Poul Anderson - Quoziente 1000~1977.pdf
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mento che potrebbe significare qualcosa. Nessuno lo ha fatto funzionare in<br />
modo così continuativo per tanto tempo e potrebbe darsi che ci siano degli<br />
effetti cumulativi...»<br />
«Forse si tratta di fatica del metallo» osservò Corinth. «Va bene, hai ragione.»<br />
E si immerse nel controllo degli strumenti.<br />
La Terra divenne sempre più grande davanti a loro. Ed essi, che avevano<br />
attraversato in poche ore interi anni-luce, adesso dovevano strisciare a poche<br />
centinaia di chilometri al secondo; neppure le loro nuove reazioni erano<br />
abbastanza rapide per guidare la nave a velocità trans-luce così vicino a<br />
un pianeta. Ma la loro nave era l'ultima che avesse quel limite, pensava<br />
Corinth. Alla fantastica velocità dell'evoluzione tecnologica postcambiamento,<br />
la prossima nave doveva essere un sogno di perfezione: come<br />
se i fratelli Wright avessero costruito, come secondo modello, un trasvolatore<br />
transatlantico. Probabilmente, ancor prima della sua morte l'ingegneria<br />
sarebbe giunta al suo massimo insuperabile, pari ai confini imposti<br />
dalla legge naturale. Da allora in poi, l'uomo avrebbe dovuto trovare<br />
qualche nuovo campo dell'avventura intellettuale, e Corinth aveva già un'idea<br />
di quale potesse essere. Guardò con una sorta di tenerezza l'amato pianeta<br />
che aumentava di dimensione davanti a lui. Ave atque vale!<br />
La falce di Terra divenne un disco offuscato dalla nebbia quando girarono<br />
attorno a esso per raggiungere la zona illuminata, poi, all'improvviso,<br />
non fu più davanti a loro, ma sotto di loro, e si udì il primo fischio dell'aria<br />
che scorreva sulla chiglia. Sorvolarono la vastità del Pacifico illuminato<br />
dalla luna, ridussero la velocità e videro la Sierra Nevada. L'America era<br />
sotto di loro, immensa, verde e bella, una terra dalle costole forti, tagliata<br />
dal Mississippi come da un nastro d'argento. Scesero ancora e videro le<br />
guglie di Manhattan che si stagliavano contro il mare.<br />
Il cuore di Corinth batteva forte. "Sta' calmo" si disse "sta' calmo e attendi.<br />
Ormai è finito." Diresse la nave verso Brookhaven, dove il campo di<br />
atterraggio era costituito da una macchia grigia che spiccava levigata e netta<br />
sul terreno circostante. Vide nel cantiere una argentea punta di lancia;<br />
avevano già iniziato il lavoro su un'altra astronave.<br />
Sentì un piccolo urto quando la nave toccò terra. Lewis azionò i comandi<br />
per fermare i motori. Le orecchie di Corinth risuonarono ancora per<br />
qualche tempo del loro ronzio nel silenzio improvviso che si era creato.<br />
Non si era reso conto del fatto che ormai quell'incessante tambureggiare<br />
era diventato parte di se stesso.<br />
«Andiamo!» S'era alzato e stava già attraversando la stretta cabina prima