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ANNO XV - N. 1 - Gennaio 2011 - Società Friulana di Archeologia

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Fig.4) Rielaborazione dafoto satellitare: la “porta”centrale oggi. Nel riquadrocarta geografica dellaregione.Fig.5) Il quadro <strong>di</strong> Davide rievocazione storicadavanti al monumento aLeonida.reo-dolomitici sono stati corrugatidall’orogenesi alpina, conferendo alterritorio l’aspra morfologia che locaratterizza attualmente; le sorgenticalde, tanto rinomate nella zona, sonolegate alla risalita <strong>di</strong> acque termalilungo piani <strong>di</strong> faglia.La figura 4 (risultante da una rielaborazione<strong>di</strong> foto satellitare) illustral’aspetto attuale della strettoiacentrale del passo delle Termopili.Dall’ampia piana alluvionale, guardandoverso sud, si vede l’autostradache, in <strong>di</strong>rezione est, porta ad Atenee che in questo tratto coincide praticamentecon la linea <strong>di</strong> costa antica;l’autostrada passa tra il monumentoa Leonida (n. 1) e la collina dell’ultimaresistenza greca (n. 2); subito aovest vi erano il vallo che sbarrava la“porta” centrale (n. 3) e più oltre lesorgenti calde (doppio cerchietto).Il campo greco si trovava a est delvallo, mentre l’esercito persiano provenivada ovest.Il sentiero Anopea si inerpicava lungole pen<strong>di</strong>ci del Kallidromon nei pressidella valle del fiume Asopus (circa4,5 Km a ovest dal vallo) e, dopoaverne percorso la dorsale, scendevapresso il villaggio <strong>di</strong> Alpeni e la “porta”orientale, circa 3 Km a est dalvallo (nel riquadro, carta geograficadella Fthiotida centrale con il passodelle Termopili in basso a sinistra e,in alto a destra, capo Artemisio).La battaglia <strong>di</strong> Salamina decise lesorti della guerra: Serse sconfitto permare ritornò in Persia, lasciando ilgrosso dell’esercito in Grecia aglior<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> Mardonio. L’anno dopo aPlatea si ebbe lo scontro finale trai Persiani ed i Greci, comandati dalreggente spartano Pausania. A Plateagli alleati misero in campo tutte le5fo <strong>di</strong> Corinto) conl’autostrada E75 checosteggia il golfoMaliakos, si intravedeprima il mareparzialmente copertosulla destra daiboscosi rilievi del Kallidromon, poiil paesaggio si apre quando si giungenella piana e ci si innesta nell’autostradasopraddetta; percorrendola in<strong>di</strong>rezione est verso Atene, dopo pocosi attraversa la zona del passo delleTermopili, coltivata a ulivi e cotonee segnata a sinistra dal grande monumentoa Leonida, eretto nel 1955 avalle del centro dei combattimentipresso la strettoia centrale.La viabilità attuale non passa piùcome nel 480 sulle pen<strong>di</strong>ci del Kallidromon,ma nella piana alluvionaletra il monte ed il mare: infatti neisecoli successivi i fiumi Sperchios,Asopus ed i torrenti montani con ise<strong>di</strong>menti trasportati hanno progressivamenteformato una piana làdove era acqua o comunque terrenoinpraticabile. L’idrografia della zonanon è più quella descritta da Erodoto(VII, 198-200), ma quella risultanteda interventi <strong>di</strong> bonifica condotti afine 1800 - inizio 1900: i fiumi ricordatiattualmente sfociano nel golfoattraverso canali artificiali; tuttavia ladescrizione, tenuto conto anche dellamorfologia, permette <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduarela probabile linea <strong>di</strong> costa al tempodella battaglia che per tutto il golfoapprossimativamente non si <strong>di</strong>scosterebbemolto dall’attuale piano autostradale.Questa parte della Grecia continentaleè costituita prevalentemente darocce calcareo-dolomitiche del Triassicosuperiore, del Giurassico e delCretacico superiore che formano imonti Othrys, Kallidromon e Knimis.Le piane alluvionali, tra cui quellaa<strong>di</strong>acente al golfo Maliakos, sonocostituite da depositi pleistocenici<strong>di</strong> molasse e da sabbie alluvionalioloceniche recenti. I depositi calcaforzepossibili e questa volta la vittoriafu completa.Nella lotta ellenica per la libertà (conconseguenze per la storia dell’Occidentetutto - anche se in seguito laGrecia sarà dagli Europei spesso considerata,e trattata, come “l’Orientedell’Occidente”) Salamina e Plateafurono le due battaglie decisive, manell’immaginario collettivo la seppursconfitta delle Termopili rimasel’episo<strong>di</strong>o simbolo <strong>di</strong> questa guerra enon solo.E così l’idealizzazione (fig.5)dell’episo<strong>di</strong>o ha contribuito, neiracconti e nelle immagini relative,a <strong>di</strong>minuire drasticamente il numerodei <strong>di</strong>fensori delle Termopili, adaccentuare l’aspetto <strong>di</strong> tenebroso edorrido passo ed anche a rappresentarei <strong>di</strong>fensori “eroicamente” quasi prividella panoplia.Come esempi tra i molti facilmenteverificabili <strong>di</strong> questa tendenza si puòricordare, oltre alla cronologia deidue monumenti moderni, il famosoquadro neoclassico del David, ilrecente film “300”, epico ma fantasioso,ed il meno avvincente filmdel 1961 “L’eroe <strong>di</strong> Sparta”, ma cherappresenta realisticamente i luoghi;tendenze rilevabili pure all’epoca incui si svolsero i fatti, dal momentoche l’iscrizione posta allora a ricordodello scontro così recita:“Straniero, annunzia agli Spartaniche qui giacciamo,obbedendo alle loro leggi” e, più“democraticamente”,“Qui un giorno contro trecentomiria<strong>di</strong> (una miriade = 10.000)combatterono quattromila Peloponnesiaci”.Clau<strong>di</strong>o Maddaleni

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