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Faccio un giro dei canali in televisione, senza trovare pace, poi sento cigolare la<br />

porta sul retro. Mia madre e Thomas entrano in casa.<br />

«Ehi, come va?». Lui mi fa un cenno con la testa e si siede sul divano. Indossa un<br />

paio di pantaloni militari, stivali marroni da lavoro e una maglietta bianca macchiata. «Stai<br />

guardando la partita?».<br />

Getto il telecomando sul tavolo. «Ti sembro il tipo da partita?».<br />

Lui guarda il tatuaggio sul mio braccio, il piercing sul labbro, i jeans e la maglietta<br />

neri. «Uhm… Non saprei».<br />

Evito di fare un’espressione esasperata, mi alzo dal divano e vado in cucina da mia<br />

madre. «Okay, non capisco».<br />

Sta mettendo a posto la spesa nel frigo e si sporge oltre lo sportello. «Che cosa?».<br />

Indico con il pollice alle mie spalle, in direzione del salone, dove Thomas sta<br />

facendo zapping. «Sembra un idiota».<br />

«È una persona molto carina, Micha». Fruga dentro una busta di plastica sul bancone<br />

e tira fuori della zucca in scatola. «E mi rende felice».<br />

Lancio un’occhiata alla sua camicia stretta in vita e ai jeans con le paillettes. «Ti fa<br />

vestire in modo strano».<br />

«Ho un look un po’ più giovanile». Alza il mento, sicura di sé. «Mi sono persa un<br />

bel po’ di cose quando ero giovane e se adesso voglio divertirmi non c’è niente che me lo<br />

impedisca».<br />

papà?».<br />

«È perché hai avuto me?». Le rubo un sacchetto di patatine dalle mani. «O per<br />

Scuote la testa e io apro il sacchetto. «No, tu sei stato la cosa più bella che mi sia<br />

mai accaduta. Se ho perso la mia giovinezza è stato per colpa delle mie scelte. Ora sto<br />

scegliendo di riprendermi qualcosa e di godermi un po’ la vita».<br />

lui?».<br />

Lancio un altro sguardo a Thomas, che sta ridendo per qualcosa in televisione. «Con<br />

Lei richiude l’armadietto. «Con lui».<br />

Prendo un mucchietto di patatine e faccio un casino per terra. «Va bene, se è questo<br />

ciò che vuoi, allora mi faccio da parte». Faccio scrocchiare le nocche. «Ma se ti fa del male gli<br />

do un cazzotto in faccia».<br />

Mi scompiglia i capelli con un gesto accondiscendente, come se fossi ancora un<br />

bambino, poi prende due birre dal frigo e va verso il salone. «Nel caso volessi fare pace con<br />

Ella, sappi che l’ho vista scavalcare la finestra di casa sua poco fa».<br />

Raccolgo le patatine che ho fatto cadere a terra. «Come sai che abbiamo litigato?».

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