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Ethan mi rimprovera per tutto il tempo mentre faccio i bagagli, e il suo viso si fa<br />

paonazzo quando gli annuncio che devo vedere la mia terapista prima di partire. Ho bisogno di<br />

parlare con lei dopo la rivelazione della notte scorsa. Fin da quando ero bambina ho sempre<br />

pensato che l’amore non fosse una cosa reale. Poi Micha mi ha fatto vedere che non è così, ma<br />

ancora non riesco ad amarlo come merita.<br />

Che l’abbia fatto di proposito o no, la lettera di mio padre mi ha liberato di un po’<br />

del peso che portavo su di me. Non di tutto, solo un po’, e la notte scorsa, mentre ero<br />

rannicchiata accanto a Micha, ho avuto la visione di qualcosa che non mi era mai apparsa<br />

davanti agli occhi.<br />

Una speranza per il futuro.<br />

Anna sta chiudendo l’ufficio quando arrivo. «Non dovevamo vederci oggi?».<br />

Si volta di scatto, e portandosi una mano al cuore con gli occhi sgranati, le chiavi le<br />

cadono per terra. «Buon Dio, mi hai spaventata».<br />

Raccolgo le chiavi e gliele porgo. «Mi dispiace. È solo che pensavo avessimo un<br />

appuntamento per oggi».<br />

Getta le chiavi nella borsa. «In realtà stavo per chiamarti. Mi ha telefonato mia<br />

sorella, ha bisogno che io vada da lei con un paio di giorni di anticipo. È preoccupata perché<br />

deve preparare il cenone di Natale per tutti».<br />

Percorriamo il corridoio della scuola spingendo le porte che si richiudono con uno<br />

scatto dietro di noi. È una giornata nuvolosa e il vento forte è gelido sulla mia pelle e mi punge<br />

le guance.<br />

«Be’, allora ci vediamo quando torna», dico mentre mi accingo ad andarmene verso<br />

il mio appartamento, tagliando per il prato.<br />

Lei si volta verso il parcheggio, ma si ferma sul bordo del prato. «Certo, sarà il<br />

primo impegno del lunedì. E ricordati di chiamarmi se ti serve qualcosa».<br />

Il camioncino di Ethan si accosta al marciapiede e lui suona il clacson. Gli occhi di<br />

Anna si spostano in quella direzione e un tacco della scarpa le si impiglia nell’erba, facendola<br />

inciampare.<br />

Sospiro e mi avvio verso il camioncino. «Lo scusi. È solo un po’ agitato».<br />

«Vai da qualche parte?». Libera la scarpa dall’erba e torna sul marciapiede.<br />

Annuisco. «Ho deciso di andare a casa con Micha e Ethan».<br />

Lei si abbottona la giacca blu scuro. «È una buona cosa. Sono felice che tu abbia<br />

deciso di andare».<br />

Mi proteggo la faccia dal vento con la mano. «Perché? Mi pareva avesse detto con<br />

non era sicura fosse il caso».

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