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Poul Anderson - Quoziente 1000~1977.pdf

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«E perché mai? No, Archie. Ricorda sempre che sei più intelligente di<br />

qualsiasi bestia, e che soprattutto tu hai le mani per manipolare gli oggetti.<br />

E in fin dei conti, una revolverata ferma qualunque animale.» Bergen si<br />

accostò alla finestra e guardò fuori. Era una bella giornata chiara, con un<br />

filo di vento che agitava le foglie. «In realtà» proseguì, con il suo solito tono<br />

gentile «una fattoria è il luogo più sicuro a cui posso pensare. Se i sistemi<br />

di produzione e distribuzione vanno in pezzi, come mi sembra possibile,<br />

avrai sempre qualcosa da mangiare. Ma io e mia moglie non diventiamo<br />

certo più giovani. Per tutta la vita sono stato un uomo serio, coscienzioso<br />

e privo di vizi. Adesso mi chiedo se valesse la pena di perdere tutti<br />

quegli anni.»<br />

Si alzò e si diresse alla porta. «Addio, Archie» disse, e se ne andò.<br />

Brock uscì nell'atrio scuotendo la testa e mormorando fra sé. Joe lo seguì:<br />

guaiva a tratti e gli lambiva la mano. Lui gli accarezzò la testa e andò<br />

a sedere su una panca per riflettere.<br />

"Il guaio" pensò "è che io e gli animali siamo diventati più intelligenti,<br />

ma lo stesso vale per tutti. Dio del Cielo, che pensieri ci saranno adesso<br />

nella testa di Bergen?"<br />

Era un concetto spaventoso. La velocità, l'acutezza, la capacità della sua<br />

mente gli parvero all'improvviso qualcosa di crudele; non osava pensare a<br />

come potesse essere, adesso, un normale individuo umano.<br />

Ma era difficile capirlo. Bergen non era affatto diventato un dio. Non<br />

mandava fiamme dagli occhi, non aveva la voce risoluta e vibrante, non<br />

costruiva grandi motori che fiammeggiavano e rombavano. Era sempre lo<br />

stesso uomo alto, dalle spalle un po' curve e il viso stanco, e la parlata strascicata.<br />

Gli alberi erano verdi come prima, dietro un cespuglio di rosa c'era<br />

un uccello che cantava, sul bracciolo si era posata una mosca color blu cobalto.<br />

Ricordava vagamente qualche sermone, da lui udito le poche volte che<br />

era andato in chiesa. La fine del mondo... che il cielo stesse per aprirsi? Gli<br />

angeli avrebbero riversato la collera divina sulla terra tremante, e Dio sarebbe<br />

comparso a giudicare i figli dell'uomo? Tese l'orecchio per sentire il<br />

galoppo dei quattro cavalieri dell'Apocalisse, ma sentì solo fischiare il vento<br />

tra gli alberi.<br />

E quello era l'aspetto peggiore. Il Cielo non si curava di quel che succedeva<br />

sulla Terra. La Terra continuava a ruotare su se stessa, in mezzo al<br />

buio e al silenzio, e ciò che accadeva sul sottile strato di polvere posatosi<br />

sulla sua crosta non aveva importanza.

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