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habitat rupestre.pdf - Società Friulana di Archeologia

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CAVE FACADES OF CAPPADOCIAN CHURCHES: MORPHOLOGICAL ANALYSIS AND EXCAVATION TECHNIQUESCRHIMA-CINP projectI PROSPETTI DELLE CHIESE RUPESTRI IN CAPPADO-CIA: ANALISI FORMALE E TECNICHE DI SCAVOAbstractIl mito creato intorno alle chiese ed ai monasteri rupestri in Cappadocia,portato avanti dalla storiografia tra<strong>di</strong>zionale, è basato prevalentementesulle relazioni esistenti tra le strutture scavate e le possibilità<strong>di</strong> vita che queste offrivano nel proteggere o, alternativamente,nel fornire delle vie <strong>di</strong> fuga nei confronti delle violente incursionidei popoli che assalivano le ricche regioni bizantine. L’attenta osservazionedelle facciate delle chiese e dei monasteri rupestri ed il loroconfronto sistematico rivelano, tuttavia, aspetti <strong>di</strong>fferenti.I prospetti sono vistosi, monumentali, costruiti in molti casi peressere visibili da lontano, come veri e propri “fari” per coloro chepassavano nelle vicinanze, testimoniando una necessità <strong>di</strong> “segnareil territorio” che si ritrova all’interno delle soluzioni formali e strutturali<strong>di</strong> moltissimi esempi.Il saggio esamina alcuni esempi <strong>di</strong> prospetti rupestri delineando letecniche con cui sono stati realizzati ed evidenziando le soluzioniformali ricorrenti.1. Prospetti esterni e prospetti interniUn aspetto poco approfon<strong>di</strong>to relativo all’architettura della Cappadociariguarda la teatralità nella presentazione dei prospetti architettonicidelle chiese rupestri. Ben visibili da lontano, scavate sia neiconi d’erosione sia in pareti verticali, le facciate delle chiese rivelanoil carattere <strong>di</strong> centralità del luogo sacro all’interno del paesaggio,consentendo <strong>di</strong> comprendere i mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> vita <strong>di</strong>ffusi nell’epoca <strong>di</strong>escavazione e la funzione sociale che queste architetture svolgevanoin seno al territorio. La forte evidenza visiva nel paesaggio <strong>di</strong> unachiesa ne sottolinea l’importanza, definendone il ruolo predominanterispetto alle altre opere umane. Questa spiccata visibilità è in fortecontrasto con le <strong>di</strong>scutibili credenze che associano l’uso <strong>di</strong> scavarenella roccia come un rifugiarsi in lande desolate e nascoste, al riparoda invasioni e scorrerie, che caratterizza storicamente le vicende <strong>di</strong>questi territori. L’importanza della Chiesa sembra dunque essere al<strong>di</strong> sopra degli eventi bellici o delle incursioni momentanee: la facciatarappresenta simbolicamente questo carattere <strong>di</strong> permanenza.La Chiesa rimane nel tempo e ad essa ci si deve rivolgere anche neimomenti <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> sofferenze.2. Evoluzione storica dei prospettiSino agli inizi del V secolo le chiese rupestri hanno un aspetto esternorigidamente spoglio che si contrappone al ricco decoro architettonicoinserito all’interno. L’intento sembra quello <strong>di</strong> sottolineare conle forme architettoniche la spiritualità intima racchiusa nell’internodel luogo sacro.Con la costruzione del martyrion <strong>di</strong> Simeone lo Stilita cambia lostile delle facciate delle chiese Siriache, anche le pareti esterne vengonoconcepite per essere decorate: le murature vengono traforate dabucature ed elementi architettonici cadenzati, porte e finestre sonoarricchite da ghiere o altri elementi in modo da arricchire l’aspettodei prospetti. Da questo momento la fantasia degli architetti si sbizzarriscenel trovare forme e soluzioni sempre nuove, con lo scopo <strong>di</strong>abbellire e rendere riconoscibili i luoghi <strong>di</strong> culto. Un mutamento formaledettato da un nuova esigenza: l’architettura esterna della chiesadeve in<strong>di</strong>care che quella costruzione è la “casa <strong>di</strong> Dio” e renderloevidente a tutti. La porta della chiesa assume un nuovo significatoescatologico: “Io sono la porta “ (Giov., 10, 7) “chi entrerà attraverso<strong>di</strong> me sarà salvo” (Giov., 10, 9), così si spiega la mancanza <strong>di</strong> battentiall’ingresso, che rimane sempre aperto come “la Gerusalemme celeste”racchiusa nella Chiesa.Dall’VIII secolo cambia anche l’uso dello spazio posto <strong>di</strong> fronte allachiesa in<strong>di</strong>cato col termine “porch” [veranda scoperta] dagli inglesi.All’interno <strong>di</strong> questo vano, che <strong>di</strong>venta un luogo <strong>di</strong> <strong>di</strong>alogo e socializzazione,vengono realizzati arcosolii e tombe, come suggerisce laTeteratnikov nei suoi saggi. Nelle chiese del periodo paleo e me<strong>di</strong>obizantino l’importanza <strong>di</strong> questo spazio è testimoniata dalla realizzazione<strong>di</strong> prospetti architettonici sempre più elaborati e complessi.3. Nell’<strong>habitat</strong> <strong>rupestre</strong> della CappadociaL’uso <strong>di</strong> realizzare prospetti scavati nella roccia con caratteri architettonicinotevoli è <strong>di</strong> antica data ed è presente in varie culture. Inquesto saggio vengono presentati tre casi <strong>di</strong>fferenti per proporzionied esiti formali: il primo è relativo alla tomba romana posta in un conod’erosione nell’abitato <strong>di</strong> Avcilar, il secondo riguarda il prospetto monumentale<strong>di</strong> una tomba nabatea sita nel famoso sito <strong>di</strong> Petra in Giordania.Il terzo riguarda la Kubelli Kilise a Soganli in Cappadocia.Il prospetto quadrangolare della tomba romana ad Avcilar è caratterizzatoda due spesse colonne circolari che sostengono un architravesormontata da una volta ribassata. Il richiamo ai caratteri formalidell’architettura romana è evidente, così come sono evidenti i cambiamentiche il linguaggio architettonico subisce all’interno del contesto<strong>rupestre</strong>.La facciata del “Tesoro del Faraone” a Petra presenta dei caratteri architettoniciancora più complessi. Il prospetto largo circa 28 metri ealto 39, è sud<strong>di</strong>viso in due or<strong>di</strong>ni: quello inferiore riprende la facciata<strong>di</strong> un tempio con quattro colonne, la relativa trabeazione ed il bassofrontone con al centro il timpano. A questa si aggiungono due colonnelaterali addossate alla parete <strong>di</strong> roccia. Al <strong>di</strong> sopra <strong>di</strong> questo il secondoor<strong>di</strong>ne è riccamente articolato: le colonne formano due avancorpilaterali e al centro si spostano sul fondo, formando una specie<strong>di</strong> finto porticato intorno ad uno spazio centrale. Questo è occupatoda una tholos circolare, coperta da un tetto a cono e sormontata daun’urna sorretta da un capitello; gli avancorpi laterali sono sormontatida mezzi frontoni spezzati, che contribuiscono ad inquadrare latholos centrale, dando unità all’insieme. Nel caso <strong>di</strong> Kubelli Kilisea Soganli, per voler segnalare la presenza <strong>di</strong> chiese rupestri vieneutilizzata una peculiare veste architettonica esterna. Alla sommitàdel cono <strong>di</strong> erosione è modellato un tamburo cilindrico sormontatoda un tetto cuspidato abbastanza regolare che non corrisponde allearticolate volumetrie interne. Lo scopo <strong>di</strong> questo specifico caratterearchitettonico sta nella sua possibilità <strong>di</strong> rendere visibile, anche a<strong>di</strong>stanza, la presenza della chiesa sottostante con un’allusiva immaginecomune nella regione e nell’intera Asia Minore.4. Facciate esterneProspetti SempliciAvcilarL’attuale prospetto della chiesa <strong>di</strong> Ka<strong>di</strong>r Kilise, presso Avcilar, datatatra la fine del VI e gli inizi del VII secolo, tra<strong>di</strong>sce la forma originariamentecomposta da un solo grande portale con delle finestrea sinistra.Il prospetto è variato quando la parete con le finestre è crollata sfaldandosi,mettendo in luce l’interno. Nel periodo ottomano ulteriorilavori, che servivano a trasformare alcuni ambienti della chiesa inpiccionaia, hanno mo<strong>di</strong>ficato l’aspetto della facciata, rendendo evidentiin alto le tre arcate in cui sono presenti i piccoli passaggi peri volatili.SelimeUn esempio interessante <strong>di</strong> facciata semplice, in cui i decori architettonicirisultano limitati, si trova a Selime. Alla sua base <strong>di</strong> unaparete verticale è stato scavato l’ingresso <strong>di</strong> una chiesa <strong>di</strong> forma rettangolaresormontato da una lunetta. Accanto due ulteriori ingressi avani <strong>di</strong> servizio sono contornati da una semplice cornice con in altoun arco a sesto pieno.GoremeA Goreme sono <strong>di</strong>versi gli esempi <strong>di</strong> facciate rupestri “semplici”,queste sono quasi sempre caratterizzate da decorazioni architettonichelineari che sottolineano ingressi ed aperture.GülsehirLa chiesa <strong>di</strong> S. Giovanni a Gulsheir, probabilmente costruita all’ini-volumeRicerca_OK_2012-11-15.indd 230 16/11/2012 15:03:45

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