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Poul Anderson - Quoziente 1000~1977.pdf

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sta nuova situazione» disse. «Finora non è stata piacevole per nessuno.<br />

Non vorrebbe ritornare al tempo di prima?»<br />

«No, io no» disse Brock.<br />

«Immaginavo che avrebbe risposto in questo modo. Ha affrontato la situazione<br />

che si è venuta a creare, con tutte le infinite possibilità a essa inerenti,<br />

e si sta disimpegnando bene. È anche quanto sta cercando di fare il<br />

tipo di individuo al quale appartengo io, ed è probabile che voi ci riusciate<br />

meglio di quanto non riusciamo noi. Non lo so. Forse non lo saprò mai,<br />

non vivrò così a lungo. Ma desidero dirle una cosa. Sono stato in missione<br />

nello spazio fra le stelle e dopo la mia ci sono state altre spedizioni. Abbiamo<br />

scoperto che tutta la Via Lattea è piena di vita, e sembra si tratti di<br />

un genere di vita simile a quello che esisteva sulla Terra: molte forme,<br />

molte civiltà, ma, dappertutto, esseri simili all'uomo. La media dell'intelligenza<br />

nell'universo non dovrebbe superare di molto il "quoziente cento". È<br />

troppo presto per dirlo, ma abbiamo ragione di credere che sia così. E noi,<br />

la cosiddetta umanità normale, che cosa dobbiamo fare? Dove possiamo<br />

trovare qualcosa che possa metterci alla prova e stimolarci, qualcosa capace<br />

di farci sentire umili e così offrirci un compito di cui possiamo andare<br />

orgogliosi? Penso che la risposta la troveremo nelle stelle. Oh, non voglio<br />

dire che il nostro fine sia quello di stabilire un impero nella Via Lattea. La<br />

sete di conquista è una cosa puerile, che ormai abbiamo messo da parte. E<br />

neppure abbiamo la pretesa di diventare gli angeli custodì di questi innumerevoli<br />

mondi, guidandoli e vigilandoli sino a quando le loro razze non<br />

saranno così rammollite da non potersi più reggere da sole. No, niente di<br />

tutto ciò. Noi pensiamo di creare la nostra nuova civiltà, una civiltà che si<br />

diffonderà fra le stelle e avrà i suoi propri fini, la sua funzione creativa, le<br />

sue lotte, le sue speranze. L'ambiente nel quale si svilupperà l'uomo sarà<br />

ancora prevalentemente umano.<br />

«Ma io credo che ci sarà uno scopo, in questa nuova civiltà. Per la prima<br />

volta, l'uomo avrà effettivamente una meta precisa; e io credo che questo<br />

nuovo scopo, nel corso di migliaia e milioni di anni, sarà quello di abbracciare<br />

tutta la vita nell'universo raggiungibile. Credo che si arriverà a un'armonia<br />

tale che nessuno, attualmente, è in grado di immaginarla.<br />

«Non saremo dèi, e nemmeno guide. Ma saremo, almeno alcuni di noi,<br />

elargitori di occasioni. Faremo in modo che il male non si radichi troppo<br />

tenacemente e che la speranza e le possibilità si presentino quando maggiore<br />

se ne sente il bisogno, a tutti quei milioni di creature senzienti che<br />

vivono, amano, ridono, piangono e muoiono, proprio come faceva l'uomo.

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