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icordi».<br />

«Certo». Alzo gli occhi al cielo e dondolo una volta, con le gambe tese di fronte a<br />

me. «Era il giorno in cui mi hai fatto ammettere di non aver ancora mai baciato nessuno».<br />

Il suo sorriso si allarga. «E anche il giorno in cui mi hai dato il tuo primo bacio».<br />

Tengo la mascella serrata per evitare di sorridere. «Solo perché ero troppo ingenua<br />

per capire che ci stavi provando».<br />

«Avevo quattordici anni», dice. «Non ci stavo provando. Ero solo curioso di sapere<br />

come sarebbe stato baciare la mia migliore amica, perché tutte le altre ragazze con cui avevo<br />

pomiciato non mi avevano fatto una grande impressione».<br />

Gli do un colpetto sul piede con il mio. «Sei davvero un bugiardo».<br />

Traccia una croce sul cuore. «Sono assolutamente sincero. Ethan continuava a<br />

vantarsi delle sue fantastiche pomiciate e io non capivo. Ogni volta che ero con una ragazza<br />

sentivo che mancava qualcosa».<br />

Reprimo una risata. «E il nostro bacio ha esaudito i tuoi più selvaggi desideri?»<br />

«Oh, sì». Sogghigna arrogante. «Ma credo che ciò che ha alimentato la mia<br />

ossessione per te sia stato vederti nuda nella tua stanza, circa un anno e mezzo dopo».<br />

Gli colpisco uno stinco con il piede. «Non è vero».<br />

Sorride orgoglioso e indica con un dito le altalene su cui siamo seduti. «E invece è<br />

vero. Queste altalene sono la “zona niente balle”, ricordi?».<br />

Lascio l’altalena dondolare liberamente. «Be’, visto che stiamo dicendo la verità,<br />

una volta ho fatto un sogno erotico su di te».<br />

Sotto la luce fioca del lampione i suoi occhi per un attimo risplendono come la neve.<br />

«E cosa accadeva esattamente in questo sogno?».<br />

Do una spinta con le gambe e porto più in alto l’altalena, mentre mi piego<br />

all’indietro. «È un segreto che non rivelerò mai».<br />

«Allora dovrò pensare che sia una cazzata». Anche lui decolla, raggiungendomi in<br />

aria. «Avanti, bellezza. Mi hai appena svoltato la serata. Sai per quanto tempo ho pensato che la<br />

mia fosse una cotta non ricambiata?».<br />

Rido tra me e me e le mie guance si imporporano al ricordo del sogno. «Micha, è<br />

troppo imbarazzante».<br />

Afferra la catena della mia altalena e pianta un piede nella neve, facendoci fermare<br />

di colpo. «Avanti, mi farà impazzire».<br />

guance.<br />

I nostri volti sono a pochi centimetri di distanza e sento il suo respiro caldo sulle

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