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«Potrebbe smettere di armeggiare con il telefono?», gli chiede tirandosi su le<br />

maniche. «È un po’ scortese visto che lui è qui per aiutarla».<br />

Dio, adoro quando fa così. Anche se esce fuori di rado, il suo lato irascibile è<br />

splendido. Almeno per me, magari non per le persone a cui si rivolge.<br />

Mio padre la guarda torvo, premendo un pulsante sul cellulare. «Scusami?»<br />

«Sì, la scuso», ribatte lei. «Ma dovrebbe sedersi qui accanto e ringraziarlo, invece,<br />

non crede?».<br />

Mi copro la bocca per nascondere un sorriso e poso l’altra mano sopra la sua, le<br />

passo le dita sul polso e ripenso a come è stato toccarla la notte scorsa.<br />

solo».<br />

Mio padre mi guarda, sperando che io intervenga, ma scrollo le spalle. «Veditela da<br />

Prima che qualcuno possa aggiungere altro, entra un’infermiera. Ha una cartella in<br />

mano e la scorre con gli occhi. Ha i capelli della stessa tonalità di Ella, ma avrà almeno dieci<br />

anni di più, gli occhi marroni e le lentiggini. «Okay, tu devi essere Micha».<br />

Le rivolgo un sorriso accattivante. «Sì, e l’ha anche pronunciato bene, il che non<br />

accade molto spesso».<br />

Mi sorride e sembra esausta mentre posa la cartella sul piano. «Forse è meglio che<br />

voi due usciate. Ci vorrà un po’».<br />

Ella mi guarda e io annuisco, mio padre corre fuori dalla stanza come se stesse<br />

andando a fuoco.<br />

Prima di andarsene, Ella mi dà un bacio sulla guancia. «Sono qui fuori se hai<br />

bisogno di me».<br />

confuso.<br />

È da ieri sera che è diversa, più affettuosa. Non mi dà fastidio, ma mi lascia un po’<br />

Quando la stanza si libera, l’infermiera prepara la macchina e mi infila un ago nel<br />

braccio. Noto a malapena la puntura. La mia mente è con Ella e penso a cosa starà dicendo a<br />

mio padre.<br />

Ella<br />

Non appena ho posato lo sguardo sul padre di Micha ho capito che è uno stronzo<br />

arrogante. Indossa un completo e ha con sé una ventiquattrore, come a dimostrare che lui è<br />

qualcuno. Micha non mi ha mai parlato molto di come vanno le cose tra loro, ma è evidente che<br />

non siano un granché.<br />

Dopo che l’infermiera ci ha chiesto di uscire, mi sono seduta nella sala d’aspetto e il<br />

padre di Micha ha preso posto di fronte a me. C’è un gran baccano, bambini che urlano e gente

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