Poul Anderson - Quoziente 1000~1977.pdf
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ce loro scordare la luna e il mare che li circondava.<br />
E non si accorsero di una lunga sagoma silenziosa che si librava immobile<br />
nell'aria, sopra di loro, osservandoli, simile a un pescecane che incrociasse<br />
le vie del cielo. Solo quando udirono una voce che proveniva da<br />
quell'ordigno, alzarono lo sguardo.<br />
La voce che li raggiunse dall'altoparlante era quasi gentile, c'era quasi un<br />
tono di scusa nelle parole che furono pronunciate: «Ci spiace deludervi,<br />
ma avete fatto abbastanza.»<br />
Guardando sorpreso in aria, Grunewald vide sulla sua testa una forma di<br />
acciaio luccicante e il suo cuore perse un colpo. Il russo estrasse una pistola<br />
e sparò; i colpi risuonarono vanamente, frammisti al battito persistente<br />
del mare. Gli uccelli si destarono stridendo e le loro ali batterono improvvisamente<br />
con forza, tra le palme.<br />
Manzelli imprecò, girò sui tacchi e corse dentro l'astronave. La nave era<br />
munita di cannoni che avrebbero potuto annientare quella minaccia incombente.<br />
Grunewald, mentre correva verso un nascondiglio, vide una torretta<br />
sul fianco della nave ruotare su se stessa e puntare verso l'alto il cannone;<br />
si gettò a terra. Quel cannone sparava proiettili atomici!<br />
Dall'alto, il nemico proiettò un fascio di fiamma intensa e accecante. La<br />
bocca del cannone si afflosciò e divenne di un bianco abbagliante. Il sottile<br />
dito di fuoco seminò distruzione ovunque toccò la fusoliera della nave,<br />
finché non raggiunse il motore antigravità; qui indugiò qualche secondo, e<br />
presto il calore dell'acciaio fuso pizzicò il viso degli astanti.<br />
"Un gigantesco lanciafiamme a fusione atomica" pensò confusamente<br />
Grunewald. "Adesso non possiamo più decollare..."<br />
Lentamente, tutto il fianco della nave cominciò a diventare incandescente.<br />
Lo svedese gridò e si strappò dal dito l'anello. Manzelli saltò fuori gridando.<br />
Poi il campo di forza cessò, il metallo cominciò a raffreddarsi, e<br />
anche negli uomini che stavano ad aspettare parve che si fosse spento qualcosa.<br />
Solo il singhiozzo di Manzelli parlava per tutti.<br />
L'apparecchio nemico, un'astronave stellare, videro adesso, rimase fermo<br />
sopra le loro teste, ma una piccola piattaforma volante venne espulsa dal<br />
suo ventre e planò dolcemente verso terra. A bordo c'erano alcuni uomini e<br />
una donna. Nessuno si mosse mentre la piattaforma si posava.<br />
Grunewald avanzò di un passo innanzi agli altri, e si fermò di fronte ai<br />
nuovi arrivati.<br />
«Felix» disse con voce sommessa. «Peter, Helga.»<br />
Mandelbaum annuì. L'unica lampada al neon lasciava nell'ombra una