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habitat rupestre.pdf - Società Friulana di Archeologia

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THE INFLUENCE OF GEOLOGICAL AND GEOMORPHOLOGIC ASPECT IN THE REALIZATION OF ARTIFICIAL CAVESCRHIMA-CINP projectL’INFLUENZA DEI FATTORI GEOLOGICI E GEOMORFO-LOGICI SULLA REALIZZAZIONE DI CAVITÀ ARTIFICIALIRiassuntoLa realizzazione e la <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> ipogei artificiali in una regionepuò avere origini antiche e strettamente correlate alla natura geologicadei terreni affioranti e al contesto geomorfologico.Diversi sono i fattori geologici (litologici, litotecnici, idrogeologici,morfologici, endogeni) che possono influenzare la realizzazione <strong>di</strong>una cavità artificiale o più in generale, <strong>di</strong> un inse<strong>di</strong>amento sotterraneo.Questi fattori singolarmente o in concomitanza fra loro possonoassumere maggiore o minore importanza in funzione dell’uso previstoper la cavità artificiale e del beneficio che se ne intende trarre.IntroduzioneLa cultura del costruire “in negativo” ha avuto un ampio svilupponei millenni ed un’ampia <strong>di</strong>ffusione geografica accomunando culturee popoli anche molto <strong>di</strong>fferenti fra loro.La realizzazione <strong>di</strong> strutture sotterranee attraverso l’escavazionemanuale del substrato roccioso ha portato alla realizzazione <strong>di</strong> operesotterranee <strong>di</strong> varia tipologia e destinazione d’uso.Le principali motivazioni che hanno indotto culture, anche molto<strong>di</strong>fferenti fra loro, a sviluppare tecniche e tecnologie per costruirein negativo, sono molteplici: da quelle <strong>di</strong> natura bellica, sia <strong>di</strong> offesache <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa, a quelle religiose, economiche, sociali, etc. In tutti questicasi, però, l’effettivo sviluppo <strong>di</strong> vere e proprie “città sotterranee”è stato fortemente con<strong>di</strong>zionato e controllato da fattori geografici,climatici e geologici. Fra questi, l’assetto geologico e morfologicohanno sovente svolto un ruolo determinante, se non con<strong>di</strong>zionante,nello sviluppo delle opere in sotterraneo.Nell’ambito dell’assetto geologico, a sua volta, <strong>di</strong>versi sono i fattoriche possono influenzare la realizzazione <strong>di</strong> una Cavità Artificiale opiù in generale, <strong>di</strong> un inse<strong>di</strong>amento sotterraneo (Tab. 1). Essi possonoassumere maggiore o minore importanza in funzione dell’uso previstoper la cavità artificiale e del beneficio che da questa si intende trarre.In generale, si può affermare che laddove esistono estesi affioramentitufacei prevalgono cave sotterranee per l’estrazione <strong>di</strong> pietre dacostruzione, inse<strong>di</strong>amenti troglo<strong>di</strong>ti o opere <strong>di</strong> culto; l’ubicazione elo sviluppo <strong>di</strong> miniere per l’estrazione <strong>di</strong> rocce metallifere è altresìcon<strong>di</strong>zionato dalla giacitura e dalla potenza della vena mineralizzatanel sottosuolo, oltre che dalle tecnologie industriali <strong>di</strong>sponibili (es.estrazione <strong>di</strong> Alluminio da Bauxite).Nel caso, invece, della realizzazione <strong>di</strong> acquedotti (Ashby, 1935; Bodonet al., 1994) o <strong>di</strong> camminamenti militari (AA.VV., 2005; Gherlizza& Radacich, 2005), le eventuali <strong>di</strong>fficoltà associate allo scavoin rocce sicuramente meno “tenere” (es. calcari) assume un ruolosecondario rispetto all’obiettivo prefissato (ovvero portare l’acqua alcentro abitato o posizionare e realizzare postazioni <strong>di</strong> controllo inposizione strategica). In questi casi sono per lo i più fattori morfologicilegati alle forme del paesaggio a con<strong>di</strong>zionare percorsi e sviluppidelle opere da realizzare, nel caso degli acquedotti a pelo liberospesso dell’or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> vari chilometri (Fig. 1). È da evidenziare, tuttavia,che le <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> scavo associate alle caratteristiche litotecnichedelle rocce attraversate sono almeno in parte compensate dallarealizzazione, in genere, <strong>di</strong> cavità dalla sezione trasversale ridottasebbene <strong>di</strong> notevole sviluppo spaziale.Analogamente nel caso delle vie <strong>di</strong> transito, è la necessità <strong>di</strong> “superare”l’ostacolo morfologico per abbreviare i tempi <strong>di</strong> percorrenza tradue luoghi ad essere il fattore portante per la realizzazione <strong>di</strong> galleriestradali o cunicoli <strong>di</strong> transito. Opere queste che, nell’antichità, hannoavuto negli etruschi e nei romani i loro più illustri artefici e che, alpari degli acquedotti, sono caratterizzate da sezioni trasversali non piùampie <strong>di</strong> un paio <strong>di</strong> metri, ma molto più alte, e comunque al massimoappena sufficienti al transito <strong>di</strong> una fila <strong>di</strong> carri e cavalli (Fig. 2).Anche per i motivi brevemente su esposti, si osserva come <strong>di</strong> frequentesiano i gran<strong>di</strong> vuoti sotterranei, in particolare cisterne e gran<strong>di</strong>cave <strong>di</strong> tufo generalmente costituite da ambienti piuttosto ampi,quelle che nel tempo meglio si sono prestate a variazioni <strong>di</strong> uso <strong>di</strong>venendoad esempio, al termine della attività estrattiva nel caso dellecave, sede <strong>di</strong> opifici, rifugi da bombardamenti, depositi sotterranei,cimiteri, etc.Fattori geolitologici e litotecniciUn ruolo <strong>di</strong> primo piano lo assumono le caratteristiche meccanichedell’ammasso roccioso in termini <strong>di</strong> capacità <strong>di</strong> autosostegno dellevolte (a sua volta funzione anche della sezione <strong>di</strong> scavo), <strong>di</strong> resistenzaa compressione e <strong>di</strong> grado <strong>di</strong> fratturazione che nel complessoinfluenzano il coefficiente <strong>di</strong> sicurezza sulle tensioni in volta. Tuttiquesti fattori riguardano <strong>di</strong>rettamente l’agibilità o fruibilità <strong>di</strong> unacavità sotterranea nel tempo.In questo contesto le rocce tufacee associate al vulcanismo quaternariodella fascia tirrenica tosco-laziale-campana hanno avuto unaprimaria importanza nella <strong>di</strong>stribuzione e nello sviluppo spazialedegli inse<strong>di</strong>amenti antropici nell’antichità. Questi territori, infatti,sono occupati da depositi vulcanici costituiti da limitati span<strong>di</strong>mentilavici ma, soprattutto, da estese coltri <strong>di</strong> formazioni piroclastiche siasciolte (pozzolane) che litoi<strong>di</strong> (tufi e piperni). Essi, pur essendo depositigeomeccanicamente classificabili come rocce tenere (weak rock),sono buoni materiali da costruzione dotati <strong>di</strong> buone proprietà fisicomeccaniche,facilmente lavorabili, e ottimi isolanti termici (AA.VV.,1967). Inoltre, in considerazione delle elevate volumetrie <strong>di</strong> materiale<strong>di</strong>sponibile a profon<strong>di</strong>tà facilmente raggiungibili, essi sono risultatii più <strong>di</strong>ffusi e comuni materiali da costruzione sin dall’epocagreco-romana (Zevi, 1994; Albertini et al., 1997; Piciocchi & Piciocchi,2005), come testimoniano i numerosi monumenti esistenti.Viceversa, tra le rocce se<strong>di</strong>mentarie nelle quali sono state realizzatenumerose e importanti opere in sotterraneo <strong>di</strong> vario genere, un ruolo<strong>di</strong> primo piano lo rivestono le calcareniti Plio-Pleistoceniche: calcarenitiin genere fini, organogene, con frammenti <strong>di</strong> Briozoi, Echinoi<strong>di</strong>,Crostacei e Molluschi, variamente cementate e porose. Noteimpropriamente come tufi calcarei, anch’esse hanno rappresentato,come i tufi vulcanici prima descritti, materiali <strong>di</strong> eccellenza per l’e<strong>di</strong>liziapoiché facilmente lavorabili, dotati <strong>di</strong> buone caratteristichefisico-meccaniche, tuttavia facilmente scavabili e sufficientementeporosi (Cotecchia et al., 1985; Cherubini et al., 1993a, 1993b).Alcuni litotipi presentano allo stesso tempo facilità <strong>di</strong> scavo e capacità<strong>di</strong> autosostegno delle volte, e meglio <strong>di</strong> altri si prestano quin<strong>di</strong>allo scavo <strong>di</strong> cavità sotterranee. La presenza <strong>di</strong> materiali come tufivulcanici, arenarie o calcareniti, combinata all’assetto morfologico,con pareti sub-verticali che garantivano un adeguato posizionamentostrategico degli inse<strong>di</strong>amenti, con finalità <strong>di</strong> controllo del territorioe <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa degli inse<strong>di</strong>amenti stessi, hanno costituito i primielementi per la scelta dei luoghi in cui realizzare opere sotterranee.Le miniere si <strong>di</strong>scostano in parte da quanto precedentemente affermato.In questo caso, l’elemento geologico fondamentale è l’assettostratigrafico-strutturale, che determina la presenza in una determinata<strong>di</strong>rezione del filone minerario, della vena o del livello litologicoda sfruttare (Fig. 3).La miniera sotterranea seguirà nel suo andamento tale <strong>di</strong>rezioneprincipale. Questo principio appare esasperato soprattutto nel casodelle miniere preistoriche dove, anche per i limiti tecnologici, le minierescavate in rocce compatte sono caratterizzate da gallerie moltostrette. Le miniere <strong>di</strong> selce della Defensola (5.500-2.500 a.C.) nelGargano (Galiberti, 2005; Tarantini, 2007) sono caratterizzate daescavazioni sub orizzontali <strong>di</strong> 2 o 3 strati calcarei per un altezza dellegallerie non superiore ai 60 cm e sufficienti a procedere all’escavazioneper l’estrazione dei noduli <strong>di</strong> selce. Analogamente la miniera <strong>di</strong>rame <strong>di</strong> Monte Loreto (3.500-3.100 a.C.) è caratterizzata dalla coltivazione<strong>di</strong> un filone <strong>di</strong> rame all’interno <strong>di</strong> una frattura beante ampiatra 0,4 e 1 m (Bixio et al., 1999).Dal punto <strong>di</strong> vista della stabilità, laddove l’opera, nel suo sviluppo,incontra materiali <strong>di</strong>versi, con <strong>di</strong>fferenti caratteristiche meccaniche, sipongono problematiche connesse al sostegno delle pareti e delle volte(Bieniawski, 1979), e può accadere che sorga la necessità <strong>di</strong> rivesti-volumeRicerca_OK_2012-11-15.indd 26 16/11/2012 15:00:49

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