04.12.2012 Views

Poul Anderson - Quoziente 1000~1977.pdf

Poul Anderson - Quoziente 1000~1977.pdf

Poul Anderson - Quoziente 1000~1977.pdf

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

L'Istituto Rossman era un edificio di cemento e di vetro; occupava mezzo<br />

isolato e appariva quasi luccicante in confronto ai suoi vicini più vecchi.<br />

Era conosciuto come il regno degli scienziati. Vi affluivano esperti<br />

provenienti da ogni parte del mondo e versati nei vari rami dello scibile;<br />

venivano attratti non tanto dagli ottimi stipendi, quanto dalla possibilità di<br />

effettuare qualsiasi ricerca di proprio gradimento senza alcun ostacolo e<br />

con un'attrezzatura di primissimo ordine, e soprattutto senza quella febbre<br />

chiamata "progettite" che stava soffocando la scienza nei laboratori militari,<br />

nelle industrie e in molte università. C'erano le inevitabili politiche interne<br />

e le pugnalate alla schiena, ma meno che nella media delle università;<br />

era come l'Istituto per le Ricerche Superiori, ma meno astruso e più pieno<br />

di iniziativa, e certamente con maggiore spazio di movimento. Lewis lo<br />

aveva citato una volta a Mandelbaum come una prova della necessità culturale<br />

di una classe privilegiata. «Penso che lo Stato non finanzierebbe mai<br />

qualcosa del genere e poi, quel che più conta, avrebbe il buon senso di non<br />

interferire?»<br />

«I Laboratori Atomici di Brookhaven funzionano benissimo» aveva risposto<br />

Mandelbaum, ma per lui era una risposta fiacca.<br />

Corinth fece un cenno di saluto alla ragazza dell'edicola nell'ingresso,<br />

salutò un paio di conoscenti ed entrò nell'ascensore, sbuffando per la lentezza.<br />

«Settimo» disse automaticamente, quando le portine si aprirono.<br />

«Lo so, dottor Corinth» gli sorrise l'addetto. «Lei è qui da... vediamo...<br />

quasi sei anni, vero?»<br />

Il fisico batté le palpebre per la sorpresa. Ai suoi occhi, fino a quel momento,<br />

l'inserviente era una semplice appendice della cabina; si erano<br />

scambiati qualche parola, ma soprappensiero. All'improvviso, Corinth lo<br />

vide come un essere umano, un organismo vivente e unico, parte di una rete<br />

enorme e impersonale che in definitiva diventava l'intero universo, ma<br />

che portava dentro di sé un proprio cuore. "Ma adesso" chiese a se stesso,<br />

stupito "perché mi vengono in mente queste cose?"<br />

«Sa, signore» diceva l'inserviente «stavo pensando a una cosa. Questa<br />

mattina mi sono svegliato e mi sono chiesto perché continuavo e se davvero<br />

non mi interessava altro che questo lavoro e poi la pensione...» S'interruppe<br />

per lasciar uscire una persona che scendeva al terzo piano. «Comunque,<br />

la invidio, lei fa qualcosa che conta.»<br />

Al settimo piano, Corinth disse, leggermente a disagio: «Be', volendo,<br />

potrebbe iscriversi alla scuola serale.»<br />

«Pensavo già di farlo. Se fosse così gentile da darmi un suggerimento...

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!