogni volta che si china a<br />

prendere qualcosa dallo scaffale più basso, io mi godo la vista del suo sedere. «Le cose stanno<br />

andando così bene».<br />

«Ma è importante, e mi sta tormentando da quando abbiamo finito il nostro gioco,<br />

ieri, perché avrei dovuto dirlo». Faccio una pausa. «Voglio che tu sappia che ho parlato con un<br />

produttore musicale di San Diego».<br />

I suoi occhi si sollevano lentamente dal foglio. «Quando è successo?»<br />

«Più o meno un paio di giorni fa». Sterzo con il carrello perché una signora anziana<br />

mi sta praticamente venendo addosso. Ho il cappuccio in testa e lei mi guarda come se stessi per<br />

derubarla, perciò provo a incantarla con un sorriso, prima di riportare la mia attenzione su Ella.<br />

«Non è niente di che. Quando ho suonato all’Hook Up, un tizio è venuto da me e mi ha dato il<br />

suo biglietto da visita. Non avevo mai sentito il suo nome, però l’ho cercato su Google ed<br />

effettivamente lavora per un piccolo studio di registrazione».<br />

«L’hai chiamato?». Apre lo sportello di uno dei freezer per prendere una busta di<br />

piselli surgelati.

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