20.07.2015 Views

Arti e mestieri: il gusto dell'artigianato - The Venice International ...

Arti e mestieri: il gusto dell'artigianato - The Venice International ...

Arti e mestieri: il gusto dell'artigianato - The Venice International ...

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Il Palladio che non c’è a VeneziaANTONIO FOSCARICanaletto, <strong>il</strong> grande vedutista veneziano, ha avuto l’intuizioneper primo. Dipingendo un quadro – la famosa telafatta su commissione di un intellettuale raffinato quale eraFrancesco Algarotti – in cui rappresenta, come fosse realmente costruito,<strong>il</strong> Ponte di Rialto progettatoda Palladio, affiancatoda due altre superbe opere palladianeerette in Vicenza, <strong>il</strong> Palazzodella Ragione e <strong>il</strong> PalazzoChiericati, ci ha offerto una immagineastratta, un “capriccio”si sarebbe detto allora, di comesarebbe potuta essere Venezia sePalladio avesse potuto costruirepiù di quanto non gli era statoconcesso di fare.Per avere una idea più distinta sull’impatto che l’architetturapalladiana avrebbe potuto avere sulla immagine di Venezia, è necessarioperò seguire un criterio diverso. Bisogna portare l’attenzionesui progetti incompiuti e su quelli irrealizzati che <strong>il</strong> grandearchitetto vicentino ha elaborato per la capitale della Serenissima.Sono molti. A cominciare dalla ricostruzione della chiesa patriarcaledi San Pietro di Castello che Palladio, in un primo momento,aveva concepito come un tempio a pianta centrale preceduto da duealtre “fabbriche” esemplate sul modello dei templi gemelli di Pola;e, in un secondo momento – sotto la pressione dei due autorevolipatrizi che si erano impegnati a finanziare l’opera: Daniele eMarcantonio Barbaro –, aveva progettato come tempio “ornato”sulla sua facciata da sei colonne corinzie d’ordine gigante.Non meno impressionante sarebbe stata, in Venezia, la costruzionedella facciata della chiesa di Santa Lucia, voluta da LeonardoMocenigo. Se questa fosse statarealizzata, sarebbe apparsa sullariva del Canal Grande – nelbiancore della pietra d’Istria,esaltato in questo caso dalla lucemeridiana – la “forma” inaspettatadell’arco trionfale erettoquindici secoli addietro inAncona per rendere onore all’imperatoreTraiano. Ma non facciata della chiesa di Santa Lucia.[229] Progetto palladiano per lasarebbero state queste le operepiù imponenti concepite per Venezia da Palladio.Il Convento della Carità (quello in cui oggi sono ospitate leGallerie della Accademia) sarebbe stato – se fosse stato compiutamenterealizzato <strong>il</strong>progetto palladiano– la costruzione piùgrande per mole e[230] Planimetria del Convento palladiano dellaCarità con l’aggiunta di un tempio rotondo sulla suatestata settentrionale prospiciente <strong>il</strong> Canal Grande.[228] Canaletto, Capriccio: unprogetto di Palladio per <strong>il</strong> ponte diRialto con edifici di Vicenza, 1760circa, Parma, Galleria Nazionale.per imponenza dellacittà. E si sarebbe attestatoal CanalGrande (secondo la[231] Elaborazione di un disegno palladiano ditestata di una “piazza dei latini”.mia ipotesi) con un tempio rotondo esemplato sul modello delPantheon. Che se poi un altro tempio rotondo fosse sorto sul medesimoasse, sull’altra sponda del Canal Grande – secondo <strong>il</strong> programmatenacemente sostenuto da Marcantonio Barbaro nel corsodel dibattito per la costruzione del tempio votivo del Redentore –,su questa via d’acqua, che è la principale arteria della città, si sarebbematerializzato un evento architettonico che avrebbe avuto unimpatto sulla percezione della forma della città non inferiore aquello che avrebbe avuto <strong>il</strong> Ponte di Rialto, se questo fosse stato costruitoseguendo <strong>il</strong> modello audace proposto da Palladio.Quella che ha immaginato <strong>il</strong> Canaletto è una metafora di particolareefficacia, dunque, ma davvero insufficiente a esprimerecompiutamente la visione che Palladio aveva maturato per la capitaledella Repubblica. Egli infatti non si è limitato a concepire interventiche avrebbero coinvolto <strong>il</strong> Canal Grande; ma anche opereche avrebbero investito<strong>il</strong> cuore stessodella città, in ambitorealtino non menoche nell’ambito marciano.Ai piedi delPonte di Rialto –sulla sua sponda meridionale– avevaimmaginato si potesserealizzare una“piazza dei latini”,circondata da dueordini di logge, entrola quale si sarebbero potuti celebrare eventi e dare spettacoli,che avrebbero coinvolto <strong>il</strong> popolo veneziano non meno che l’oligarchiache governava la città.Ancora più clamorose sono le proposte palladiane per <strong>il</strong> foromarciano, per l’ambito cioè in cui si concentra <strong>il</strong> potere politico dellaRepubblica e con <strong>il</strong> quale Venezia ha sempre inteso dare al mondol’immagine più pregnante di sé. Assecondando un programmadi Marcantonio Barbaro che, divenuto Procuratore di San Marco,era intenzionato a r<strong>il</strong>anciare <strong>il</strong> processo di r e n o v a t i o del “foro” marcianoavviato negli anni del dogado di Andrea Gritti, Palladio avevaprogettato la costruzione di un palazzo imponente al centro dell’areadi Terranova quella, per intenderci, su cui sorgevano quei magazzinitrecenteschi che sono stati rasi al suolo da Napoleone perrealizzare quei modesti giardinetti che oggi si dicono “reali”. Unprogetto che Palladio, seguendo <strong>il</strong> procedimento mentale del Barbaro,non esita adampliare quasi a dismisura,fino a occuparel’intero sedimedell’area assai ampiadi Te r r a n o v a .[232] Progetto per la costruzione di un palazzopubblico nei due lotti centrali dell’area di Terranova.Palladio segue peròquesta iniziativa dell’autorevoleProcuratoredi San Marco“con la mano sinistra”, per così dire. Perché tutto <strong>il</strong> suo cuore e lasua mente sono impegnati, in quelle medesime settimane, nell’audaceproposito di dare nuova forma al fulcro stesso del potere poli-

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!