Selected papers - Garr
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Elogio dello Sperpero, del Gioco e della Pigrizia<br />
Joy Marino<br />
Presidente MIX - Milan Internet Exchange<br />
1. Introduzione ed avvertenza<br />
Ho approfittato dell’occasione che GARR mi<br />
ha offerto invitandomi a questa Conferenza<br />
per poter esprimere in piena libertà alcune<br />
idee che ho maturato negli ultimi mesi.<br />
Sono stato sollecitato da due istantanee<br />
che ho fotografato mentalmente in due momenti<br />
assolutamente non correlati, ma che ho<br />
poi rielaborato in questo “elogio”, che sembra<br />
quanto di più lontano si possa immaginare dal<br />
mondo dell’amministrazione dei soldi pubblici<br />
e della ricerca. Quest’insieme di considerazioni<br />
che, spero, mostrerà una sua coerenza<br />
nonostante l’eterogeneità dei temi, vorrei proporlo<br />
in forma di album di famiglia: una sequenza<br />
di ritratti, antichi e moderni, di persone<br />
vere.<br />
Prima di procedere su questo terreno minato,<br />
però, corre l’obbligo di iniziare con un’avvertenza,<br />
perché è sempre facile per noi, convinti<br />
sostenitori del Genio Italico, privilegiare<br />
questo su qualunque attività faticosa e sistematica.<br />
Noi italiani ammiriamo il modello<br />
“genio e sregolatezza”, meglio se accompagnato<br />
da un pizzico di furbizia, incarnato<br />
ad esempio da Maradona, e lo preferiamo, per<br />
rimanere in ambito calcistico, alla figura del<br />
grande lavoratore, magari dai piedi meno buoni,<br />
che si dà da fare altruisticamente per tutto<br />
il campo, come il mitico “Ringhio” Gattuso.<br />
Ricordiamo invece quello che diceva Thomas<br />
A. Edison: il genio è per 1% ispirazione e per<br />
il 99% sudore (perspiration in inglese).<br />
2. Perché un elogio<br />
Ritornando ad Edison, uno dei punti di partenza<br />
di queste considerazioni riguarda proprio il<br />
“genio”, anche nella sua accezione più prosaica<br />
di “innovazione”: che cosa occorre per inventare,<br />
o anche solo per innovare, nella tecnologia,<br />
nell’industria, nella ricerca?<br />
La prima delle due istantanee a cui accennavo<br />
sopra nasce dall’incontro con un manager,<br />
anzi un manager della ricerca, il quale,<br />
di fronte all’illustrazione di un progetto complicato,<br />
articolato e sicuramente innovativo,<br />
ma ancora vago nei suoi connotati, chiedeva<br />
“Dov’è il Master Plan?”<br />
Può essere comprensibile che chi amministra<br />
quattrini ed eroga finanziamenti si chieda<br />
come questi vengano impiegati; anch’io, in<br />
quanto amministratore di una società, seguo<br />
Fig. 1 Thomas A.Edison<br />
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