sezione isontinai castellieri del monfalconeseIn epoca preromana, la presenzaumana sul Carso gorizianoè abbondantementetestimoniata a partire dalla me<strong>di</strong>aEtà del Bronzo e fino a tuttal’Età del Ferro, fino a sfumareall’interno del mondo romano.Sono stati identificati ben quattor<strong>di</strong>cicastellieri tra Gorizia e ilCarso monfalconese e altri ancoragiacciono al<strong>di</strong>là del Vallonein territorio sloveno. La datazioneassoluta <strong>di</strong> questi antichicentri abitati è <strong>di</strong>fficoltosa e sibasa essenzialmente sulle informazionidesunte dallo scavodel castelliere <strong>di</strong> Slivia (Duino-Aurisina). Grazie alla comparazionedei reperti si può fissare lafase iniziale della cultura dei castellieri,detta anche castricola,verso il 1400 a.C. (me<strong>di</strong>a età delbronzo) ed una seconda fase chea partire dalla prima età del ferrosi protrae fino all’epoca romana,pur mostrando una scarsità <strong>di</strong> traccearcheologiche a partire dal IV a.C.. Ladatazione relativa degli abitati e dellenecropoli si basa sulla tipologia dei manufattifittili (ad es. anse e orli delle ceramiche)e ancor <strong>di</strong> più sull’evoluzione<strong>di</strong> quelli metallici (ad es. fibule).Quanto all’appartenenza etnico-linguisticadella civiltà castricola possiamoavanzare poche e vaghe ipotesi. Mentrela prima fase (bronzo) si denota per unapeculiare tipologia <strong>di</strong> ceramiche, <strong>di</strong>versaad esempio da quelle del Carso triestinoo istriano, la prima età del ferro è caratterizzatada una penetrazione della civiltàhalstattiana sudestalpina e istro-giapi<strong>di</strong>ca,mentre in un secondo momentoavviene la penetrazione della componentepaleoveneta che caratterizza fortementel’ultima fase dei castellieri.Un percorsoPartenza: Monfalcone, via Salita TommasoMocenigo - parcheggio oltre ilsottopassaggio ferroviario (parcheggioincusto<strong>di</strong>to).Sentieri: sentieri minori e <strong>di</strong>ramazionidel n.84Tempo <strong>di</strong> percorrenza: 90 minuti (solaandata / con due automobili)Arrivo: Monfalcone, via dei CastellieriIl Castelliere della Rocca - Q.88Imboccato il sentiero (non numerato) sirisale tenendo il colle della Rocca sullaCastelliere <strong>di</strong> Monfalcone.Castelliere delle Gra<strong>di</strong>scate.propria sinistra fino a giungere all’incrociocon uno stretto sentiero che si <strong>di</strong>rigeverso sinistra (ovest) in mezzo a unboschetto misto <strong>di</strong> roverella e pino nero.Il sentiero costeggia i resti <strong>di</strong> una trinceae risale fino a intersecare la maceriadel vallo settentrionale del castelliere.Si seguono le evidenti macerie versosinistra in modo da percorrere in sensoorario un tratto della cinta preistorica finoall’esaurimento dello stretto sentiero.A questo punto si segue il recente valloche circonda la Rocca fino a sbucaresull’ultimo tratto <strong>di</strong> strada asfaltata chein breve porta alla spianata interna dellaRocca.Le strutture del castelliere originarionon sono ormai riconoscibili senon nel perimetro e nelle abbondantimacerie <strong>di</strong> cui sopra. Lefortificazioni e i valli me<strong>di</strong>oevalie i massicci sconvolgimenti dellaGrande Guerra hanno completamentemo<strong>di</strong>ficato la morfologiaoriginale del posto. Primadella guerra l’archeologo triestinoCarlo de Marchesetti (I castellieri<strong>di</strong> Trieste e della regioneGiulia, 1903), primo stu<strong>di</strong>oso<strong>di</strong> questi castellieri, riconobbeancora un tratto della secondacinta ora del tutto scomparsa.In generale i reperti rinvenutisu questo castelliere sono moltoscarsi e comunque più consistentiper l’età del ferro. Dallacima della Rocca buon panoramasulla città <strong>di</strong> Monfalcone esulla costa. Verso occidente sisusseguono le quote Q.61 e Q.60Forcate e San Polo.Il castelliere delle Forcate - Q.61Alla prima curva scendendo per la stradaasfaltata della Rocca si imbocca unsentiero sulla destra. Dopo aver passatoun boschetto <strong>di</strong> acacie il sentiero sifa strada in zona aperta e si <strong>di</strong>rige versoun’isolata roverella e oltrepassa una trincea.Dopo aver oltrepassato alcuni affioramenti<strong>di</strong> lastre e i resti <strong>di</strong> costruzionidella Grande Guerra, si incontra unastrada forestale e la si percorre per pochimetri in <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> Monfalcone fino aprendere sulla destra il sentiero n.84 cherisale dal lato settentrionale la Q.61.Da questo castelliere provengono scarsireperti tutti riconducibili all’età del ferroavanzata. Oggi sono riconoscibili lemacerie <strong>di</strong> soli tre lati del vallo originario.È probabile che questo castellieresia stato solamente un ampliamento tardo<strong>di</strong> quello principale <strong>di</strong> San Polo.Il castelliere delle Gra<strong>di</strong>scate o <strong>di</strong>San Polo - Q.60Visitato il castelliere si segue in <strong>di</strong>scesa ilsentiero n.84 che oltrepassando una trinceae passando accanto a quattro massiaffioranti si porta in prossimità <strong>di</strong> unacaratteristica rottura <strong>di</strong> faglia e <strong>di</strong> unadolina. Si giunge quin<strong>di</strong> alla base deglisfasciumi della cinta esterna del castellieredelle Gra<strong>di</strong>scate o <strong>di</strong> San Polo. Sirisalgono le imponenti macerie della primacinta per raggiungere in breve l’intersezionecon il vallo più interno fino4
a raggiungere il pianoro sovrastante, untempo sede del piccolo centro abitato.I resti ancora oggi ben riconoscibili deidue valli erano ancora un ottimo stato<strong>di</strong> conservazioni fino alla prima guerramon<strong>di</strong>ale e gli scavi archeologici condottidal Marchesetti all’inizio del XXhanno portato alla luce abbondanti repertiche coprono senza soluzione <strong>di</strong>continuità tutto il periodo che va dallame<strong>di</strong>a età del bronzo al ferro inoltrato.La qualità e la quantità dei reperti ceramicisuggeriscono l’importanza delcastelliere <strong>di</strong> San Polo rispetto agli altricontermini, anche se non è ancoraappurato che il sistema dei castellierimonfalconesi fosse un sistema unitarioe gerarchizzato. È probabile che la civiltàcastricola fosse essenzialmente de<strong>di</strong>taalla pastorizia, ma abbondanti resti<strong>di</strong> molluschi marini in<strong>di</strong>cano uno strettorapporto anche con la vicina costa.Abbandonato il castelliere il sentieropunta verso una trincea invasa da rovie la oltrepassa sulla sinistra per poipiegare bruscamente a destra. Si scendelungo accanto una grossa trincea finoad incrociare una strada nei pressi <strong>di</strong>una stazione dell’acquedotto triestino.Il sentiero prosegue ancora verso occidentein <strong>di</strong>rezione dell’ultima asperitàdel Carso rappresentata da Q.36. Da quiil sentiero scende verso le prime case invia dei Castellieri dove sarà possibile ritrovareuna seconda automobile per evitareil percorso <strong>di</strong> ritorno.Christian SelleriUSIAMO LA POSTAELETTRONICAPer snellire i lavori della Segreteria,per contenere i costi postali e pervelocizzare l’invio delle comunicazioniverso i soci, è essenziale l’usodella posta elettronica (e-mail). Chiautorizza l’invio <strong>di</strong> tutte le comunicazioniper posta elettronica è invitatoa far pervenire un breve messaggioall’in<strong>di</strong>rizzo sfaud@archeofriuli.it.Si prega <strong>di</strong> in<strong>di</strong>care “Invio <strong>di</strong> tutte lecomunicazioni per e-mail, ai sensidel DLGS n. 196 del 30/06/2003,G.U. 29/07/2003”. L’obiettivodella SFA è quello <strong>di</strong> ridurre l’inviocartaceo <strong>di</strong> comunicazioni,senza peraltro penalizzare quei sociche non usano la posta elettronica.Per superare problematiche gestionalipostali, si è deciso l’invio <strong>di</strong>tutte le comunicazioni, compresoil “Bollettino”, via “posta elettronica”a tutti i soci residenti fuorila Regione Friuli Venezia Giulia.TESTIMONIANZE DEL CULTO DEI SANTICANZIANI NEL FRIULI VENEZIA GIULIALo scorso 27 Maggio, a San Canziand’Isonzo, presso la saladon Attilio della Mora alle ore20.30, ha avuto luogo la presentazionedella guida Illustrata “testimonianzedel culto dei santi canziani nel friulivenezia giulia” (a cura della Società<strong>Friulana</strong> <strong>di</strong> <strong>Archeologia</strong> - SezioneIsontina), alla quale hanno dato il lorocontribuito Cristina Carraro, LuciaSalierno, Christian Selleri e Fedra Verginella.All’incontro erano presenti, oltre alpresidente della sezione Isontina,Edo Rosin, al Sindaco <strong>di</strong> San Canziand’Isonzo, Silvia Caruso, all’Assessorealla Cultura, Tempo Libero e MarketingTerritoriale <strong>di</strong> Monfalcone, PaolaBenes, al Parroco <strong>di</strong> San Canziand’Isonzo, mons. don Mauro Belletti,anche Massimo Lavarone e MaurizioBuora. In particolare, quest’ultimo,ha avuto il compito <strong>di</strong> introdurre gliu<strong>di</strong>tori nel tema oggetto dell’incontro:i fratelli Canziani. Questo argomentorisulta essere molto caro alla popolazione<strong>di</strong> San Canzian d’Isonzo ilcui toponimo ha origine proprio dallavicenda dei tre martiri le cui reliquiesono ad oggi conservate pressola Chiesa parrocchiale dei Santi MartiriCanziani.La guida, <strong>di</strong> facile comprensionema al contempo ricca <strong>di</strong> informazionispecialistiche, nasce dalla volontàdegli autori <strong>di</strong> ampliare lo stato dellaconoscenza dei monumenti presentiin Friuli Venezia Giulia de<strong>di</strong>cati aiMartiri Canziani. Pertanto non si sonolimitati alla sola San Canzian d’Isonzo,ma il loro excursus geografico si èrivolto anche altrove: Bertiolo, Pavia<strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne, Grado, Aquileia, Aiello delFriuli, Trieste, sono solo alcune delletappe nelle quali ci conducono attraversoi loro contributi.Lo spazio conclusivo dell’incontro èstato de<strong>di</strong>cato proprio agli autori chehanno quin<strong>di</strong> preso la parola per i ringraziamentima anche per raccontarealla platea le metodologie <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o egli aneddoti interessanti come quello,ad esempio, Christian Selleri cheè riuscito ad intravedere anche in terreapparentemente lontane come l’Ungheria,la presenza <strong>di</strong> toponimi che sirifanno ai tre Martiri Canziani.Roberta BattistonAA.VV. I SANTI CANZIANI, testimonianzedel loro culto nel Friuli VeneziaGiulia, a cura della Società <strong>Friulana</strong> <strong>di</strong><strong>Archeologia</strong> – Sezione Isontina, pp. 92,U<strong>di</strong>ne <strong>2009</strong> (reperibile presso la SezioneIsontina - Via Gorizia, 25 - 34075San Canzian d’Isonzo - Go – il giovedì,dalle ore 16 alle ore 18 – E-mail: sfaisontina@archeofriuli.it).Società <strong>Friulana</strong><strong>di</strong> archeologiaSede legale: c/o Civici Musei <strong>di</strong> U<strong>di</strong>neSede Operativa: Torre <strong>di</strong> Porta Villalta,via Micesio, 2 - 33100 U<strong>di</strong>neTel/fax 0432 26560URL: http://www.archeofriuli.itE-mail:Direzione: <strong>di</strong>rezione@archeofriuli.it;Segreteria: sfaud@archeofriuli.it;Comunicazione: archeofriuli@yahoo.itLa sede operativa è aperta nei seguentigiorni e con i seguenti orari:Martedì, Giovedì e Venerdì - h.17.00 - 19.00Sezione Carnica (Tolmezzo)presso Casa Gortani, via Del Din, 633028 Tolmezzo (Ud)Tel/fax 043347934E-mail: mgvannacci@libero.itsfacarnica@archeofriuli.itSegreteria: Lunedì ore 18,00-19,00Sezione Me<strong>di</strong>o Friuli (Codroipo)presso Civico Museo Archeologico,Via Santa Maria Maggiore33033 Codroipo (Ud)Tel. 0432820174E-mail: museoarch@qnet.itafaber@libero.itSegreteria: Domenica ore 9,30 - 12,30Sezione Isontina(San Canzian d’Isonzo)via Gorizia, 2534075 San Canzian d’Isonzo (Go)Tel. 048176044E-mail: edorosin@hotmail.comsfaisontina@archeofriuli.itSegreteria: Giovedì ore 16 - 18Sezione Destra Tagliamento(S. Vito al Tagliamento)presso Biblioteca Civica <strong>di</strong>San Vito al Tagliamentovia Pomponio Amalteo, 4133078 San Vito al Tagliamento (Pn)Tel. 043480405, fax 0434877589Segreteria: dal Lunedì al Venerdìore 15-19; Martedì ore 10-12.E-mail: biblio@com-san-vito-altagliamento.regione.fvg.it5