Poul Anderson - Quoziente 1000~1977.pdf
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essere completamente libera per me. Quando tornerò non permetterò che<br />
niente al mondo disturbi il nostro amore.»<br />
Ed ecco ciò che voleva dire: "Oh, mio immenso bene, rimani qui per me<br />
come sei sempre stata, tu che rappresenti tutto il mio mondo. Fa' che non ci<br />
sia più alcuna ombra fra noi, figlia della luce, fa' in modo che noi possiamo<br />
tornare a essere insieme come prima, altrimenti il futuro sarà sempre vuoto<br />
per me".<br />
«Ci proverò, Peter» aveva bisbigliato lei. Gli aveva accarezzato il viso.<br />
La voce di Lewis era risuonata aspra, distorta dal vento: «Tutti a bordo,<br />
coloro che devono imbarcarsi!»<br />
Corinth e Sheila avevano indugiato ancora qualche momento e tutti avevano<br />
rispettato il loro desiderio. Quando il fisico, giunto al portello stagno,<br />
si era girato per fare un cenno di saluto, era già a parecchi metri di altezza<br />
e la figura di Sheila era una piccola macchia sul bianco sporco della neve.<br />
Di lassù, vicino all'orbita di Saturno, a poppa dell'astronave, il Sole appariva<br />
appena un poco più grande della stella più brillante, quasi irriconoscibile<br />
fra la miriade di stelle. Le costellazioni non avevano subito alcun<br />
mutamento nonostante i milioni di chilometri percorsi. Il cerchio immenso<br />
della Via Lattea e le misteriose spirali delle altre nebulose brillavano altrettanto<br />
immensamente lontani quanto agli occhi del primo quasi-uomo che<br />
aveva sollevato con aria interrogativa lo sguardo al cielo. Non esisteva più<br />
una misura del tempo o della distanza, solamente una immensità che trascendeva<br />
i chilometri e gli anni. E lontana, invisibile, la Terra.<br />
La Sheila procedeva ora cautamente a una velocità inferiore a quella della<br />
luce. Giunti quasi ai margini del campo di inibizione, Lewis e Corinth<br />
preparavano i missili telecomandati che sarebbero stati proiettati nella regione<br />
dove il flusso era maggiore.<br />
Lewis scherzava con le cavie che aveva progettato di inviare con uno dei<br />
razzi. Gli occhi piccoli e vivaci degli animali lo guardavano fissamente<br />
come se sapessero ciò che li aspettava. «Povere bestiole» disse. «Qualche<br />
volta mi sento un po' una carogna.» E aggiunse con un sorrisetto: «Anche<br />
il resto del tempo, ma allora mi diverte.»<br />
Corinth non rispose, stava guardando le stelle.<br />
«Il tuo guaio» disse Lewis, posando la sua mole sulla sedia che gli stava<br />
accanto «è che tu prendi la vita troppo sul serio. Hai sempre fatto così e<br />
non hai cambiato abitudini neppure dopo il mutamento. Ora io - e io senza<br />
dubbio sono perfetto per definizione - ho sempre trovato cose sulle quali