Poul Anderson - Quoziente 1000~1977.pdf
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era stata tramandata in un modo assai addomesticato da una serie di missionari<br />
non del tutto disinteressati.<br />
Infine, qualcuno che si trovava in un ufficio dall'altra parte del mondo<br />
aveva deciso che gli occorreva un'isola. Avrebbe dovuto servirsene come<br />
base navale, o forse come stazione sperimentale per qualche nuova diavoleria.<br />
Gli uomini bianchi passavano metà del tempo a farsi la guerra, e l'altra<br />
metà a preparare le guerre future. Ormai, comunque, non ha più importanza<br />
sapere a che cosa dovesse servire l'isola perché adesso l'atollo è disabitato,<br />
e i gabbiani che, soli, ne occupano gli anfratti, non se ne curano affatto.<br />
Gli indigeni furono trasportati altrove e per alcuni anni si ammalarono<br />
di nostalgia al pensiero della loro terra. Nessuno badò alla cosa, perché<br />
c'era bisogno dell'isola per proteggere la libertà dell'uomo, e dopo qualche<br />
anno la vecchia generazione si spense, insieme al ricordo dell'isola lontana,<br />
e la nuova generazione non l'aveva conosciuta. Nel frattempo gli uomini<br />
bianchi davano un po' di fastidio ai gabbiani costruendo edifici e riempiendo<br />
la laguna di navi.<br />
In seguito, per qualche motivo futile, l'isola era stata abbandonata. Forse<br />
per un trattato, o una disfatta in guerra o un collasso economico. Il vento,<br />
la pioggia e le liane non erano mai stati sconfitti, ma solo contenuti. Ora<br />
cominciavano il loro lavoro di demolizione.<br />
Per alcuni secoli, dunque, gli uomini avevano disturbato l'eternità dei<br />
giorni e delle notti, la pioggia, il sole, le stelle e i temporali, ma ora se ne<br />
erano andati via di nuovo. L'onda continuava ad attaccare la roccia della<br />
riva, le correnti fredde sottomarine corrodevano lentamente le fondamenta.<br />
Ma c'erano molti polipi del corallo, e questi continuavano a costruire. L'isola<br />
avrebbe continuato a esistere per buona parte di un milione di anni, e<br />
così non c'era ragione di affrettarsi. Di giorno, i pesci continuavano a saltare<br />
sull'acqua, i gabbiani a volteggiare sulla loro testa, e gli alberi e i bambù<br />
a crescere rapidamente. Di notte, la luna continuava a specchiarsi sulle onde<br />
che si accavallavano, e una scia fosforescente serpeggiava dietro il<br />
grande pescecane che pattugliava le acque all'esterno della laguna. E la pace<br />
regnava assoluta.<br />
L'aviogetto comparve sibilando in mezzo all'oscurità e alle stelle che<br />
brillavano alte. Le dita invisibili del radar esaminavano la superficie sottostante<br />
e una voce mormorava su una frequenza radio: "Giù, in questa direzione;<br />
va' piano". Il reattore sobbalzò per infine arrestarsi su una radura e<br />
ne uscirono due uomini.