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Anno XIII - n. 2 - Giugno 2009 - Società Friulana di Archeologia

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La zona archeologica del San Valentino sul Monte SabotinoSulle propaggini delmonte Sabotinorivolte verso Gorizia,<strong>di</strong> fronte ai monti SanGabriele e Montesanto,è situata a quota 535 unazona archeologica, pochissimoconosciuta in quantocompletamente trascuratain passato, anche perchétagliata in due dal confine<strong>di</strong> Stato Italiano - Sloveno.Qualche anno fa la zonaarcheologica, che comprendeuna superficie <strong>di</strong>circa 1.600 mq., è stataoggetto <strong>di</strong> indagini archeologicheeseguite da ricercatoriitaliani e sloveni esono stati anche restauratii ruderi della chiesa cherappresenta la costruzionepiù significativa della zonaarcheologica.La parte italiana <strong>di</strong> questazona è <strong>di</strong> proprietà dellaCuria Arcivescovile <strong>di</strong>Gorizia e più precisamentedella parrocchia dei santiMauro e Silvestro dellafrazione goriziana <strong>di</strong> Piuma.Naturalmente non èstato agevole sincronizzaregli interventi <strong>di</strong> ricercae restauro tra i due Statiper cui si è dovuto <strong>di</strong>viderela zona in due <strong>di</strong>stintearee <strong>di</strong> lavoro sottoposte a<strong>di</strong>verse procedure d’intervento,che nel complessoriguardano, oltre alla chiesa,anche il romitorio, lacasa-albergo per pellegrini,la zona degli orti e la cintamuraria.La parte riguardante lazona italiana è stata oggetto<strong>di</strong> varie campagne <strong>di</strong>scavo iniziate nel 1980 eproseguite per vari anni,anche con il restauro dellaprimitiva via d’accessoalla zona che parte dallafrazione goriziana <strong>di</strong> SanMauro alle falde del Sabotinoed è costituita da unamulattiera molto rovinataed abbandonata da <strong>di</strong>versianni.Non è ancora chiara l’origine<strong>di</strong> questi inse<strong>di</strong>amenti<strong>di</strong> significato religioso,L’area del Monte Sabotino e <strong>di</strong> San Valentino.L’area archeologica della Chiesa <strong>di</strong> San Valentino.databili tra il 1500 ed il1700, ma <strong>di</strong> probabile interessemilitare in perio<strong>di</strong>precedenti e forse con resti<strong>di</strong> costruzioni molto antiche,ancora tutte da stu<strong>di</strong>aree da verificare.Certo è che l’inse<strong>di</strong>amentosorge su un piccolo pianoroin posizione altamentepanoramica e <strong>di</strong> grandeinteresse strategico, dominandoda una parte il fiumeIsonzo e dall’altra lacittà <strong>di</strong> Gorizia ed il CollioGoriziano.La zona degli scavi non èancora aperta al pubblicoe sono visitabili solo i restidella chiesa, raggiungibilianche dalla cima del Sabotinotramite un facile epanoramico sentiero che sisnoda sul crinale del monterasentando il confine <strong>di</strong>stato fino a raggiungere lazona archeologica.6Le campagne <strong>di</strong> scavo piùrecenti hanno interessato inparticolare il comprensorioattribuibile ad un monastero<strong>di</strong> epoca tardo-me<strong>di</strong>oevaleed un’opera fortificataprecedente.La chiesa e le struttureviciniori furono abbandonatedopo la costruzionedel santuario <strong>di</strong> Montesantoche sorge al <strong>di</strong> làdell’Isonzo sull’omonimomonte.Dopo l’apparizione dellaMadonna nel 1539 adOrsola Ferligoi, una pastora<strong>di</strong> Gargaro, venne decisala costruzione sul luogodell’evento <strong>di</strong> un santuario,inaugurato nel 1544.In precedenza il monte sichiamava “Acquario”, perla presenza alle sue falde<strong>di</strong> ben 40 sorgenti <strong>di</strong> acquapurissima.Questo santuario era molto<strong>di</strong>verso da quello chesi vede oggi, in quantodurante la prima guerramon<strong>di</strong>ale venne completamente<strong>di</strong>strutto e ricostruitonegli anni ’20 del secoloscorso.Anche la chiesa sul SanValentino, già abbandonatada moltissimi anni, ebbea soffrire a causa dei bombardamentisubiti prima daparte del Regio Esercito epoi dall’artiglieria austroungarica,durante la primaguerra mon<strong>di</strong>ale, vista laposizione importantissimadal punto <strong>di</strong> vista strategico.Dal San Valentino, imme<strong>di</strong>atamentedopo la conquistaitaliana del Sabotino,avvenuta il 6 agosto1916, partì l’ultimo <strong>di</strong>speratotentativo <strong>di</strong> riconquistadel Sabatino da partedei dalmati del 37° reggimento<strong>di</strong> fanteria territoriale“Gravosa”.Perirono quasi tutti inquanto i soldati del colonnelloPietro Badoglio eranoriusciti, subito dopola conquista del monte, atrincerarsi efficacementein breve tempo utilizzandole fortificazioni austriacheappena abbandonate.Oltre alla parte propriamentearcheologica sulSabotino e San Valentinoè possibile oggi visitareanche le postazioni esoprattutto le cannonierecostruite dal Regio Esercitodopo la presa del Sabotinoalla fine del 1916 enel 1917, che sono senzadubbio le più importantied imponenti del frontedell’Isonzo.Restaurate recentementedagli sloveni dopo la<strong>di</strong>struzione totale della“Zona Sacra del Sabotino”da parte dei partigiani <strong>di</strong>Tito nel 1945, si possonoannoverare ora tra le strutturesicuramente <strong>di</strong> grandeinteresse storico.Giorgio Cerasoli

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