22.07.2015 Views

Anno XIII - n. 2 - Giugno 2009 - Società Friulana di Archeologia

Anno XIII - n. 2 - Giugno 2009 - Società Friulana di Archeologia

Anno XIII - n. 2 - Giugno 2009 - Società Friulana di Archeologia

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Il bollettino è organo della Società<strong>Friulana</strong> <strong>di</strong> <strong>Archeologia</strong> (ONLUS)La Redazione non è responsabileper il contenuto dei contributipubblicatiDirettore responsabile: Giovanni BattistaCuttiniComitato <strong>di</strong> redazione: Giorgio Cerasoli,Gian Andrea Cescutti, Anna Degenhardt,Feliciano Della Mora;Disegni <strong>di</strong>: Anna Degenhardt;Fotografie dell’archivio della Società<strong>Friulana</strong> <strong>di</strong> <strong>Archeologia</strong> - onlus;A questo numero hanno collaborato:Roberta Battiston, Cesare Feruglio DalDan, Clau<strong>di</strong>o Maddaleni, ChristianSelleri.La Redazione è lieta <strong>di</strong> accogliere semprenuovi contributi.Tipografia Pellegrini - Il CerchioU<strong>di</strong>ne - via Trento, 81 - Tel. 0432 502612la me<strong>di</strong>cina nell’antica romaa cura <strong>di</strong> Anna DegenhardtMEDICAMENAesculapiustata dai maschi dei quali si <strong>di</strong>ffidava,anche per pudore. La reputazione <strong>di</strong>queste “gestrici della vita” risultava<strong>di</strong> livello piuttosto basso in quanto lenormali mansioni abitualmente degeneravanoin pratiche abortive, sosti-7In una Roma frenetica,dove ogniin<strong>di</strong>viduo combattevala propriabattaglia giornalieraper la sopravvivenza,l’improvvisazione<strong>di</strong>lagava anchenelle pratiche me<strong>di</strong>cali apportate, al<strong>di</strong> fuori <strong>di</strong> ogni etica professionale,anche da praticoni ciarlatani e millantatori.Allorchè le cure vegetali non avesserosortito alcun effetto i Romanisi rivolgevano al potere occulto,una sorta <strong>di</strong> commistione magica traenergie terrene ed influssi soprannaturali,utilizzando terapie dette me<strong>di</strong>camen.La preparazione <strong>di</strong> intrugli atti alrisanamento fisico sconfinava nellasomministrazione <strong>di</strong> filtri amorosie veleni mortali, infatti i me<strong>di</strong>camen(in greco: pharmakon), presumibilmenteimportati dall’Etruria, secondole dosi <strong>di</strong> assunzione potevanorisultare un rime<strong>di</strong>o salutare od unveleno mortale, sempre ricolmi d’incantesimo.Va da sé che i confini tra me<strong>di</strong>cina emagia, in tale contesto, fossero moltovaghi in una nebulosa miscellanea,il tutto infarcito dall’ignoranza cherigurgitava pregiu<strong>di</strong>zi e superstizioni.Del resto era risaputo che appendereal collo dei bambini, che morivanocome mosche, un coleottero rinsecchitoli proteggeva dalle calamità eche tenendo una carota in tasca nonsi veniva morsi dai serpenti…Anche le donne si occupavano <strong>di</strong>assistenza e terapia in particolarecome ostetriche, pratica mai esercituzionee traffico <strong>di</strong>neonati e pratichestregonesche.Più qualificate eranole me<strong>di</strong>cae (Restituta,Metilia Donata),che raggiunserolivelli imperiali;curavano tutte le malattie oltre che lasterilità e l’isteria, considerata malattiaoriginata dall’utero, però curatacon maggior successo dai colleghime<strong>di</strong>ci che adottavano meto<strong>di</strong> naturali…Quando l’approccio alle pratiche“magiche” appariva inopportuno imalati, poveri e ricchi, si rivolgevanoalle <strong>di</strong>vinità che <strong>di</strong>venivano fulcro<strong>di</strong> sollievo con svariati rituali ascopo terapeutico.Nel 291 a.C., al seguito <strong>di</strong> una pestilenza,venne introdotto a Roma ilculto <strong>di</strong> Aesculapius (Asklepios,figlio <strong>di</strong> Apollo e <strong>di</strong> Coronide), <strong>di</strong>vinitàgreca munita <strong>di</strong> bastone con serpente,al quale venne de<strong>di</strong>cato unsantuario sull’isola Tiberina, centrosalutare sopraggiunto ai nostri giorni.I malati giacevano (incubatio) inprossimità della statua del <strong>di</strong>o in attesadella sua “manifestazione” attraversola quale avrebbe curato o in<strong>di</strong>catola terapia agli sventurati. Lasciamoimmaginare la loro trepidazionenella sonnacchiosa attesa della <strong>di</strong>vinacomparizione in un’aura <strong>di</strong> suggestioneipnotica alimentata da drogheoppiacee, scenografici travestimentidei sacerdoti e cantilene propiziatorie.Ritualità spiritual-me<strong>di</strong>cal-religiosache trasportava l’essere umano inuna <strong>di</strong>mensione trascendentale cheannientava il male in una sorta <strong>di</strong>effetto placebo; evidentemente moltoproficua, data la testimonianza <strong>di</strong>innumerevoli lapi<strong>di</strong> con iscrizionide<strong>di</strong>catorie ed ex voto in terracotta,raffiguranti anche gli organi guariti,ritrovati in prossimità del santuario.Tali rime<strong>di</strong> erano adottati nei casi piùseri quando le pratiche tra<strong>di</strong>zionali<strong>di</strong> me<strong>di</strong>cina domestico-patriarcale(vino, olio, lana) e vegetali non avevanoportato giovamento.Lo stesso M. P. Catone consigliava,nei casi in cui il cavolo non avessefunzionato, compresa l’urina <strong>di</strong> chiaveva mangiato il cavolo, <strong>di</strong> munirsi<strong>di</strong> una canna verde e <strong>di</strong> pronunciareuna nenia incantatoria: “Motas uaetadaries dardaries, asiadarides unate pes” cantando ogni giorno “hauthaut istasis tarsis ardannabon”, certi<strong>di</strong> guarire da ogni malanno.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!