20.07.2015 Views

Arti e mestieri: il gusto dell'artigianato - The Venice International ...

Arti e mestieri: il gusto dell'artigianato - The Venice International ...

Arti e mestieri: il gusto dell'artigianato - The Venice International ...

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Tesori del Montenegro.Gli ex voto delle Bocche di CattaroBiblioteca Nazionale Marciana, fino al 6 gennaioLa mostra si propone di far conoscere una parte peculiare deitesori artistici del Montenegro, in particolare gli ex voto d e l-l’età barocca provenienti dalle Bocche di Cattaro e risalentiall’epoca in cui questa provincia era parte della Repubblica Ve n e t a .Il nucleo più interessante delle opere proviene storicamente dalSantuario della Madonna dello Scarpello presso Perasto: centinaiadi gioielli che riflettono l’opulenza di questa provincia e le diversecomponenti storiche e artistiche che la videro crocevia di popoli eculture e terra di frontiera tra Venezia e l’Impero Turco.Alcuni gioielli sono di estrema rarità come le croci, le decorazionie le insegne degli ordini di San Marco, del Santo Sepolcro odi Sant’Alessandro Newsky di cui in mostra è presente un esemplaredel XVIII secolo, l’unico che si conservi fuori dalla Russia.Dietro ai gioielli molto spesso si nascondono storie avventurose comeper la celebre perla barocca a forma di pera donata dalla vedovaGr<strong>il</strong>lo nel 1748 alla Vergine dello Scarpello a seguito della liberazionepropria e della figlia dalla fortezza di Scutari.Molti sono i gioielli masch<strong>il</strong>i esposti – fatto inconsueto perraccolte conservate in santuari – realizzati a Venezia, Ragusa onelle Bocche di Cattaro, tra essi anelli in oro, smalti e diamanti <strong>il</strong>cui possesso e provenienza sono inequivocab<strong>il</strong>mente documentati,oltre che da fonti archivistiche, anche da ritratti. Le gioie femmin<strong>il</strong>isono rappresentate da superbe collane, in oro e smalti, anelli,pettorine ed elementi da corsetto in argento e diamanti nonché dauna trentina di orecchini settecenteschi di pregevole fattura e danumerosi pendenti per lo più in f<strong>il</strong>igrana.La sezione dei gioielli ottocenteschi documentala moda nell’età in cui le Bocche di Cattaro,come tutta la Dalmazia, appartenevanoall’Impero Austriaco. Il gioiello piùpregevole di questo nucleo è una rarissimadecorazione m<strong>il</strong>itare dell’Ordinedel Sole e del Leone di Persia concessanel 1817 al perastino Simone Mazzarovich,diplomatico a Teheran e poiministro dello zar Alessandro I.Fiore all’occhiello della rassegna sono le oltre centosessanta lamined’argento inciso o sbalzato, datate dal 1660 al 1792, raffigurantiepisodi marinareschi e offerte alla Ve rgine per grazie ottenuteo scampati pericoli. Alcune sono veri e propri capolavori dell’arteorafa veneziana, altre sono prodotte in botteghe locali o incise daimarinai stessi; tutte però sono estremamente interessanti non soloper la loro valenza storica, devozionale o artistica ma anche comedocumento nautico e cantieristico in quanto vi si riconoscono benventidue diversi tipi di imbarcazione: acazie, brazzere, caracche, caravelle,tartane, galeoni, corvette,fregadoni, marc<strong>il</strong>iane, galere.[33-34] Ex voto opera dell’argentiereveneziano Zuan Battista Da Ponte e,in alto, placca dell’Ordine del Sole e delLeone di Persia.L’avventura del vetro.Un m<strong>il</strong>lennio d’arte venezianaMuseo Correr, fino al 25 apr<strong>il</strong>eDopo quasi trent’anni <strong>il</strong> Museo Correr dedica gli spaziespositivi a un prestigioso capitolo dedicato al vetro cheriprende, in maniera più specifica, <strong>il</strong> capitolo venezianodell’omonima mostra appena conclusasi al Castello del Buonconsiglioa Trento. Da quell’esposizione la mostra veneziana mutua unaparte dei materiali, aggiungendone però molti altri inediti, davveroimportanti, per celebrare adeguatamente <strong>il</strong> m<strong>il</strong>lennio e più distoria del vetro a Venezia e in laguna e la ricorrenza dei centocinquant’annidella nascita del Museo avvenuta nel 1861 grazie all’abateVincenzo Zanetti.Organizzata cronologicamente in quattro sezioni – vetri archeologici,vetro dal XV al XVIII secolo, vetro del XIX secolo, vetrodel XX secolo – e con oltre trecento opere esposte, la granderassegna ripercorre le tappe della straordinaria “avventura del vetro”a Venezia: dall’arrivo in laguna, in età classica, di vetri provenientida aree lontane, fino al connubio tra vetro e design che rappresenta<strong>il</strong> presente e <strong>il</strong> futuro della produzione vetraria muranese.Quanto <strong>il</strong> vetro sia connaturato a Venezia lo conferma la sezioned’apertura della mostra che presenta un’inedita sequenza di vetriantichi – capolavori frag<strong>il</strong>issimi, spesso di fattura raffinatissima –recuperati dai fondali della laguna e tra la sabbia dei canali dellacittà. Disseminati per casi fortuiti, per la caduta in mare dei carichio semplicemente per l’eliminazione di manufatti non più integri.Fanno parte di questa sezione anche i vetri archeologici della collezioneManca, che faranno mostra di sé non tanto con la funzione di“archivio di memoria” quanto come oggetti d’ispirazione per quellache sarà destinata a diventare un’attività simbolo di Ve n e z i a .Furono proprio queste forme ainfluenzare <strong>il</strong> <strong>gusto</strong> dei maestri vetraiveneziani per buona parte dell’Etàdell’Oro del vetro a Venezia,dal Quattrocento a tutto <strong>il</strong> Seicento,quando i vetri veneziani erano contesie copiati. A quest’importanteperiodo la mostra riserva una seriericchissima di capolavori.Poi l’evoluzione settecentesca con i fortunati nonché genialitentativi di proporre <strong>il</strong> vetro per quello che non è ma che, se lavoratocon maestria e ingegno, può suggerire materiali diversi comela porcellana senza dimenticare l’ingresso nella lavorazione dellacalcedonia e dell’avventurina.L’Ottocento fu un secolo ambivalentedove si susseguiranno decadenzae rinascita. La prima “favorita” anchedalla perdita di un ruolo politicodella Serenissima, la seconda stimolatadai nuovi st<strong>il</strong>i che, solcando[35-36] Vaso in vetro blu con segmenti dicanne policrome, 1847 e, in alto, vaso supiede in f<strong>il</strong>igrana a retortoli, seconda metàdel XVI secolo. Murano, Museo del Vetro.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!