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habitat rupestre.pdf - Società Friulana di Archeologia

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RUPESTRIAN CULTURE IN ITALYCRHIMA-CINP projectCULTURA RUPESTRE IN ITALIAIn Italia l’utilizzo della grotta da parte dell’uomo risale ai primor<strong>di</strong>della sua comparsa: da semplice riparo ad abitazione, a luogo oveseppelliva ed onorava i morti, dove svolgeva le attività funzionaliall’agricoltura. Nel corso della seconda metà del primo millennio, lagrotta <strong>di</strong>venne l’in<strong>di</strong>spensabile supporto per una esperienza <strong>di</strong> vitareligiosa ascetica e <strong>di</strong> preghiera. In tutto il meri<strong>di</strong>one d’Italia si rinvengonoinse<strong>di</strong>amenti rupestri, testimonianza <strong>di</strong> luoghi <strong>di</strong> intensavita religiosa, sociale e lavorativa.Di seguito si elencano le regioni su cui è stata svolta una delle attività<strong>di</strong> progetto: censimento bibliografico o <strong>di</strong>retto, rilievo metrico<strong>di</strong> alcune strutture.Toscana: Sono presenti molti complessi rupestri del periodo Etruscoma anche <strong>di</strong> epoca me<strong>di</strong>oevale come quello <strong>di</strong> Vitozza. Lo sviluppo<strong>di</strong> architetture rupestri è presente soprattutto nella parte meri<strong>di</strong>onaledella regione, dove si ha il tufo. Il tufo è una pietra friabile vulcanicaottima per essere modellata dall’uomo in complessi urbani ma,la stessa proprietà, ne determina anche la fragilità. La precarietà<strong>di</strong> questo equilibrio contribuisce e accresce il fascino struggente <strong>di</strong>questa regione.Marche: Il territorio marchigiano è costellato <strong>di</strong> città e abbazieeremitiche scavate nella roccia, come <strong>di</strong> S. Eustachio, o città, comeCamerano. In questa città, numerose sono le unità scavate nell’arenaria,a volte comunicanti, che percorrono il sottosuolo del centrostorico con andamento labirintico. Non è ancora definito l’uso <strong>di</strong>questi complessi rupestri: molti ambienti presentano un’architetturaricercata arricchita da bassorilievi e particolari decorativi che pocosi ad<strong>di</strong>cono a cave arenarie o a semplici locali <strong>di</strong> deposito. L’interpretazioneoggi più plausibile è quella <strong>di</strong> un uso abitativo, rituale, e<strong>di</strong>fensivo; nel 1944, l’intero sistema ipogeo venne a<strong>di</strong>bito a rifugioper la popolazione contro i bombardamenti.Puglia: Nel territorio pugliese si possono trovare imponenti traccedella cultura <strong>rupestre</strong>, patrimonio inse<strong>di</strong>ativo e costruttivo, risalentia epoche preistoriche. Gli abitanti sfruttarono, a scopo abitativo ecultuale, le naturali cavità della roccia calcarenitica, formatesi soprattuttolungo i margini <strong>di</strong> lame e gravine abbondanti in questo territoriocarsico.Lame e gravine costituiscono, oltre che importanti ecosistemi, laculla <strong>di</strong> una cultura che seppe fare degli anfratti rocciosi case, ambienti<strong>di</strong> lavoro e <strong>di</strong> culto. E’ un’antica e incantevole terra adagiatatra il me<strong>di</strong>terraneo e il cielo che offre un magico squarcio <strong>rupestre</strong>,soprattutto nelle province <strong>di</strong> Bari e Taranto, <strong>di</strong>sseminato <strong>di</strong> suggestiviinse<strong>di</strong>amenti e chiese rupestri presenti in profon<strong>di</strong> canyons, legravine, che partono dalle colline della Murgia e degradano dolcementenel Mar Jonio.Sardegna: Il territorio sardo è cosparso d’inse<strong>di</strong>amenti rupestri chevanno dall’epoca preistorica a quella paleocristiana. Le grotte sonoscavate per la maggior parte a ridosso <strong>di</strong> costoni rocciosi <strong>di</strong> calcareniteo <strong>di</strong> tufo trachitico. Le necropoli <strong>di</strong> ‘domus de janas’ (case dellefate) spesso costituiscono autentice ‘città dei morti’, come quella <strong>di</strong>Anghelu Ruju ad Alghero. Spesso alcune <strong>di</strong> queste domus, <strong>di</strong> aspettomonumentale, sono state riusate come chiese cristiane (Santu Liseua Mores, Sant’Andrea Prius a Bonorva). Nel tardo e post-me<strong>di</strong>oevonella roccia furono scavati palmenti per la produzione del vino, soprattuttonel Sassarese.Calabria: In Calabria, nel periodo me<strong>di</strong>oevale, la vita in grotta era<strong>di</strong>ffusa su tutto il territorio. Molte sono le testimonianze <strong>di</strong> forme <strong>di</strong>vita monastica ispirate a ideali ascetici della religiosità orientale. Recentiricerche hanno in<strong>di</strong>viduato inse<strong>di</strong>amenti rupestri <strong>di</strong>sseminatisu tutto il territorio del Marchesato.Inse<strong>di</strong>amenti <strong>di</strong> notevole interesse si trovano a Casabona, Cotronei,Caccuri e Verzino. Tali inse<strong>di</strong>amenti hanno costituito in passato piccolivillaggi abitati dall’uomo; in un passato più recente le grottesono state utilizzate dai pastori nel periodo <strong>di</strong> transumanza comericovero temporaneo.Basilicata: Paesaggi culturali, che raccontano l’in<strong>di</strong>ssolubile legametra uomo e natura, caratterizzano le specificità culturali <strong>di</strong> questaregione. Rocce calcaree, vulcaniche e se<strong>di</strong>mentarie alluvionali omarittime ospitano inse<strong>di</strong>amenti rupestri e ipogeici. Il patrimonio<strong>rupestre</strong> è l’identità storica, artistica paesaggistica della Basilicata.Abitazioni, chiese, monasteri e strutture produttive in grotta sonopresenti in gran parte dei comuni della regione. Circa novanta comunisu 131 conservano importanti testimonianze della cultura <strong>rupestre</strong>.Dopo un lungo periodo <strong>di</strong> abbandono e degrado, il patrimonio<strong>rupestre</strong> locale è accettato quale cultura e singolarità del paesaggioe del territorio. Gli inse<strong>di</strong>amenti più importanti e conosciuti sono aMatera. I “Sassi”, quartieri scavati in grotta, e la Murgia, l’altopianocalcareo su cui sorge la città, sono stati <strong>di</strong>chiarati dall’UNESCO Patrimoniodell’Umanità. I siti rupestri <strong>di</strong> Matera sono all’interno <strong>di</strong> unParco Regionale (Parco della Murgia Materana), costituito per tutelare,promuovere e valorizzare uno dei più importanti inse<strong>di</strong>amentirupestri europei.Lazio: Le necropoli rupestri del Lazio rappresentano l’espressioneartistica più rilevante dell’Etruria interna. La presenza <strong>di</strong> tombe confacciata monumentale costituisce in generale il segno <strong>di</strong> una certaricchezza, poichè la creazione del prospetto esterno, scolpito intufo per un’altezza <strong>di</strong> vari metri, doveva essere piuttosto <strong>di</strong>spen<strong>di</strong>osa.Nei primi secoli della cristianità la roccia ospitò le catacombe,aree cimiteriali ipogee. Nel territorio laziale recenti stu<strong>di</strong>, ad operasoprattutto dell’Università <strong>di</strong> Viterbo, riscoprono il vivere in grotta<strong>di</strong>menticato nel tempo.volumeRicerca_OK_2012-11-15.indd 152 16/11/2012 15:02:40

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