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Arti e mestieri: il gusto dell'artigianato - The Venice International ...

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“Missione Fortuny”: inizia <strong>il</strong> restaurodel Teatro delle FesteCINZIA BOSCOLODa gennaio prossimo inizierà, al Museo di Palazzo Fortuny,l’intervento di restauro sul modello del Teatro delle Festerealizzato dalle ab<strong>il</strong>i e ingegnose mani di Mariano Fortuny,figura eclettica e geniale, che operò a Venezia da fine Ottocentoa metà Novecento.Mariano Fortuny y Madrazo nasce aGranada nel maggio del 1871 in un ambientein cui si respira arte: <strong>il</strong> padre, MarianoFortuny y Marsal, era infatti un apprezzatopittore mentre la madre, Cec<strong>il</strong>ia deMadrazo, discendeva da una famiglia checontava generazioni di pittori. Rimasto orfanoa soli tre anni, Mariano si trasferiscecon la madre a Parigi dove inizia queglistudi pittorici che proseguirà poi a Ve n e z i a ,città in cui si trasferirà diciottenne nel1889 e che sarà la sua definitiva residenza:qui infatti scompare nel 1949 all’età di settantottoanni a Palazzo Pesaro degli Orfei,oggi imprescindib<strong>il</strong>mente legato alla sua figura e conosciuto comePalazzo Fortuny.Il nome di Mariano è celebre per lo più per la sua attività in ambitopittorico e tess<strong>il</strong>e: le stoffe, i tessuti stampati e i modelli di abbigliamentosono conosciuti in tutto <strong>il</strong> mondo quali sinonimo dieleganza, buon <strong>gusto</strong> e raffinatezza. I suoiabiti D e l p h o s, lunghe tuniche in seta plissettataideate con la moglie Henriette, sono <strong>il</strong>prodotto più emblematico e celebre del suolaboratorio, un m u s t che ogni signora allamoda del tempo – sia essa Sarah Bernhardt oEleonora Duse – dovevaassolutamente possederee indossare. EMariano non si limitavaalla semplice realizzazionedell’abito; lastessa attenzione, la stessa classe e accuratezzala dedicava anche alla realizzazione della scatolain cui l’abito veniva riposto e spedito.Ma quello che forse è meno conosciuto è <strong>il</strong> Mariano Fortunyscenografo e inventore di dispositivi <strong>il</strong>luminotecnici per <strong>il</strong> teatro.Sua è l’idea di realizzare la Cupola, un complesso sistema per liberarela scenografia teatrale dalle rigideimpostazioni teatrali attraversol’uso della luce indiretta e diffusache troverà applicazione nei maggioriteatri tedeschi. È in quest’ambitodi interessi che nel 1912 Marianoprogetta a Parigi, assieme a GabrieleD’Annunzio e all’architettoLucien Hesse, un teatro che dovevasorgere all’Esplanade des Invalides,[250-252] MarianoFortuny, Autoritratto.In basso, abito Delphos eRitratto della SignoraHenriette.[253] La cupola pieghevolerealizzata da Fortuny e installataal teatro Kroll di Berlino.concepito in una scena e una salacoperta da un’unica enormecupola in tela che desse la sensazionedi trovarsi in un anticoteatro greco all’aperto. Il progettodi quello che D’Annunzio battezzò Teatro delle Feste non fumai realizzato ma nell’atelier di quella che fu la casa-laboratorio-fucinadi Mariano – e che oggi è <strong>il</strong> Museo di Palazzo Fortuny – se neconserva <strong>il</strong> modello realizzatodalle stesse mani dell’artista. Unmodello pensato e realizzatoprobab<strong>il</strong>mente per se stesso eper chi quella casa frequentava:le sue dimensioni infatti – tremetri di larghezza per circa duesia di altezza che di profondità –non permettevano di movimentare<strong>il</strong> manufatto poiché non vi erano, e non vi sono nemmeno ora,accessi sufficientemente ampi attraverso cui farlo passare. Su questomodello, esempio della creatività e dell’ingegno di MarianoFortuny, <strong>Venice</strong> Foundation ha deciso di concentrare le proprie forzeed energie per finanziarne <strong>il</strong> restauro attraverso <strong>il</strong> progetto diraccolta fondi “Missione Fortuny”.Forti dell’ultima, fortunata esperienza di micromecenatismodel “Gleam Team”, <strong>il</strong> progetto per <strong>il</strong> finanziamento del restaurodelle dorature del soffitto della Saladel Maggior Consiglio di PalazzoDucale, <strong>Venice</strong> Foundation lancianuovamente la sfida di riuscire amettere insieme, attraverso piccole egrandi quote, quanto necessario per<strong>il</strong> restauro del modello del Teatro del -le Feste. Il progetto originale di Fortuny,D’Annunzio e Hesse del 1912proponeva infatti un teatro per <strong>il</strong>grande pubblico; noi vogliamo che[254-255] Il modello del Teatro delleFeste e, in basso, l’atelier di MarianoFortuny dove è conservato.[256-257] Lo spaccato del modellinoe, in basso, l’interno.anche <strong>il</strong> finanziamento del restaurodel modellino venga dal “grandepubblico”, che sia un progetto allaportata di tutti affinché, a prescinderedalle proprie possib<strong>il</strong>ità economiche, chiunque possa sentirsipartecipe e orgoglioso di poter contribuire al recupero di questaparte del nostro patrimonio storico e artistico.Se con <strong>il</strong> progetto “GleamTeam” proponevamo di adottarevirtualmente <strong>il</strong> restauro di unmetro quadrato di soffitto dellaSala del Maggior Consiglio a PalazzoDucale ora, per <strong>il</strong> Te a t r odelle Feste, proponiamo di contribuireal suo restauro prenotando – sempre virtualmente – <strong>il</strong> proprioposto a teatro. E come tutti i teatri anche <strong>il</strong> nostro ha una serie ditipologie di posti a cui corrispondono diverse entità di donazione.

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