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Anno XIII - n. 2 - Giugno 2009 - Società Friulana di Archeologia

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L’archeologia friulanaha da temporaggiunto una grandevisibilità anchea livello internazionale.Tra le varie iniziative intrapresenegli ultimi anni da ricercatori locali,un posto non secondario va sicuramenteriservato alle campagne <strong>di</strong> scavocondotte dall’Università <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne,tra cui assolutamente da segnalare sonoquelle effettuate in Siria nell’ultimodecennio dal Dipartimento <strong>di</strong> storia etutela dei beni culturali. I risultati delcomplesso lavoro svolto dalla nostramissione, <strong>di</strong>retta da Daniele Moran<strong>di</strong>Bonacossi, in chiave inter<strong>di</strong>sciplinarecon una èquipe <strong>di</strong> cui fanno parteanche esponenti <strong>di</strong> spicco della Direzionegenerale delle antichità siriana edell’Università tedesca <strong>di</strong> Tubinga eranogià stati in parte presentati nel corso<strong>di</strong> un convegno tenutosi all’Universtànel 2004 ed ora sono stati raccolti in uninteressante volume, ricco <strong>di</strong> contributiscientifici e <strong>di</strong> testimonianze iconografiche(Bonacossi Moran<strong>di</strong> Daniele,Stu<strong>di</strong> archeologici su Qatna. Urbanand natural landscapes of an ancientSyrian capital, Forum e<strong>di</strong>trice universitaria,U<strong>di</strong>ne, 2007, € 70,00).Gli scavi – finanziati da <strong>di</strong>verse istituzionipubbliche e private comepure da alcuni sponsor commercialilocali - hanno interessato un’areaScavi friulani in SiriaAnfore ritrovate a Qatnapresso l’o<strong>di</strong>erna citta<strong>di</strong>na <strong>di</strong> Mishrifeh,approssimativamente a metà dellavia che unisce Damasco ad Aleppo,i due maggiori centri urbani della Siriamoderna. Qui, sin dagli anni ’20 delsecolo scorso, con le prime esplorazioniarcheologiche e gli stu<strong>di</strong> successivi,si era potuta localizzare l’antichissimacittà <strong>di</strong> Qatna, uno dei centri strategiciper l’esercizio del potere politicoed economico, soprattutto nelle etàdel Bronzo Me<strong>di</strong>oe Tardo (nell’arcodel secondo millennioa.C.), in questaregione.I frutti <strong>di</strong> queste ricerche sono stati illustratiad un pubblico attento e preparatolo scorso febbraio in una affollatissimasala della Fondazione Crup, uno deglienti che si sono <strong>di</strong>mostrati più sensibilialla realizzazione del progetto. A presentarel’evento Frederick Mario Fales,anch’egli docente <strong>di</strong> storia del VicinoOriente antico al nostro ateneo che, tral’altro, aveva da poco tenuto una conferenzanella nostra sede sul saccheggiodel museo <strong>di</strong> Baghdad perpetrato (eda noi paventato, a suo tempo, propriosu queste colonne) a seguito dei notieventi bellici e su altre devastazioni <strong>di</strong>beni culturali prodottesi per cause politico-religiose.Nel filmato proiettato a corredo dellaillustrazione del prof. Moran<strong>di</strong> Bonacossisi sono potuti anche vedere alcunidei preziosissimi reperti che ci sonostati restituiti dagli scavi <strong>di</strong> Qatna. Essifaranno parte dei cimeli che si potrannoammirare in una mostra ad hoc cheverrà allestita il prossimo anno nelPalazzo Reale <strong>di</strong> Milano (e che sarebbeauspicabile potesse poi essere trasferitanella nostra città; giriamo l’idea a chi<strong>di</strong> competenza).Gianni Cuttinicontinua da pag. 10Le milizie dei socii e gliauxilia.Roma legò a sé città e comunitàitaliche (Umbri, Piceni,Sanniti…) e non (Etruschi,pòleis greche) con trattati(foedera) <strong>di</strong> contenuto<strong>di</strong>verso, ma tutti che sancivanol’obbligo <strong>di</strong> fornire milizieda affiancare alle legioni;le colonie latine, per quantoriguarda la milizia, erano nellastessa posizione delle cittàfederate.Le milizie dei socii (alleati)erano, a livello <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> unità,inquadrate da comandantiromani (i praefecti sociorum- prefetti degli alleati, corrispondentiai tribuni militumdelle legioni), mentre le sud<strong>di</strong>visioniminori erano conformiagli usi delle comunità<strong>di</strong> origine e comandate pureda “ufficiali” locali.Ad ogni legione romana corrispondevauna unità <strong>di</strong> alleati,chiamata ala, formata daun numero <strong>di</strong> fanti pari aquello della legione (quin<strong>di</strong>circa 4200), ma da un numerotriplo <strong>di</strong> cavalieri (circa 900);inoltre 1/5 dei fanti e 1/3dei cavalieri dell’ala andavaa formare una forza (gliextraor<strong>di</strong>narii, milizie scelte)a <strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong>retta delmagistratus (non uso l’italiano“magistrato” poiché limitativo)comandante.Il nome <strong>di</strong> ala deriva dal fattoche la classica formazione<strong>di</strong> battaglia romana <strong>di</strong> unesercito consolare consistevain due legioni con ai lati dueformazioni <strong>di</strong> alleati, chiamateappunto “ali” per la loro<strong>di</strong>sposizione.Ogni ala era comandata datre praefecti sociorum e,essendo normalmente quattrole alae, i prefetti erano complessivamentedo<strong>di</strong>ci, la metàdei tribuni. Dopo la “guerrasociale” (91 - 88 a.C.) gli italici,ottenuta la citta<strong>di</strong>nanzaromana, entrarono a far partedelle legioni.Le legioni continuarono adessere affiancate da contingentialleati non italici arruolatinelle zone in cui si svolgevanole operazioni militari.Con Augusto queste truppe,se <strong>di</strong> zone <strong>di</strong>venute provinceromane, entrarono nell’ organizzazionemilitare romanacome auxilia (truppe ausiliarie),prendendo praticamenteil posto che era stato dellemilizie dei socii, pur nonessendo più milizie citta<strong>di</strong>ne.La sistemazione augusteasud<strong>di</strong>vise gli auxilia in coorti<strong>di</strong> fanteria (coorte ausiliaria,unità <strong>di</strong> circa 500 o 1000uomini), in coorti o a (il vecchionome italico) <strong>di</strong> cavalleriae in cohortes equitatae(unità miste <strong>di</strong> fanti e cavalieri);una coorte era comandatada un praefectus cohortisromano.ARCHEOLOGIA VIVA:abbonamento scontato per i SociClau<strong>di</strong>o MaddaleniA seguito <strong>di</strong> accor<strong>di</strong> con la <strong>di</strong>rezione della rivista“<strong>Archeologia</strong> Viva”, l’abbonamento effettuato tramitela Società costerà:- per nuovi abbonamenti, per rinnovi alla scadenza edabbonamenti regalo a terzi (da parte <strong>di</strong> nostri iscritti) -Euro 24,00 anziché Euro 26,40;- per abbonamenti per l’estero - Euro 35, anziché 37.Rivolgersi alla Segreteria.11

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