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patto».<br />

Appoggia le braccia agli stipiti della porta, la luce mette in evidenza i muscoli del<br />

petto e il luccichio impudente dei suoi occhi turchesi. «Be’, la maggior parte dei ragazzi avrebbe<br />

scelto qualche canzone sexy da farti ballare, ma io sono un artista delle parole e penso che<br />

questa canzone sia perfetta».<br />

Il testo della canzone mi fa bruciare le guance. «Non ho mai, in nessun modo,<br />

manifestato l’intenzione di fare uno spogliarello».<br />

Lui si lecca lentamente le labbra e nel ritirare la lingua trascina con sé il piercing,<br />

mentre si passa le dita tra i capelli in disordine. «Paga la scommessa, bellezza».<br />

Serro le labbra per calmare i nervi, afferro il fermaglio del reggiseno e lo slaccio.<br />

Dopo un attimo di esitazione in cui prendo un respiro incerto, lascio la presa sul tessuto e faccio<br />

cadere l’indumento per terra.<br />

Micha concentra lo sguardo sul mio petto, senza vergognarsi, mentre prende un<br />

sorso di birra. Quando scosta la bottiglia dalle labbra mi fa un cenno con il dito. «Vai avanti».<br />

Vorrei dargli una botta in testa, invece sbottono i jeans. Sfilo i pantaloni con mani<br />

tremanti e rimango sotto le luci, indifesa, una condizione che detesto.<br />

Grazie al cielo indosso delle mutandine comode, perciò il sedere è coperto. I suoi<br />

occhi si muovono pigri lungo le mie gambe, sul mio stomaco, e poi si fermano quando<br />

incrociano i miei.<br />

«Adesso puoi sederti», dice come se fosse lui il capo.<br />

Cerco di mantenere il punto e attraverso la cucina per prendere una birra dal frigo.<br />

«Non devo sedermi solo perché me l’hai detto tu e…».<br />

Dita calde mi afferrano il fianco e mi voltano, togliendomi la birra dalle mani e<br />

premendomi la schiena contro la porta del frigo. Micha è a pochi centimetri da me, con uno<br />

sguardo truce, le labbra invitanti e il viso che rivela tutto il suo desiderio.<br />

Si china per baciarmi, ma io lo spingo indietro mettendogli le mani sul petto. La sua<br />

pelle è calda. «Assolutamente no. Hai vinto solo uno show».<br />

Mi chino e faccio per passare sotto il suo braccio, ma lui mi afferra il polso e me lo<br />

blocca sopra la testa un po’ rudemente. Siamo ubriachi e nessuno dei due è in grado di pensare<br />

razionalmente, ma l’idea di ciò che sta per accadere mi fa restare immobile.<br />

Le sue pupille sono così dilatate che intorno è rimasto solo un piccolo anello<br />

turchese. Sento il suo respiro bollente sulla guancia mentre mi prende l’altro braccio e me lo<br />

blocca sopra la testa, lasciandomi esposta alla sua vista. Dovrei essere nervosa, invece il mio<br />

corpo esausto freme di eccitazione.<br />

Si china su di me e con il petto mi sfiora i capezzoli che bruciano già. «Vuoi che mi<br />

fermi?». La sua voce è roca.

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