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habitat rupestre.pdf - Società Friulana di Archeologia

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S. BertacchiLE CHIESE RUPESTRI DI PALAGIANELLOAmmonta ad otto il numero <strong>di</strong> chiese attualmente esistenti nel villaggio<strong>rupestre</strong> <strong>di</strong> Palagianello, <strong>di</strong> cui solamente una <strong>di</strong> incerta titolazione.Percorrendo la gravina <strong>di</strong> Palagianello verso Sud incontriamosulla parete Ovest le chiese <strong>di</strong> Serrapizzuta, Jazzo Rivolta e <strong>di</strong> SantaLucia; sulla scarpata Est sono situate invece le chiese de<strong>di</strong>cate a SanGirolamo, a Sant’Andrea, a San Nicola, ai Santi Eremiti e la ChiesaAnonima.Nel contesto <strong>rupestre</strong> la chiesa è situata in posizione periferica rispettoall’abitato, solitamente in un’area superiore alle semplici <strong>di</strong>more,secondo una gerarchia <strong>di</strong> valori che rispetta la sacralità del luogo<strong>di</strong> culto, sovrastato solamente dal <strong>di</strong>vino. Scavata nel fianco del declivioo completamente ipogea, può essere <strong>di</strong>sposta su più livelli epresentare <strong>di</strong>mensioni più o meno contenute. L’affaccio esterno noncostituisce un vero e proprio prospetto principale, bensì risulta definitoda un semplice accesso, non sempre in asse con lo sviluppo dellachiesa, sottolineato in alcuni casi da una porta con lunetta decoratacon iscrizioni o bassorilievi. Talvolta nello spazio esterno a<strong>di</strong>acenteall’ingresso è riscontrabile la presenza <strong>di</strong> aree cimiteriali estese o <strong>di</strong>arcosoli laterali per la sepoltura del committente.Lo schema compositivo non è facilmente sintetizzabile in modelli,data la ricca varietà <strong>di</strong> soluzioni offerte a livello planimetrico.Sono possibili sviluppi semplici, piante ad impostazione centrica,o la compresenza <strong>di</strong> più navate pluriabsidate scan<strong>di</strong>te da pilastri risparmiatiallo scavo, solitamente quadrangolari e collegati tramitel’utilizzo dell’arco a pieno centro.Tuttavia le soluzioni architettoniche presentano alcuni caratteri ricorrentinell’organizzazione degli spazi liturgici, basati su volumivariamente articolati, <strong>di</strong> forma perlopiù quadrangolare o deformatiin spazi trapezoidali aperti a ventaglio.Un elemento costante, ad esempio, è l’orientamento Est-Ovestdell’asse della chiesa, con la conca absidale sempre rivolta ad oriente,e la separazione netta tra aula, talvolta preceduta da un nartece,e area sacra del bema, situata ad un livello più elevato e che circoscriveil perimetro riservato alle celebrazioni. La copertura <strong>di</strong> questispazi è piana nella maggior parte dei casi, con la presenza anche <strong>di</strong>pseudocupole simboliche con croci racchiuse in ghiere concentriche.L’elemento decorativo <strong>di</strong> rilievo è costituito dagli affreschi parietali,apparato devozionale spesso ampiamente posteriore allo scavo dellachiesa, che raffigurano soggetti tratti dalla tra<strong>di</strong>zione pittorica agiografica<strong>di</strong> influenza bizantina e con evidenti intenti <strong>di</strong>dascalici.La Chiesa AnonimaLa chiesa anonima è situata sulla pen<strong>di</strong>ce est della gravina <strong>di</strong> Palagianello,in posizione ritirata rispetto agli altri e<strong>di</strong>fici cultualidell’inse<strong>di</strong>amento. Trovasi precisamente in prossimità dello stradelloche dalla sommità del paese conduce sino alla zona più settentrionale,area <strong>di</strong> sviluppo del villaggio <strong>rupestre</strong> antico.Di <strong>di</strong>mensioni notevoli, risulta composta da uno spazio articolatoin <strong>di</strong>stinte aree, tutte sviluppate in <strong>di</strong>rezione Est-Ovest. Si guadagnal’ingresso tramite una vasta apertura, attualmente semicrollatae parzialmente integrata da una muratura a blocchetti squadrati intufo.La prima stanza risulta ampia, con soffitto piano e provvista <strong>di</strong> <strong>di</strong>versenicchie, tre delle quali poste nella zona sud, all’incirca alla medesimaaltezza. Anche un’analisi solo superficiale delle pareti rivelala variegata sovrapposizione <strong>di</strong> innumerevoli interventi, attuati nelcorso dei secoli per rimodellare lo spazio, assecondando le nuovefunzioni assunte dal luogo. Un unico pilastro, situato sulla destra edalle forme erose dal tempo, <strong>di</strong>vide idealmente la zona centrale daun’area allungata e <strong>di</strong>mensionalmente inferiore, che apre sulla conclusioneabsidale dello spazio.L’abside, in asse con l’entrata, ha forma quadrangolare con forature anicchie sopravvissute al rimaneggiamento antropico delle strutture;perduto invece l’altare.Secondo ricerche morfometriche, risulta chiara la compresenza <strong>di</strong>più moduli mensori, riconducibili alle unità <strong>di</strong> misura locali, chepossono pertanto coa<strong>di</strong>uvare, senza tuttavia fornire una certezzamatematica, la collocazione cronologica degli interventi. Rintracciatenelle proporzioni degli elementi strutturali e nei vuoti scavati ilpiede romano, uguale all’incirca a 29,6 cm, il piede bizantino, paria circa cm 31, e persino il più tardo palmo napoletano, in uso nellazona dal XV al XIX secolo.Denominata “anonima” in riferimento alla non certa attribuzione, lachiesa potrebbe per un periodo <strong>di</strong> tempo – si pensa almeno fino alXVII secolo – essere stata de<strong>di</strong>cata a San Pietro, parrocchiale traslatain seguito all’erezione <strong>di</strong> una sede più prossima al castello.La presenza <strong>di</strong> evidenze rintracciate nei vani che scan<strong>di</strong>scono lo spazio,ha fatto ipotizzare agli stu<strong>di</strong>osi una probabile funzione specificadegli ambienti a<strong>di</strong>biti a fonte battesimale. Proprio per la sua posizionerelativamente isolata dagli altri e<strong>di</strong>fici religiosi attualmente conosciuti,in un primo tempo non era stata annoverata tra le probabilichiese attive nel periodo me<strong>di</strong>evale. L’incompletezza della strutturaed il suo stato <strong>di</strong> avanzato degrado, accompagnato da un evidentegrado <strong>di</strong> manomissione dell’intero spazio interno, hanno determinatola scarsa considerazione del manufatto.La mancanza <strong>di</strong> cicli pittorici parietali, inoltre, e <strong>di</strong> arre<strong>di</strong> riconducibilialle funzioni ecclesiastiche hanno contribuito all’oblio ed allascarsa considerazione <strong>di</strong> tale spazio, relegato ad attività minori. Veroè che le pesanti mutilazioni della struttura, interessata nei secoli dainterventi <strong>di</strong> varia natura, hanno reso <strong>di</strong>fficilmente interpretabili e<strong>di</strong>n parte cancellate le primitive vocazioni dello spazio. Ne è un esempiol’erezione <strong>di</strong> muri <strong>di</strong>visori per la partizione degli spazi o, al contrario,la pratica <strong>di</strong> fori ed aperture per mettere in comunicazioni piùvani, o persino gli svariati interventi sul livello del piano <strong>di</strong> calpestioavvenuti anche in periodo più recente, <strong>di</strong> cui sono chiaramente riconoscibiligli effetti devastanti. Sicuramente una delle fasi <strong>di</strong> vita delmanufatto ha visto la presenza <strong>di</strong> un frantoio, <strong>di</strong> cui rimane a chiaratestimonianza la vasca circolare profondamente incisa nel suolo dellaprima sala, e che ha irrime<strong>di</strong>abilmente cambiato l’intero sviluppo<strong>di</strong> quell’area.Con tutta probabilità risale al medesimo periodo anche l’apertura delcamino <strong>di</strong> areazione nella zona absidale me<strong>di</strong>ante scavo <strong>di</strong> un’aperturasufficientemente ampia nel soffitto, per ottemperare alla funzione<strong>di</strong> canna per il tiraggio e lo smaltimento dei fumi derivantidalla lavorazione dell’olio o da altre attività produttive. In seguitol’ambiente è stato a<strong>di</strong>bito a ricovero <strong>di</strong> persone e/o animali, con ulteriorimo<strong>di</strong>fiche dello spazio abitativo, dei passaggi e delle strutturelitiche delle pareti.171La Chiesa <strong>rupestre</strong> <strong>di</strong> Sant’AndreaLa chiesa de<strong>di</strong>cata a Sant’Andrea è situata nella parte orientale dellagravina, completamente isolata nell’unica massa tufacea superstitealla massiccia estrazione <strong>di</strong> materiale da costruzione effettuata finoagli anni Settanta del secolo passato. A causa <strong>di</strong> tale ra<strong>di</strong>cale <strong>di</strong>struzione,dell’area originaria in cui venne escavato questo eccezionaleesempio <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficio cultuale non rimane alcunché, essendo stata determinatala totale cancellazione <strong>di</strong> tutte le evidenze architettonichepertinenti al complesso a<strong>di</strong>acente alla chiesa.L’impianto religioso ha carattere monumentale ed è costituito da<strong>di</strong>versi vani collegati, posti in asse con l’ingresso. L’orientamentoEst-Ovest su cui si sviluppano gli spazi non è oggi imme<strong>di</strong>atamenteapprezzabile a causa della variazione dell’accesso, aperto in annirelativamente recenti nella zona settentrionale della chiesa, e che attualmentesi affaccia <strong>di</strong>rettamente sull’area del bema.Questa mo<strong>di</strong>fica è stata resa necessaria, come accennato in precedenza,dal momento che l’escavazione <strong>di</strong> materiale roccioso rendeva<strong>di</strong> fatto impossibile l’ingresso attraverso il portale originario, rimastoisolato a <strong>di</strong>versi metri <strong>di</strong> altezza.L’area <strong>di</strong> accesso originale, costituita da un’apertura arcuata a tuttosesto <strong>di</strong> carattere monumentale, presenta due arcosoli laterali, utiliz-volumeRicerca_OK_2012-11-15.indd 171 16/11/2012 15:03:02

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