Poul Anderson - Quoziente 1000~1977.pdf
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tevano come una grande parete abbagliante.<br />
La città sembrava addormentata. Pochi uomini e poche donne camminavano<br />
fra i grattacieli silenziosi; indossavano vestiti dimessi o giravano seminudi<br />
nonostante l'aria frizzante e non si muovevano più con la fretta febbrile<br />
di un tempo. Qualche rara macchina percorreva lenta i lunghi viali<br />
quasi deserti. Tutte erano alimentate dal nuovo sistema di trasmissione dell'energia<br />
a distanza e l'aria priva di fumo e di polvere era tersa e trasparente,<br />
quasi in modo crudele. Sembrava domenica, anche se si era solo a metà<br />
della settimana.<br />
I tacchi di Sheila picchiettavano seccamente sul marciapiede. Il rumore<br />
scandito le feriva i nervi, nel silenzio assoluto. Avrebbe potuto attutirlo<br />
rallentando il passo, ma non voleva farlo. Non poteva.<br />
Una frotta di ragazzi, dell'età di circa dieci anni, uscì da un negozio abbandonato<br />
e si mise a correre sulla strada innanzi a lei. I muscoli teneri avevano<br />
bisogno di esercizio, ma ciò che la rattristò fu il fatto che quei ragazzi<br />
non gridassero. Qualche volta pensava che i bambini fossero la cosa<br />
più difficile da sopportare. Non erano più gli stessi bambini di una volta.<br />
Il cammino dalla stazione ferroviaria all'Istituto era lungo. Sheila avrebbe<br />
potuto prendere la sotterranea e risparmiare le proprie energie - a che<br />
scopo? - ma il solo pensiero di dover fare il percorso chiusa in una scatola<br />
di metallo, insieme agli uomini nuovi della Terra, le diede un brivido. Era<br />
più aperto, più libero camminare in superficie, era quasi come passeggiare<br />
in campagna. La città aveva ormai cessato di essere utile e adesso stava<br />
morendo e le pareti cieche e spoglie attorno a lei erano impersonali come<br />
montagne. Lei era sola.<br />
Un'ombra sfrecciò lungo la strada, come proiettata da una nube che fosse<br />
passata velocemente nel cielo. Sheila guardò in alto e vide una lunga sagoma<br />
metallica sparire silenziosamente oltre i grattacieli. Forse avevano<br />
vinto la forza di gravità. E con questo?<br />
Passò accanto a due uomini che sedevano sugli scalini di una casa e nel<br />
silenzio udì la loro conversazione.<br />
«... estetica dell'affamato - il cambiamento.»<br />
Un gesto della mano.<br />
«Wiedersehen.» Un sospiro.<br />
«Negazione: macrocosmo, non-Io, entropia. Significato: ritorno all'umano.»<br />
Proseguì, accelerando il passo.<br />
Il palazzo dove aveva sede l'Istituto sembrava più dimesso dei giganti