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Selected papers - Garr

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quisizione di conoscenza nel dominio di applicazione<br />

dell’ontologia stessa. Tale acquisizione<br />

può richiedere molto tempo e risorse umane<br />

(in particolare esperti del dominio).<br />

Molti sforzi della ricerca nell’ambito delle ontologie<br />

sono mirati a studiare tecniche e metodi<br />

per costruire ontologie in maniera semi-automatica<br />

a partire da conoscenza espressa in<br />

forma di testo strutturato o meno, da dizionari,<br />

basi di conoscenza, schemi semi-strutturati<br />

e relazionali. In questo senso, possiamo definire<br />

il processo di ontology learning (o ontology<br />

extraction) come l’insieme dei metodi e<br />

delle tecniche usate per costruire una ontologia<br />

ex-novo o per arricchirne o adattarne una<br />

esistente in maniera semi-automatica usando<br />

diverse sorgenti.<br />

Esistono diversi approcci per l’automatizzazione<br />

parziale del processo di acquisizione<br />

di conoscenza. Per eseguire questa automatizzazione,<br />

possono essere usate tecniche di natural<br />

language processing e di machine learning.<br />

Tali tecniche prevedono operazioni di<br />

potatura, unione, arricchimento di ontologie<br />

preesistenti, o anche creazione di ontologie ex<br />

novo, benché in quest’ultimo caso l’apporto<br />

umano sia ancora nettamente predominante.<br />

Il processo di ontology learning definito<br />

e utilizzato nell’ambito delle attività di LC3<br />

prevede l’estrazione, per mezzo di un’analisi<br />

testuale ed eventualmente strutturale dei documenti<br />

disponibili, delle caratteristiche salienti<br />

dei documenti, sulla base dalla ricorrenza<br />

statistica dei lemmi più significativi e<br />

dei collegamenti tra i documenti e tra le loro<br />

parti..<br />

Il tool sviluppato per la realizzazione delle<br />

fasi descritte in figura presenta una serie di<br />

pannelli che consentono avviare la fase di Text<br />

Analysis che fornirà il file delle caratteristiche,<br />

necessario per la successiva fase di clusterizzazione<br />

dei documenti processati.<br />

4.3 Definizione di tecniche semantiche per<br />

l’IR<br />

Il sistema prototipale presentato in questo la-<br />

voro, Semantic Searcher, oltre ad utilizzare le<br />

tecniche di Information Retrieval e Natural<br />

Language Processing, si basa anche sulle ontologie,<br />

ma diversamente dagli approcci che<br />

tendono ad utilizzarle come un mero supporto<br />

al query expansion, le utilizza per aiutare il<br />

sistema nel processamento della query utente,<br />

fornendo una base di conoscenza specifica<br />

che permetta di esplorarne il suo significato<br />

semantico e fornisca una risposta precisa a<br />

query anche molto complesse.<br />

4.4 Profilazione client side e adattamento dei<br />

contenuti<br />

Al fine di adattare la ricerca dei contenuti (e il<br />

risultato stesso della ricerca) al loro contesto<br />

di utilizzo, occorre fornire il profilo che descrive<br />

l’utilizzatore e identificare il set di risorse<br />

di cui serve disporre.<br />

L’architettura del sistema multicanale context-aware<br />

progettato e sviluppato nell’ambito<br />

del progetto LC3 è rappresentata in figura<br />

2. Gran parte dei terminali mobili oggi disponibili<br />

sul mercato aggiungono nell’header<br />

HTTP un link che punta ad un descrittore<br />

standard del particolare prodotto commerciale.<br />

Queste tipologie di profilo sono naturalmente<br />

statiche. Tecniche di profilazione automatica<br />

dei terminali di tipo avanzato sono necessarie<br />

per una profilazione che riesca a recuperare<br />

attributi quali l’effettiva memoria disponibile,<br />

il software installato sul terminale,<br />

la banda, la carica della batteria, la posizione<br />

dell’utente, ecc.<br />

Fig. 2 Architettura del sistema multicanale del progetto LC3<br />

Le tecniche sviluppate nell’ambito del progetto<br />

utilizzano la tecnologia ad Agenti Mobili.<br />

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