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Arti e mestieri: il gusto dell'artigianato - The Venice International ...

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main. Poi di colpo ti affacci daldecimo piano di un appartamentoe rivedi i piccoli volumiche arrancano fino alle torri grigiedelle residenze. San Paolo èun luogo dove dimensioni e punti di vista molteplici coesistononell’istante in cui guardi una via, una piazza, un edificio, la genteche passa, o entri in un bar. Una città dove tutte le razze del pianetasi mescolano in culture che esprimono venti m<strong>il</strong>ioni di abitantidistribuiti su un’area che ha <strong>il</strong>suo lato maggiore lungo duecentoch<strong>il</strong>ometri. Lo spazio-tempo ha velocitàcontrastanti. In questo SanPaolo è sim<strong>il</strong>e a Venezia, altra cittàche non ha un’unica dimensione, uncentro, una razza, una cultura, mainfiniti centri, molteplici dimensioni:tante le razze e le culture degliuomini che l’hanno costruita e resa[240-241] Area pedonale mercato e,a destra, un ponte in centro città.[238-239] Contrapposizione tra alto ebasso: a sinistra torri ed edifici bassi aSan Paolo e, in basso, schizzo delprogetto di Francesco Gostoli per laBiennale: ingresso del padiglioneitaliano all’Arsenale di Venezia.[242-243] La sede dell’UniversitàFederale di Alfenas e, a destradibattito tra studenti.quel fenomeno urbano che è. Entrambefenomeni espressionisti sucui è necessario riflettere per delinearele utopie che inventerannole città del XXI secoloe le loro architetture. Larelazione paradossale e veraallo stesso tempo tra questidue luoghi cessa quando vedoche a San Paolo la gente vive la città, la usa; mentre a Veneziale persone si limitano a visitare, a consumare, rendendo la città unguscio vuoto: un luogo a tempo.Si può andare in macchina, in autobus, in bicicletta, o a piedi esi vivono quattro città differenti. Scesi dal taxi, negli occhi i luoghiappena attraversati, ci si trova in una piazza o in una via che non harapporto dimensionale con ciò che si è appena attraversato, anche segli spazi sono compresenti e in relazione. Mentre proseguo la miacorsa in macchina, m’accorgo che <strong>il</strong> sole sta sorgendo a ovest! Miviene da sorridere, penso allo spazio curvo e agli aerei che annullanoi luoghi che attraversano, mescolando tempo e spazio. Il mio accompagnatoremi offre un caffè, poi inizio a mettere in ordine appuntie parti di testo della relazione che dovrò tenere fra qualche ora.Alfenas è una città media a quattrocento ch<strong>il</strong>ometri da San Paolonello stato di Minas Gerais. Intorno, colline coltivate a caffè finoall’orizzonte. A poca distanza, un lago artificiale con un perimetrodi circa m<strong>il</strong>le ch<strong>il</strong>ometri che produce energia. Le costruzionisono basse, corrono lungo le vie che salgono e scendono dirittecome a San Francisco, i loro colori sono decisi: bianco, azzurro, giallo,rosso come la terra delle colline. Anche qui qualche torre residenzialee i quartieri popolari che hanno la logica delle favelas, anchese mi fanno notare che nonci sono cartoni o lamiere. L’UniversitàFederale ha un campusgrande rispetto alla città che loospita. Gli edifici sono recenti,alcuni interessanti. Le sue eccellenzesono la Facoltà di Farmaciae quella di Chimica. C’è unronzio costante di studenti chela popolano giorno e notte. Lasera si fanno corsi per gente chedurante <strong>il</strong> giorno lavora. Con un pass è possib<strong>il</strong>e studiare anche dinotte. Al di là della giovane età deidocenti di f<strong>il</strong>osofia, storia, medicinache incontro, si respira un’aria fattiva.Di gente che si mette in discussione,inquieta, che vuole dare rispostealle questioni poste da una societàcomplessa e in crescita: tre m<strong>il</strong>ionidi posti di lavoro nel 2009.Il Bras<strong>il</strong>e ha tinte forti, <strong>il</strong> rosso della terra, <strong>il</strong> blu intenso delcielo, <strong>il</strong> giallo, <strong>il</strong> viola e l’amaranto dei fiori sugli alberi delle colline,<strong>il</strong> verde intenso delle piante di caffè. I bar o le trattorie di SanPaolo hanno interni disegnati, dettagli piacevoli, alcuni di pregio,anche se i materiali usati non sono costosi. Alcune parti della cittàsono scure, abbandonate. Vagabondi si mescolano alla folla delmercato giapponese, vicino alla metropolitana. La persona che miaccompagna mi stringe <strong>il</strong> braccio quando attraversiamo la piazzacon persone che discutono a voce alta, ha timore di essere coinvoltanella rissa.Dopo aver visitato l’attualesede della Facoltà progettata daV<strong>il</strong>lanova <strong>Arti</strong>gas, una delle immaginidi San Paolo la colgo visitandola v<strong>il</strong>la liberty, sede storicadella Facoltà di Architetturae oggi usata per stage di spe-[244-245] Esterno e interno dellaFacoltà di Architettura di San Paoloprogettato da Joao Batista V<strong>il</strong>lanova<strong>Arti</strong>gas.cializzazione. Due spazi completamentedifferenti. La prima d<strong>il</strong>atata,totalmente aperta, una sfida strutturale con i volumi liberiarticolati che si compenetrano, la seconda contenuta, dettagli a tuttotondo, stucchi e decori eleganti. Entrambe, però, fatte per esserevissute dalle persone, che sono individui e collettività al tempostesso. Entrambe hanno nel seme un’idea di città differente che coesiste.Ecco, qui accade che una buona architettura o un buon edificioesprimano una visione urbana, un’idea o un’utopia di città. Ciòche spesso manca nelle architetture che si stanno realizzando in Europa.Architetture ancora legate all’unica funzione che blocca glispazi, architetture che alla fine mettono in discussione ben poco.Architetture in cui manca una strategia politica che tenti di prefigurarele funzioni, le relazioni e le culture di cui hanno bisogno ledonne e gli uomini del nostro tempo.

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