Selected papers - Garr
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plementazione del proprio registro e del proprio<br />
servizio di risoluzione nazionale. Al vertice<br />
di ogni sistema nazionale c’è il rispettivo<br />
top level domain (NBN:IT per l’Italia), gestito<br />
dalla relativa biblioteca nazionale. Ciascun<br />
dominio nazionale è a sua volta suddiviso in<br />
sotto-domini, sull’esempio del sistema DNS.<br />
Ciascun identificativo NBN relativo ad una<br />
particolare risorsa è composto dal nome del<br />
dominio di appartenenza seguito da un codice<br />
alfanumerico, il cui formato è stabilito dalle<br />
policy dei singoli sistemi nazionali.<br />
Esula dagli scopi del presente articolo una<br />
discussione dettagliata sulle motivazioni per<br />
le quali chi scrive ritiene che NBN sia una valida<br />
soluzione per la realizzazione di un’infrastruttura<br />
internazionale di gestione di identificativi<br />
persistenti. È sufficiente dire in questa<br />
sede che esso costituisce uno standard aperto,<br />
utilizzabile gratuitamente da qualunque organizzazione,<br />
e supporta la distribuzione delle<br />
responsabilità, consentendo a ciascun soggetto<br />
partecipante di mantenere il controllo completo<br />
sull’assegnazione degli identificativi alle<br />
proprie risorse.<br />
2. L’iniziativa NBN in Italia<br />
Il progetto per lo sviluppo di un registro/resolver<br />
NBN italiano è iniziato nel 2007 come<br />
collaborazione tra Fondazione Rinascimento<br />
Digitale, la Biblioteca Nazionale Centrale<br />
di Firenze, l’Università degli Studi di Milano<br />
ed il Consorzio Interuniversitario Lombardo<br />
per l’Elaborazione Automatica (CI-<br />
LEA). Dopo un anno è stato rilasciato un primo<br />
prototipo con lo scopo di dimostrare la<br />
validità dell’approccio gerarchico. Il prototipo<br />
utilizzava alcune funzionalità di DSpace<br />
ed Arc ed esponeva all’utente un’interfaccia<br />
web molto essenziale, basata su PHP. La<br />
gerarchia dei domini era limitata ad un massimo<br />
di due livelli.<br />
La seconda ed attuale fase dell’iniziativa<br />
NBN italiana è basata su una partnership diversa,<br />
che coinvolge il Consiglio Nazionale<br />
delle Ricerche (CNR), la Biblioteca Nazionale<br />
Centrale di Firenze, la Biblioteca Nazionale<br />
Centrale di Roma, l’Istituto Centrale per il<br />
Catalogo Unico (ICCU), la Fondazione Rinascimento<br />
Digitale, l’Università degli Studi di<br />
Milano e l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI).<br />
Tali soggetti hanno costituito un organo di governo<br />
per il coordinamento delle attività di<br />
sperimentazione e la definizione delle policy.<br />
All’inizio del 2009 è stato rilasciato il software<br />
jNBN, sviluppato dal Consiglio Nazionale<br />
delle Ricerche con il contributo di Fondazione<br />
Rinascimento Digitale e basato sul<br />
Framework JADA di proprietà del CNR. Tale<br />
software, realizzato su piattaforma Java Enterprise,<br />
ha eliminato la necessità di utilizzare<br />
DSpace ed Arc, ha introdotto nuove funzionalità<br />
ed ha rimosso il limite dei due livelli.<br />
Per ulteriori informazioni sull’iniziativa italiana<br />
si veda [29].<br />
Fig. 1 Architettura gerarchica-distribuita<br />
3. Il software jNBN<br />
Nella presente sezione si forniscono alcune<br />
informazioni sul software jNBN, rilasciato<br />
sotto licenza EUPL2 .<br />
3.1 Componenti architetturali<br />
Il sistema prevede un’organizzazione ad albero<br />
dei nodi che gestiscono i diversi sotto-domini.<br />
Tali nodi possono essere di tre tipi:<br />
- Central node: è il nodo radice della gerar-<br />
...................<br />
2 La European Union Public License è un tipo di licenza open<br />
source definito dall’Unione Europea e compatibile con la General<br />
Public License.