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«Perché mi fidavo di te». Scrollo le spalle. «E non volevo creare problemi».<br />
Segue i contorni delle mie labbra con il dito gelato, procurandomi un brivido che mi<br />
attraversa tutto il corpo. «Voglio che tu sia più onesta con me. Non voglio che tu abbia paura di<br />
dirmi qualcosa».<br />
«Anche tu mi nascondi delle cose», gli ricordo. «Perché non credi che possa gestirle.<br />
Io invece ho bisogno di imparare a gestire le situazioni, altrimenti esplodo».<br />
Sposta di nuovo la mano sulla catena. «Come con i tuoi attacchi di panico?».<br />
Mando giù l’enorme groppo che ho in gola. «Sì, come quelli, per esempio… E tu<br />
devi riflettere se vuoi averci a che fare per il resto della vita, perché magari riuscirò a tenerli<br />
sotto controllo, ma a volte qualcosa potrebbe scatenarli».<br />
«Per il resto della vita?». La sua voce si fa più dolce. «Lo vorresti, Ella May? Mi<br />
vorresti per l’eternità, all’infinito, per sempre, finché morte non ci separi?».<br />
Il mio petto è oppresso dalla serietà di quelle parole, perciò ci scherzo su. «Ti sei<br />
messo di nuovo a leggere il dizionario?»<br />
«Niente scherzi». Tira su la manica della giacca e mostra le linee nere del tatuaggio<br />
dell’infinito. «Non ti sto chiedendo di sposarmi, ma voglio sapere se ci vedi insieme per sempre,<br />
perché io di sicuro sì».<br />
Sento un nodo allo stomaco di fronte alla sincerità che leggo nei suoi occhi turchesi.<br />
«C’è qualcosa che non va in me».<br />
Lui continua a fissarmi. «So a cosa vado incontro e lo voglio più di qualsiasi cosa,<br />
ma la domanda è: tu mi vuoi?».<br />
Il cuore mi batte all’impazzata e lascio che lo scudo che lo circonda svanisca,<br />
riducendosi in polvere, e per una volta lo ascolto davvero, spazzando via le preoccupazioni.<br />
«Sì».<br />
È come se il cielo si fosse aperto, liberando il sole dalle nubi.<br />
Micha lascia andare piano il respiro e fissa la strada. «Cazzo, aspettavo che lo<br />
dicessi da una vita».<br />
Mi sporgo per baciarlo, ma lui mi spinge indietro e tira su una mano. «Adesso<br />
dobbiamo rifare il patto».<br />
«Non ho intenzione di sputarmi sulla mano», dico disgustata. «E di farti mischiare il<br />
tuo sputo con il mio».<br />
«Perché? L’hai già fatto una volta». Si sputa sulla mano «E poi abbiamo fatto cose<br />
molto peggiori».<br />
So che farlo equivale a prendere un impegno. «Abbiamo così tanti problemi».<br />
«Ci andrò piano con il bere, se è ciò di cui hai bisogno. Cazzo, mi taglierei un