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habitat rupestre.pdf - Società Friulana di Archeologia

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M. MasiThe vegetation of these rock cliffs is an example of colonizingspecies, which are pioneers for very long times, becausethe erosion of the rock allows for their survival.Sometimes the sciafilous floristic species can grow in thecaves. Their survival is determined by the “compensationpoint”: this corresponds to the photosynthesis and breathingadaptation to luminosity, which is <strong>di</strong>fferent from species tospecies. The entrance walls of caves are often covered withIvy (Hedera helix), Pellitory (Parietaria offi cinalis) or MinorBellflower (Campanula erinus). Inside the caves, only theFern and particularly the Southern Maidenhair Fern (A<strong>di</strong>antumcapillus-veneris) can survive.Only few mosses and some alga can survive in the most hiddenparts of the caves. Lichens can hardly survive withoutlight, so they can only be found in roughly dusty con<strong>di</strong>tions.In such con<strong>di</strong>tions, they concur to hide frescoes and incsions.LA FLORA NELL’AREA DELLE GRAVINESe ci si inoltra nel territorio ionico delle Murge non si può nonimbattersi in qualche gravina. Queste, vere incisioni erosive nel basamentocarbonatico della Puglia, si sono formate a partire da circaun milione <strong>di</strong> anni fa quando le con<strong>di</strong>zioni climatiche erano moltopiù generose <strong>di</strong> precipitazioni. Il substrato roccioso della Murgia ècostituito da rocce carbonatiche originatesi per se<strong>di</strong>mentazione inambiente marino <strong>di</strong> carbonato <strong>di</strong> calcio. Quelle più antiche, denominate“Calcare <strong>di</strong> Altamura”, costituite da se<strong>di</strong>menti microscopicie compatti risalgono al Cretaceo Superiore come è <strong>di</strong>mostrato dallapresenza <strong>di</strong> fossili <strong>di</strong> Ru<strong>di</strong>ste, che vivevano in fondali marini pianeggiantie poco profon<strong>di</strong> in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> clima tropicale.In periodo cenozoico, trasgressioni marine, con sollevamento delblocco carbonatico, e variazioni climatiche hanno portato ad unprosciugamento del Me<strong>di</strong>terraneo e alla creazione <strong>di</strong> corridoi geografici,nella fattispecie con la penisola balcanica. A partire dalPliocene Superiore (circa due milioni <strong>di</strong> anni fa) e fino ad un milione<strong>di</strong> anni fa, la Murgia ha subìto una nuova fase <strong>di</strong> parzialesprofondamento in mare (subsidenza), durante la quale è iniziatauna aggiuntiva se<strong>di</strong>mentazione. In questo ambiente marino, profondopoche decine <strong>di</strong> metri ed in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> clima temperato, sisono accumulati i resti <strong>di</strong> organismi che vivevano in questi fondaliinsieme a frammenti <strong>di</strong> roccia calcarea originati dall’erosione <strong>di</strong>zone non sommerse.Questo ammasso se<strong>di</strong>mentario, anch’esso carbonatico come il Calcare<strong>di</strong> Altamura, è però costituito da se<strong>di</strong>menti grossolani visibiliad occhio nudo e con il processo <strong>di</strong> cementazione (<strong>di</strong>agenesi) hadato origine ad una roccia porosa e friabile denominata “Calcarenite<strong>di</strong> Gravina”. È questa che ha consentito nella preistoria il rifugiodegli uomini in anfratti naturali, successivamente allargati e scavatiper ricavare nuovi spazi, nicchie e aperture (finestre, camini,ingressi per acque meteoriche nelle cisterne).A partire dal Quaternario (Pleistocene) è iniziato un raffreddamentodel clima, con alme no quattro fasi fredde e con perio<strong>di</strong>che oscillazionidel livello del mare. Durante l’ultima glaciazione, nella fase<strong>di</strong> regressione marina, si sono ripristinati i ponti <strong>di</strong> terre emerseche hanno collegato per migliaia <strong>di</strong> anni la Puglia alla penisolabalcanica.Da circa un milione <strong>di</strong> anni e fino ad oggi, una nuova fase <strong>di</strong> regressionemarina ha portato all’emersione della attuale Murgia con lostrato superficiale <strong>di</strong> “Calcarenite <strong>di</strong> Gravina”, più recente, teneroe friabile, che poggia letteralmente sui sottostanti strati compattidel “Calcare <strong>di</strong> Altamura”. Le acque meteoriche hanno quin<strong>di</strong>scavato, per ruscellamento lungo le linee <strong>di</strong> maggiore pendenza,dei solchi nei vari strati dei se<strong>di</strong>menti calcarei, erodendo in profon<strong>di</strong>tàe in larghezza fino a determinare il caratteristico aspettogeomorfologico del nostro territorio. Con lo scorrere del tempo icorsi d’acqua hanno quin<strong>di</strong> inciso dapprima la Calcarenite per poiintaccare, nei punti più profon<strong>di</strong>, il Calcare <strong>di</strong> Altamura. L’insiemedegli eventi paleogeografici e paleoclimatici unitamente al quadrogeomorfologico generale originatosi per la comparsa delle gravineha, quin<strong>di</strong>, con<strong>di</strong>zionato l’attuale assetto fitogeografico, plasmandoe ampliando la struttura vegetazionale della tipica macchia me<strong>di</strong>terraneae della gariga caratteristicamente presenti sull’altopianodelle Murge.Inoltrarsi nel fondo <strong>di</strong> alcune gravine, in particolare in quelle piùprofonde, con presenza <strong>di</strong> ramificazioni o nei tratti non orientativerso sud, è come scendere in un piano sotterraneo <strong>di</strong> un e<strong>di</strong>ficioe notare la <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> temperatura. Si può infatti verificare unainversione termica, che a sua volta influisce sulla composizionevegetazionale, con presenza <strong>di</strong> specie più tipicamente collinari omontane a quote basse come nel fondo delle gravine, che per questomotivo sono state definite dal punto <strong>di</strong> vista floristico come dellemontagne capovolte.187La macchia me<strong>di</strong>terraneaL’altopiano murgiano è caratterizzato dalla vegetazione tipica dellamacchia me<strong>di</strong>terranea, strutturalmente densa e intricata costituitada arbusti sclerofilli alti circa tre metri, con prevalenza <strong>di</strong> specieeliofile e xerofile, ben adattate quin<strong>di</strong> a resistere alle con<strong>di</strong>zioni<strong>di</strong> ari<strong>di</strong>tà del suolo e dei lunghi perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> siccità delle calde estatiioniche.Le specie dominanti sui suoli calcarenitici della Murgia bassasono in prevalenza gran<strong>di</strong> arbusti <strong>di</strong> Lentisco (Pistacia lentiscus),Fillirea (Phillyrea la tifolia), Alaterno (Rhamnus alaternus), Oleastro(Olea europea var. sylvestris), Ginepro rosso (Juniperusoxycedrus), il raro Ginepro fenicio (Juniperus phoenicea) e formeper lo più arbustive <strong>di</strong> Leccio (Quercus ilex). Oltre alle specietipiche della macchia, questo settore della Murgia include ancheil Pino d’Aleppo (Pinus halepensis), una conifera arborea moltofrugale che si è ben adattata alle con<strong>di</strong>zioni pedoclimatiche e geomorfologichedell’area abbarbicandosi anche sugli spalti roc ciosidelle gravine.Nella parte più alta della Murgia, in presenza <strong>di</strong> suoli calcareipiù freschi, tende a scomparire l’Oleastro e ad essere sempre piùfrequente il Terebinto (Pistacia terebinthus), la Coronilla (Coronillaemerus), il Mirto (Mirtus communis), il Corbezzolo (Arbutusunedo), il Biancospino (Crataegus monogyna), il Pruno selvatico(Prunus spinosa), e le essenze arboree come le querce (Leccio,Roverella e Fragno), l’Orniello (Fraxinus ornus), i Carpini (Carpinushorientalis e Ostrya carpinifolia), gli Aceri (Acer monspessulanume Acer campestre) ed altre specie compagne che conferisconoall’<strong>habitat</strong> un aspetto da foresta me<strong>di</strong>terranea. Il Leccio,presente sia in forma arbustiva che arborea, va a costituire i boschisemprever<strong>di</strong>. La Roverella (Quercus pubescens) rappresental’elemento principale dei boschi me<strong>di</strong>terranei decidui presentinella parte alta della Murgia. Nella parte ancora più internadell’altopiano dove gli effetti mitigatrici del mare sono ridotti, siinse<strong>di</strong>a una rara specie <strong>di</strong> quercia tar<strong>di</strong>vamente decidua, il Fragno(Quercus trojana), una specie <strong>di</strong> origine balcano-egeica come sipuò dedurre già dal nome specifico, <strong>di</strong>ffusosi nel nostro territorioin epoche remote quando la Murgia era collegata tramite un lembo<strong>di</strong> terra con la penisola balcanica.Le biocenosi <strong>di</strong> macchia me<strong>di</strong>terranea, nei suoi <strong>di</strong>versi aspetti,sono caratterizzati da una vegetazione erbacea non particolarmen-volumeRicerca_OK_2012-11-15.indd 187 16/11/2012 15:03:16

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