22.07.2015 Views

habitat rupestre.pdf - Società Friulana di Archeologia

habitat rupestre.pdf - Società Friulana di Archeologia

habitat rupestre.pdf - Società Friulana di Archeologia

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

A. De Pascale, R. Bixio, V. Caloite nell’entroterra <strong>di</strong> Ahlat sulle sponde nord-occidentali del Lago <strong>di</strong>Van (Bixio, De Pascale, 2011; De Pascale, Bixio, 2011). Dai numerosicomplessi monastici ubicati nel Tur ‘Ab<strong>di</strong>n, altipiano situato ai confinisud-orientali dell’attuale Turchia (<strong>di</strong>stretto <strong>di</strong> Mar<strong>di</strong>n) consideratocuore storico del cristianesimo siriaco (Johnson, 2007; Camplani,2011; Chialà, 2011), alle migliaia <strong>di</strong> chiese, monasteri, rifugi, villaggie intere città scavate nelle falesie rocciose e nel sottosuolo dellaCappadocia (Bixio R., Castellani V., Succhiarelli C., 2002; Jolivet-Lévy, 2001; Rodley, 2010). Senza <strong>di</strong>menticare villaggi e chiese presentinelle province <strong>di</strong> Konya e Ankara (De Pascale, 2010), quelli <strong>di</strong>Ayazini Köyü (Afyonkarahisar) e in generale nella Frig Va<strong>di</strong>si, dovesi trovano pure le tombe frigie precedentemente ricordate, o ancorale strutture <strong>di</strong> Hasankeyf (Batman) nella Turchia sud-orientale.Proprio la Cappadocia è la regione storica che conserva oggi una,se non la più, imponente ed estesa testimonianza della cultura <strong>rupestre</strong>non solo della Turchia, ma dell’intero bacino Me<strong>di</strong>terraneo.Su questa focalizzeremo il nostro contributo e proporremo alcuneriflessioni sull’analisi e la classificazione del fragile patrimonio chela caratterizza.La CappadociaLa Cappadocia è una regione storica collocata nell’Anatolia centrale(Figg. 1b-2), ad una altitu<strong>di</strong>ne me<strong>di</strong>amente compresa tra 1.000 e1.500 m sul livello del mare. L’area è costituita soprattutto da rocce<strong>di</strong> origine vulcanica, che si estendono per circa 25.000 km 2 , prodotteda 19 gran<strong>di</strong> apparati vulcanici, tra cui l’Erciyes dağı, 3.916 m, el’Hasan dağı, 3.268 m, e da centinaia <strong>di</strong> centri vulcanici monogeniciminori (Fig. 1a). Questi apparati hanno prodotto un potente deposito,spesso alcune centinaia <strong>di</strong> metri, da cui, in alcuni punti circoscritti,emerge il basamento calcareo.La fisionomia più rilevante del <strong>di</strong>stretto è rappresentata dagli estesidepositi tufacei che, grazie alla loro tenerezza, sono stati fortementemodellati dagli agenti meteorici (erosione, deflazione, corrosione,gelivazione) in forme molto caratteristiche (canyon, falesie, calanchi,pinnacoli e butte, cioè basse colline a cima piatta).All’interno <strong>di</strong> queste masse rocciose l’uomo ha scavato, nel corsodei secoli, vani <strong>di</strong> molti tipi, sviluppando una architettura ‘in negativo’(abitazioni sotterranee, spazi <strong>di</strong> lavoro, chiese, sepolture, tunnelidraulici), sfruttando le caratteristiche morfologiche e litologichedell’ambiente, spinti dalle con<strong>di</strong>zioni climatiche e dagli eventi storici.Dagli anni Novanta del secolo scorso il Centro Stu<strong>di</strong> Sotterranei, consede a Genova (Italia), ha condotto campagne <strong>di</strong> ricerca in questaregione, letteralmente crivellata da strutture sotterranee e rupestri <strong>di</strong>estremo interesse, allora largamente sconosciute al pubblico e soloparzialmente indagate dagli stu<strong>di</strong>osi.I siti sotterranei che sono stati identificati e, in buona parte, esploratisono 183, sud<strong>di</strong>visi in sei <strong>di</strong>stretti che prendono il nome dai lorocapoluoghi (Figg. 3-14): Aksaray (59 siti), Kayseri (24 siti), Kırşehir(3 siti) Nevşheir (71 siti), Niğde (22 siti), Yozgat (4 siti). Altri 24 sitisono stati segnalati, ma non localizzati. I siti totali sono 207.L’obiettivo dei ricercatori del Centro Stu<strong>di</strong> Sotterranei era quello <strong>di</strong>localizzare, esplorare e documentare un campione significativo <strong>di</strong>queste strutture, in modo da ottenere una vista <strong>di</strong> insieme delle lorocaratteristiche principali. Il risultato più significativo delle indaginiè stata una classificazione tipologica delle strutture, unitamente auna analisi urbanistica <strong>di</strong> alcuni inse<strong>di</strong>amenti sotterranei selezionati,integrate da una ampia documentazione fotografica e topografica.Abbiamo ritenuto opportuno <strong>di</strong>stinguere le strutture in due categorie:rupestri e sotterranee.Le prime sono costituite da camere scavate nella porzione <strong>di</strong> rocciapiù vicina all’esterno e al <strong>di</strong> sopra del livello <strong>di</strong> campagna. Si trovanonelle pareti dei canyon, dei butte, dei pinnacoli (coni <strong>di</strong> roccia).Le seconde penetrano più profondamente nella roccia, sia <strong>di</strong>rettamentesotto il livello <strong>di</strong> campagna che all’interno <strong>di</strong> un butte o delfianco <strong>di</strong> una collina.Strutture rupestriAbitazioni e villaggi a coniL’erosione ha modellato i teneri depositi vulcanici in una grandevarietà <strong>di</strong> forme, tra le quali sono particolarmente degni <strong>di</strong> nota ipinnacoli, o coni <strong>di</strong> roccia, localmente conosciuti con il nome <strong>di</strong> peribacaları, cioè ‘camini delle fate’. Molti <strong>di</strong> questi sono stati scavatial loro interno per ottenere romitori, abitazioni, magazzini. I varipinnacoli sono poi connessi tra loro da una rete esterna <strong>di</strong> sentieri.Abitazioni o villaggi in falesia (Fig 17)Si tratta per la maggior parte <strong>di</strong> abitazioni scavate nelle falesie chesovrastano le valli. Possono essere in linea, su un solo piano (villaggiolineare), oppure su più piani sfalsati (villaggio a gradoni), oppuresu piani sovrapposti (villaggio a parete). In quest’ultimo caso i vaniinterni comunicano tra <strong>di</strong> loro per mezzo <strong>di</strong> tunnel orizzontali o <strong>di</strong>pozzi verticali. Le camere più vicine all’esterno hanno piccole finestre.Le strade si sviluppano <strong>di</strong> norma all’esterno dell’inse<strong>di</strong>amento econducono alle aree coltivate. In qualche caso il crollo <strong>di</strong> ampie porzionidella roccia tufacea consente <strong>di</strong> vedere l’interno degli inse<strong>di</strong>amenti,come se si trattasse <strong>di</strong> una sezione architettonica trasversale.Villaggi-castello rupestriQuesti inse<strong>di</strong>amenti sono simili ai villaggi a parete, ma con una particolarecollocazione. Sono scavati nel corpo <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> torrioni <strong>di</strong>roccia (Ortahisar, Uçhisar), su livelli sovrapposti sino alla sommità.É possibile che, in origine, fossero effettivamente strutture <strong>di</strong>fensive.Inse<strong>di</strong>amenti rupestri a corteSi tratta <strong>di</strong> una particolare categoria <strong>di</strong> strutture sotterranee che possiamoconsiderare come un modello interme<strong>di</strong>o tra gli inse<strong>di</strong>amentirupestri e quelli sotterranei. Nella maggior parte dei casi, gli inse<strong>di</strong>amenti<strong>di</strong> questo tipo sono stati realizzati attorno ad uno spazioFig. 14 Nevşehir <strong>di</strong>strict: map B (drawing R. Bixio)199volumeRicerca_OK_2012-11-15.indd 199 16/11/2012 15:03:22

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!