habitat rupestre.pdf - Società Friulana di Archeologia

R. Bixio, A. De Pascale, M. Mainettituale riuso successivo per scopi diversi e sul suo eventuale utilizzoabitativo nel corso del XX secolo.Ciascuna scheda, e quindi ciascun sito o struttura, è identificata daun codice alfanumerico dal quale è immediatamente desumibile lasua localizzazione e la tipologia. I dati finora raccolti nelle schedehanno permesso la realizzazione di 3 carte generali e di 23 carte didettaglio che sono parte integrante del censimento sull’architetturatrogloditica nei paesi mediterranei.Le tipologieLe strutture prese in considerazione, allo stato attuale, non comprendonotutte le tipologie delle cavità artificiali individuate e definitedalla Commissione Nazionale Cavità Artificiali della Società SpeleologicaItaliana (Cappa, 2000; Di Labio a cura di, 2004), e condivisein ambito internazionale (UIS - Union Internationale de Speleologie)nella formalizzazione del Catasto Nazionale delle Cavità Artificiali(Guglia, 2004), strutturato in sette capitoli: A - opere idrauliche; B- opere insediative civili; C - opere di culto; D - opere belliche; E -opere minerarie; F - vie di transito; G - altre opere.Attualmente il censimento ha incluso esclusivamente le seguentiopere scavate nella roccia:- abitazioni rupestri (o trogloditiche) e semi rupestri- luoghi di culto (santuari di vario tipo, compreso cavità naturali antropizzate)- rifugi temporanei e sistemi difensivi sotterranei- ipogei con funzioni utilitarie (granai, terme, ricoveri per animali,ecc.)Sono pertanto escluse le opere ipogee sepolcrali, idrauliche, estrattive,di transito, nonché le opere in muratura costruite nel sottosuoloe quelle di ricoprimento, cioè rimaste sepolte a seguito della crescitaurbana. Questo fornisce un’idea dell’immenso lavoro ancora da svolgereal fine di avere un quadro conoscitivo completo sull’architetturarupestre e le cavità artificiali dell’Europa e del bacino mediterraneo.Il progetto di censimento avviato costituisce un primo passo in taledirezione, che oggi - attraverso il progetto CHRIMA-CINP e le sueazioni - trova una nuova importante occasione di confronto, stimoloe avanzamento al fine di raggiungere l’ambizioso traguardo.Per l’Italia, ad esempio, il censimento ad opera di M. Mainetti, comeevidenziato nella tabella 1, riporta il numero di 678 siti rupestri: inrealtà il numero di tutte le località italiane in cui sono ubicate cavitàartificiali, dunque anche quelle non strettamente “rupestri”, sino adoggi censite nel sopra citato Catasto Nazionale delle Cavità Artificiali(consultabile on-line all’indirizzo http://catastoartificiali.speleo.it), supera già le quattromila unità.Bibliography:- BESANA E., MAINETTI M., Trogloditismo nel Mediterraneo. Il villaggio berbero di Douiret, tesi di laurea, Politecnico di Milano, 1999- BIXIO R., GALEAZZI C. (a cura di), 2007, Le cavità artifi ciali 1: categorie e tipologie, presentazione in powerpoint prodotta da Società SpeleologicaItaliana, nell’ambito del progetto “Risorse Didattiche per la Speleologia e il Carsismo”, in collaborazione con UIS, Union Internazionalede Spéléologie (disponibile on-line all’indirizzo: http://document.speleo.it).- CAPPA G., 2000, Il Catasto delle Cavità Artifi ciali, Opera Ipogea, 1/2000, pp. 51-61.- DI LABIO E., 2004, L’albero delle tipologie, Opera Ipogea, 2/3-2004, Genova, pp. 11-13.- GUGLIA P., 2004, Il Catasto Nazionale delle Cavità Artifi ciali, Opera Ipogea, 2/3-2004, pp. 5-8.- MAINETTI M., 2008, Carta del trogloditismo nei paesi mediterranei, report depositato presso la Commissione Nazionale Cavità Artificiali-Società Speleologica Italiana.93volumeRicerca_OK_2012-11-15.indd 93 16/11/2012 15:01:44