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ANNO X - n. 2 - Giugno 2006 - Società Friulana di Archeologia

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Non soloopere ing r a n d iblocchi, ma anchestrutture mistecomposte damassi squadratiassemblati a piccoli elementi, chenon mancano però <strong>di</strong> razionalità ecanoni estetici, riassunti in strutturea scacchiera, a graticcio (opuscraticium), a telaio (opus africanum),attestano la grande romanità.Nella struttura a scacchiera i gran<strong>di</strong>blocchi squadrati, <strong>di</strong>sposti or<strong>di</strong>natamentein alternanza a pietre<strong>di</strong> piccole <strong>di</strong>mensioni, poggiantigli uni sugli altri assolvono perfettamentela loro funzione portante,mentre l’assemblaggio degli elementiminori funge esclusivamenteda riempimento.La nebulosa storiografia sulla <strong>di</strong>ffusionegeografica delle muraturea scacchiera ha lasciato interessanti tracce a Velia, aTarquinia e Bolsena ( IV e III sec. a.C.).La più <strong>di</strong>ffusa quale struttura mista utilizzata per l’e<strong>di</strong>liziacivile, nonché capostipite delle più importantitecniche tra<strong>di</strong>zionali, è l’opus craticium ovvero, comeesplica la definizione, costituita da un graticcio ligneoche funge da ossatura portante del muro. Su un robustozoccolo venivano posizionati degli elementi quadrangolariin legno (cm 9x9) che, incrociandosi con altrielementi orizzontali, alle volte anche <strong>di</strong>agonali, creavanoun reticolo solitamente quadrangolare “riempito”da agglomerati <strong>di</strong> <strong>di</strong>versa natura legati con malta ed intonacati;il tutto costituiva uno spessore <strong>di</strong> circa cm 18.Gli elementi orizzontali sopra le porte e le finestre fungevanoda architravie tutti gliassi verticaliconvergevano inun unico grandetrave posto allabase e alla sommitàdella parete. Tale reticolatoligneo si prolungava ai soffitti e,grazie alla sua versatilità, ancheall’esterno rispetto ai muri sottostantiaumentando così gli spaziutili dei piani superiori.Data la sua evidente vulnerabilità(acqua piovana, urti, ladri) l’operaa graticcio veniva impiegata neimuri esterni solamente per i pianirialzati mentre nei tramezzi internioccupava l’intera altezza. Non cisono pervenute copiose testimonianze<strong>di</strong> detta manifattura data lasua chiara deperibilità, ma le cittàOpus africanum<strong>di</strong> Ercolano e Pompei (Collegiodegli Augustali, Via dell’Abbondanza)sono degli “esempi viventi”<strong>di</strong> detta tecnica architettonica.L’opera a telaio, costituita da parallelepipe<strong>di</strong> rocciosiportanti, <strong>di</strong>sposti lungo assi verticali (catene) in sensoorizzontale e verticale, congiunti da fasce orizzontali <strong>di</strong>piccoli conci rocciosi (calcari, pietre laviche) o fittili,più o meno regolari, legati con argilla o malta, è unacuriosa variante delle composizioni parietali “miste”.Originata come opus africanum in Africa settentrionale,dove ebbe la sua massima applicazione nell’e<strong>di</strong>liziamonumentale, s’inoltrò nella penisola Italica attraversola Sicilia inondando le terre meri<strong>di</strong>onali, nell’epoca incui l’Africa, <strong>di</strong>spensatrice <strong>di</strong> materiali pregiati, cibi,animali e uomini era un tutt’uno con il magistrale Stato<strong>di</strong> Roma.OPUSa cura <strong>di</strong> Anna DegenhardtTecniche costruttive romaneOpus craticiumFRAMMENTI…a cura <strong>di</strong> Anna Degenhardt… tutto ciò che giorni e Natura alle cosepoco per volta apportano, secondo misurainducendole a crescere,nessuna affisata acutezza <strong>di</strong> sguardo vale a scoprirlo,né, a loro volta, tutte le cose che invecchiano per etàe consunzione;né riusciresti a vedere tutte le cose che in ognimomento perdonosospese sul mare, smangiate da edace salse<strong>di</strong>ne,le rocce.E, dunque, con corpi nascosti Natura regge le cose.TITO LUCREZIO CARO (I sec. a.C.)De rerum natura (Libro primo, vv. 322-328)USIAMO LA POSTA ELETTRONICAPer snellire i lavori <strong>di</strong> segreteria, per contenere le spese postali e pervelocizzare l’invio delle comunicazioni verso i soci, è essenzialel’uso della posta elettronica (e-mail). Chi desidera ricevere le comunicazioniper posta elettronica è invitato a far pervenire un brevemessaggio all’in<strong>di</strong>rizzo sfaud@archeofriuli.it. Si prega <strong>di</strong> in<strong>di</strong>carenell’oggetto “Invio comunicazioni per e-mail”. L’obiettivo della Segreteriaè anche quello <strong>di</strong> ridurre l’invio cartaceo <strong>di</strong> comunicazioni,senza penalizzare quei soci che non usano la posta elettronica.LIBRERIA RIBIS Via P. Canciani, 14, angolo ViaCavour - U<strong>di</strong>ne - Tel. 0432 505282Url: www.lanuovabase.com; e-mail: ribislibreria@libero.itÈ stata stipulata una convenzione che consente a tutti i Soci<strong>di</strong> avere:sconto 13 % per acquisto libri, <strong>di</strong>zionari ed atlanti(escluso scolastico ed articoli speciali)sconto 10 % per acquisto CD Rom e DVD,Au<strong>di</strong>o e Videocassettesconto 20 % per acquisto <strong>di</strong> e<strong>di</strong>zioni “La Nuova BaseE<strong>di</strong>trice”È sufficiente presentarsi con la tessera <strong>di</strong> socio della Società<strong>Friulana</strong> <strong>di</strong> <strong>Archeologia</strong>.

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