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Scalcio via la coperta e mi piego di lato per alzarmi in piedi. «È scappata via… se ne<br />

è andata?»<br />

«Calmati». Ethan alza gli occhi al cielo. «Dopo che le hai urlato contro è corsa via<br />

fino alla fine della strada, ma poi è tornata. Stanotte ha dormito con Lila. Credo che non abbia la<br />

chiave di casa sua, il che è un po’ strano».<br />

«Non è strano». Gli faccio cenno di uscire mentre afferro un paio di jeans puliti dal<br />

cassetto. «Suo padre e suo fratello sono degli stronzi».<br />

Esce facendo un cenno di approvazione e chiude la porta. Mi fa male lo stomaco e<br />

mi sembra che la testa stia per esplodermi, ma il dolore più grande è nel mio cuore.<br />

Ero l’unica persona nella vita di Ella a non averla mai ferita intenzionalmente, ora<br />

non è più così.<br />

«Non risponde al telefono», mormoro attraversando il salone. Il tappeto marrone è<br />

vecchio e pieno di buchi, le pareti sono di un’orribile tonalità di verde che assomiglia a vomito.<br />

«E se è andata via di nuovo?»<br />

«Amico, stai tranquillo». Ethan apre del formaggio e sprofonda un’altra volta sul<br />

divano di pelle a cui manca un bracciolo. «Ho mandato un messaggio a Lila e mi ha detto che<br />

sono solo andate a prendere qualcosa per il pranzo».<br />

Mi accascio sulla poltrona reclinabile massaggiandomi la fronte e sposto una<br />

bottiglia vuota di soda con un calcio, così posso poggiare i piedi sul tavolino. «Dio, ma perché la<br />

nostra relazione è tutta alti e bassi?».<br />

Ethan sbuccia un pezzo di formaggio e alza gli occhi al cielo. «Perché tutti e due<br />

avete dei problemi, ma non ne volete parlare perché volete risparmiarvi il dolore a vicenda».<br />

Rubo una manciata di caramelle dal piatto che mia madre ha poggiato sul tavolino.<br />

«Davvero, ma cosa ti sei letto? Oggi vai proprio alla grande».<br />

Lui strappa la carta del formaggio in piccoli pezzi e li lancia sul tavolo. «È<br />

un’eternità che passo il tempo con voi e sono dotato di occhi. E poi mia madre fa la stessa<br />

cazzata con mio padre da sempre. Gliele fa passare tutte lisce perché ha paura del confronto».<br />

«Facciamo anche noi così?». Ci penso su.<br />

Spalanca gli occhi con un’espressione ironica. «Uhm, sì. Lo fate da quando eravate<br />

piccoli». Si alza e spazzola via le briciole dai jeans. «Forse se entrambi foste completamente<br />

onesti l’uno con l’altra, non avreste problemi. Ora devo andare. Mia madre vuole che le compri<br />

del fottuto prosciutto per cena». Tira fuori le chiavi dalla tasca e si avvia verso la porta sul retro.<br />

«È la vigilia di Natale, santo cielo. Non so proprio dove lei crede che possa trovarlo».<br />

«Sei un uomo saggio, Ethan», gli grido dietro, sapendo che gli darà fastidio. Dà un<br />

po’ fastidio anche a me, ma andava detto. «Grazie per avermi fatto vedere come stanno le cose».<br />

«Ora non fare lo strano con me solo perché ho detto quello che penso». Esce e sbatte<br />

la porta dietro di sé.

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