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Selected papers - Garr

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22<br />

Conservazione attiva e restauro dei supporti<br />

fonografici: il progetto REVIVAL della<br />

Fondazione Arena di Verona<br />

Sergio Canazza<br />

Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione,<br />

Università degli Studi di Padova<br />

Abstract. L’articolo illustra in dettaglio il progetto di ricerca REVIVAL focalizzato sulla conservazione e sul restauro<br />

dell’Archivio Audio Vicentini (Fondazione Arena, Verona).<br />

L’apertura di archivi e biblioteche ad un’ampia comunità telematica, resa disponibile dall’integrazione nella rete<br />

Internet, ha rappresentato un impulso fondamentale allo sviluppo culturale e didattico. Le difficili condizioni di agibilità<br />

di molti archivi di documenti sonori e la loro dispersione sul territorio nazionale ne limitano pesantemente la<br />

consultazione rendendo onerosa la ricerca dei materiali. La realizzazione di un progetto di digitalizzazione dei documenti<br />

audio può oggi consentire l’accesso in rete di questo patrimonio documentale, secondo una scelta di ingegneria<br />

culturale in linea con le grandi biblioteche europee e nordamericane.<br />

Nel decreto legislativo n. 112 del 1998 (in attuazione<br />

della legge n. 59 del 1997), al Titolo<br />

IV (Servizi alla persona e alla comunità),<br />

Capo V (Beni e attività culturali), per la prima<br />

volta viene data una precisa definizione di<br />

“tutela dei beni culturali” (art. 148 “Definizioni”,<br />

comma 1, lettera c): «ogni attività diretta<br />

a riconoscere, conservare e proteggere i beni<br />

culturali e ambientali». In questo senso, nella<br />

tutela possono essere compresi, tra gli altri,<br />

i sistemi di protezione antincendio e antifurto<br />

nonché, com’è esplicitamente scritto, le operazioni<br />

di conservazione. Quest’ultime consistono<br />

nel complesso delle azioni, dirette e indirette,<br />

volte a rallentare gli effetti della degradazione<br />

causata dal tempo e dall’uso sulle<br />

componenti materiali dei beni culturali.<br />

Nel campo dei dischi fonografici, la conservazione<br />

si articola in passiva 1 (difesa del supporto<br />

dagli agenti ambientali, senza alterarne<br />

la struttura) e attiva (trasferimento dei dati nel<br />

dominio digitale, spesso nota, nella letteratura<br />

anglosassone come digital curation). Poiché<br />

il disco è caratterizzato da un’aspettativa<br />

di vita relativamente bassa (se confrontata con<br />

quella di altri monumenti) la conservazione<br />

passiva risulta insufficiente. Inoltre, i dischi<br />

non hanno la possibilità di vicariare o rigenerare<br />

l’informazione perduta partendo dal segnale<br />

audio: è quindi di fondamentale importanza<br />

trasferire nel dominio digitale (oltre al<br />

segnale audio) tutta l’informazione contestuale<br />

presente nel supporto. In questo senso, molti<br />

archivi inseriscono nella copia conservativa<br />

le riprese fotografiche (etichetta, supporto, allegati,<br />

corruttele) e video effettuate durante il<br />

trasferimento dall’analogico al digitale (A/D)<br />

del segnale audio (disco in rotazione). Questi<br />

documenti, infatti, offrono informazioni sulle<br />

alterazioni (intenzionali o meno) e sulle corruttele<br />

del supporto. Questi dati sono necessari<br />

a fini archivistici, per studi musicologici e<br />

nelle operazioni di restauro audio [1], [2], [3].<br />

Nel caso di archivi di medie/grandi dimensio-<br />

...................<br />

1 La conservazione passiva si suddivide a sua volta in indiretta,<br />

che non comporta il coinvolgimento fisico del disco, e diretta,<br />

nella quale il disco viene trattato, senza comunque alterarne<br />

struttura e composizione. Nella conservazione passiva indiretta<br />

rientrano: la prevenzione ambientale (che si esplica attraverso<br />

il controllo dei parametri ambientali che sono, in ordine decrescente<br />

di pericolosità per i dischi: umidità relativa, temperatura,<br />

inquinamento, luce), la formazione del personale addetto<br />

alla conservazione, l’educazione dell’utente. La conservazione<br />

passiva diretta comprende gli interventi di: realizzazione di custodie<br />

di protezione, spolveratura delle raccolte, disinfestazione<br />

degli archivi con gas inerti.

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