Selected papers - Garr
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Identificativi Persistenti: jNBN, un’applicazione JEE<br />
per la gestione di un’infrastruttura nazionale NBN<br />
Emanuele Bellini 1 , Mario Incarnato 2 , Roberto Puccinelli 2 , Marco<br />
Spasiano 2<br />
1 Fondazione Rinascimento Digitale, 2 Consiglio Nazionale delle Ricerche<br />
Abstract. L’utilizzo dei cosiddetti Identificativi Persistenti permette la creazione di una infrastruttura modulare,<br />
aperta e scalabile per l’identificazione e l’accesso di risorse a livello nazionale e internazionale e rappresenta quindi<br />
una caratteristica fondamentale dei sistemi di digital library. Nell’ambito delle biblioteche è stato definito il National<br />
Bibliography, basato sullo standard URN e attualmente promosso dalla Conference of European National Librarians<br />
(CENL). L’articolo descrive la genesi e le funzionalità del software jNBN, il cui scopo è quello di gestire lo sviluppo<br />
di un registro/resolver NBN (National Bibliography Number ) italiano.<br />
jNBN è stato testato con successo su una infrastruttura pilota nazionale, che coinvolge la Biblioteca Nazionale Centrale<br />
di Firenze, il CNR, la Fondazione Rinascimento Digitale e l’Università di Milano, tutti partner dell’iniziativa<br />
NBN italiana. Il prossimo passo sarà quello di partecipare alla realizzazione di un global resolver NBN di livello<br />
europeo.<br />
1. Introduzione<br />
La disponibilità di riferimenti stabili e certificati<br />
per le risorse su internet è fondamentale<br />
per le applicazioni di digital library, non solo<br />
per identificare dette risorse in modo affidabile,<br />
ma anche per garantirne l’accessibilità<br />
nel tempo. Iniziative di livello internazionale,<br />
quali l’European Digital Library [1] ed Europeana<br />
[2], dimostrano l’importanza di questi<br />
temi.<br />
Una possibile soluzione è quella di associare<br />
ad ogni risorsa digitale di interesse un<br />
Identificatore Persistente (Persistent Identifier,<br />
PI) in grado di certificare la sua autenticità<br />
e assicurarne l’accessibilità nel lungo<br />
periodo.<br />
Attualmente sono disponibili alcune soluzioni<br />
sia a livello di standard per la definizione<br />
degli identificatori che di tecnologie per<br />
l’implementazione della infrastruttura di gestione<br />
[24], ma lo scenario presente mostra<br />
che non è verosimile imporre una sola tecnologia<br />
o un solo registro per tutte le risorse informative<br />
e documentarie diffuse via web. Le<br />
modalità identificative e la granularità di dette<br />
risorse cambiano a seconda delle finalità del-<br />
le diverse comunità di produttori, gestori ed<br />
utilizzatori. 1<br />
Esempi di tali soluzioni sono l’Handle<br />
System [12], [26], [27], Il Document Object<br />
Identifier (DOI) [11], l’Archival Resource<br />
Key (ARK) [10], il Persistent URL (PURL)<br />
[13] ed il Library of Congress Control Number<br />
(LCCN) [14]. Per maggiori dettagli si veda<br />
[29].<br />
Nell’ambito delle biblioteche è stato definito<br />
il National Bibliography Number (NBN-<br />
RFC 3188), basato sullo standard URN (RFC<br />
2141) e correntemente promosso dalla Conference<br />
of European National Librarians<br />
(CENL). Il formato di questi identificativi<br />
prevede che l’insieme delle risorse digitali sia<br />
suddiviso in domini gerarchicamente ordinati,<br />
facenti riferimento, a livello internazionale,<br />
ad unico registro mantenuto dalla Library of<br />
Congress. Ogni Stato è responsabile dell’im-<br />
...................<br />
1 Da diversi anni, queste comunità hanno avvertito l’esigenza<br />
di realizzare un internet governance ed un’infrastruttura tecnologica<br />
in grado di assicurare una reale ed effettiva interoperabilità<br />
tra i diversi sistemi di produzione, gestione, identificazione<br />
e certificazione delle risorse informative, che consenta una<br />
condivisione consapevole delle stesse risorse ed un’integrazione<br />
razionale dei relativi servizi.<br />
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