Selected papers - Garr
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transitorietà dei supporti fisici di archiviazione<br />
e la caducità dei dispositivi hardware. La<br />
finalità di diffusione e divulgazione è favorita<br />
da una fruizione immediata dei materiali culturali<br />
digitali.<br />
L’elemento cardine di questo processo<br />
è un’interfaccia utente intuitiva ed “easy to<br />
use”, che garantisca un accesso semplice e<br />
rapido ai dati e consenta una ricerca efficace<br />
grazie a una serie di parole chiave ed un set di<br />
metadati standard, composti da informazioni<br />
sui documenti, integrate con i file.<br />
3. Casi d’uso<br />
Possono essere considerati due casi d’uso per<br />
dimostrare come le digital libraries su Grid<br />
possano garantire una duratura conservazione<br />
del patrimonio culturale umanistico: l’archivio<br />
dei lavori dello scrittore siciliano Federico<br />
De Roberto (1861-1927), che raccoglie quasi<br />
8000 scansioni, e l’archivio musicale del progetto<br />
Civiltà Musicale Napoletana, composto<br />
da più di 250.000 documenti digitali.<br />
3.1 Il fondo Federico De Roberto<br />
All’interno del fondo manoscritto di De Roberto,<br />
custodito presso la Biblioteca della Società<br />
di Storia Patria per la Sicilia Orientale<br />
di Catania, sono conservati manoscritti, dattiloscritti,<br />
bozze di stampa, articoli di giornale,<br />
carteggi, carte geografiche, ritagli, appunti<br />
e fotografie, per un totale di circa 10.000<br />
documenti.<br />
La maggior parte dei documenti sono di<br />
dimensioni variabili dal formato A5 a quello<br />
A3, insieme a documenti<br />
di formati<br />
particolari (7x7 cm,<br />
3x15cm ecc). Molti<br />
fogli hanno aggiunte<br />
e note laterali incollate<br />
a margine e<br />
ripiegate, che determinano<br />
una di-<br />
mensione totale di<br />
superficie superiore<br />
al formato A3. I documenti riportano numerosi<br />
interventi di correzione, tagli al testo delle<br />
opere e segni di rimando.<br />
Oltre al set di metadati acquisito in forma<br />
automatica dal dispositivo di scansione (ImageWidth,<br />
ImageHeight, XResolution, FileSize,<br />
CreationDate e ModifyDate), tutti i metadati<br />
sono stati inseriti attraverso la specifica XMP<br />
(eXtensible Metadata Platform), un formato<br />
di gestione di tipo XML nei software Adobe<br />
che rispetta lo standard Dublin Core. L’inserimento<br />
è avvenuto in batch con l’ausilio del<br />
software Adobe Photoshop CS.<br />
Il set di metadati comprende Document,<br />
Title, Author, Description, Description Writer,<br />
Keywords, Copyright Status e Copyright<br />
Notice. Le immagini esportate sono state lavorate<br />
fino alla creazione di file PDF in grado<br />
di ordinarle e organizzarle in pagine, comprimendole<br />
e ottimizzandole per la fruizione<br />
online.<br />
3.2 Gli spartiti della Civiltà Musicale Napoletana<br />
Gli spartiti della Civiltà Musicale Napoletana<br />
sono stati progressivamente digitalizzati<br />
all’interno di un repository contenente adesso<br />
più di 250.000 documenti. Le partiture sono<br />
copie di esecuzione, attualmente archiviate<br />
presso le librerie musicali di tutto il mondo.<br />
La maggioranza di esse, oltre che in Italia,<br />
è conservata a Londra, Parigi, Dresda e San<br />
Pietroburgo.<br />
La digitalizzazione ha consentito di raccogliere<br />
in un unico archivio lavori, documenti<br />
e manoscritti appartenenti<br />
a diverse<br />
collezioni: la biblioteca<br />
del Tesoro<br />
di San Gennaro,<br />
del Conservatorio<br />
di Napoli San Pietro<br />
a Maiella, la libreria<br />
Gerolomini<br />
Fig. 1 Scansione di una Serenata inedita di Leonardo Leo per “violini,<br />
viola, canto e b.c.”<br />
ed il Fondo Gustavo<br />
Alfonso Noseda