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Poul Anderson - Quoziente 1000~1977.pdf

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nestre. Sheila ebbe l'impressione che il mondo si chiudesse su di lei.<br />

«Peter» bisbigliò. «Peter, tesoro, ho tanto bisogno di te. Ti prego, torna!»<br />

16<br />

Uscirono bruscamente dal campo della forza di inibizione, e i pochi minuti<br />

che seguirono furono terribili. Poi:<br />

«Dove siamo?» chiese Corinth.<br />

Attorno a loro brillavano costellazioni sconosciute, e il silenzio era così<br />

completo che udivano distintamente il loro stesso respiro.<br />

«Non lo so» borbottò Lewis. «E non me ne importa. Lasciami andare a<br />

dormire, fammi il favore.»<br />

Camminò barcollando attraverso l'angusta cabina e si gettò sulla cuccetta,<br />

tremando per i postumi del rientro. Corinth lo osservò per qualche minuto,<br />

con occhi ancora velati, poi tornò a osservare le stelle.<br />

"È ridicolo" pensò. "Sei ancora una volta libero, Nat. Hai il pieno uso<br />

delle tue facoltà ancora una volta. Servitene, allora!"<br />

Il suo corpo tremava dal dolore. La vita umana non era fatta per sopportare<br />

sollecitazioni di quel genere. L'improvviso ritorno alla precedente ottusità...<br />

i giorni del torpore che diventavano settimane mentre la nave era<br />

proiettata violentemente innanzi... e poi l'improvvisa uscita dalla zona di<br />

pericolo, il ritorno nello spazio libero e il ripristino improvviso - come l'esplosione<br />

di una fiamma - della funzione completa del sistema nervoso...<br />

Tutto ciò avrebbe dovuto provocare la morte.<br />

"Passerà. Passerà, ma frattanto la nave è ancora proiettata in avanti, la<br />

Terra è sempre più lontana, a ogni frazione di secondo. Fermala!"<br />

Sedette afferrandosi con le mani ai braccioli della poltrona, cercando di<br />

resistere alla nausea.<br />

"Calmati" ordinò a se stesso. "Fa' piano, frena i battiti del cuore, rilassa i<br />

muscoli che sussultano contro le loro ossa, argina i fuochi della vita e fa'<br />

che brucino nel modo più lento possibile."<br />

Pensò a Sheila che lo attendeva, e l'immagine di lei fu l'unica cosa reale<br />

e durevole che potesse fermare l'universo che turbinava attorno a lui. S'accorse<br />

che, con uno sforzo della volontà, riusciva a riprendere la forza. Fu<br />

una battaglia cosciente per arrestare la contrazione spasmodica dei polmoni,<br />

e quando l'ebbe vinta ebbe l'impressione che anche il suo cuore avesse<br />

rallentato il battito. La nausea finì, il tremito s'arrestò, la vista si schiarì, e

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