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non sottovaluto mail'avversarioNon ho mairinunciatoad essere madrené a farmi una famiglia.Mio figlio, a tre anni,già conoscel'inno di MameliSono orgogliosadi poter essereun esempioValentina Vezzali è la portabandiera azzurra: «Per un atleta è come vincere una medagliaolimpica. è un onore portare il tricolore, ma voglio soprattutto portare in alto l'Italia e regalaretante emozioni cercando di dare il massimo». A chi si aspetta che eguagli il m<strong>it</strong>o di Carl Lewisrisponde: «I record sono fatti per essere superati e i m<strong>it</strong>i per essere onorati»incredibile:portare la bandierae rappresentare il«Un'emozioneproprio Paese per unatleta è come ricevere un oro. è unsogno, ne sono felicissima».Cinque ori di cui tre nell'individuale edue a squadre, più un argento e unbronzo nelle quattro Olimpiadi disputateprima di Londra: Valentina Vezzaliè la più medagliata dello sportolimpico <strong>it</strong>aliano. E proprio il suostraordinario curriculum le ha, quasidi dir<strong>it</strong>to, fatto indossare l'ab<strong>it</strong>o dellaportabandiera <strong>it</strong>aliana alla cerimoniadi apertura dei Giochi del 27 luglio.«Voglio portare la bandiera - dice -,ma voglio soprattutto portare in altol'Italia e regalare tante emozioni atutti cercando di dare il massimo conla mia scherma».Ci tiene molto la Vezzali a precisareche stringere il tricolore rappresentaper lei un grande onore:« Questoriconoscimentovale comeuna medagliaolimpica.Sonograta al PresidentedelConi, alSegretariogenerale e allaGiunta peravermi datoquest'opportun<strong>it</strong>à».Un motivo di orgoglio che vale quantouna stoccata vincente. ''è propriocosì - conferma Valentina alla vigiliadella partenza per il Villaggio olimpico-, ho lavorato sodo in r<strong>it</strong>iro con laNazionale per recuperare la concentrazionedopo che il Coni mi ha sceltocome portabandiera azzurra. Inutiledire quanto io abbia grad<strong>it</strong>o questadecisione, che però mi ha un po' cambiatoi r<strong>it</strong>mi di v<strong>it</strong>a. In ogni caso ilmio umore è sempre buono e nonmanco certo di stimoli».A Londra l'aspettano grandi responsabil<strong>it</strong>à:«Sono orgogliosa di poteressere un esempio e spero che, attraversoil mio impegno e la mia determinazione,chiunque si possa sentirefelice di essere <strong>it</strong>aliano, compreso ilmio bambino, che a tre anni giàconosce l'Inno di Mameli. Io sonoun'atleta che non ha mai rinunciatoad essere madre né a farsi una famiglia».E ai tanti fans che le auguranodi eguagliare il m<strong>it</strong>o di Carl Lewis, ilvelocista statun<strong>it</strong>ense che ha conquistatoquattro ori in altrettante Olimpiadi,lei, reduce da tre ori consecutivivinti a Sydney, Atene e Pechino,risponde con seren<strong>it</strong>à: «Ho sempresostenuto che i record sono fatti peressere superati e i m<strong>it</strong>i per essereonorati. Uguagliare un atleta comeCarl Lewis è un onore». Nel frattempoperò vuole rendere omaggio a uno deigrandi dello sport <strong>it</strong>aliano che adessonon c'è più: Edoardo Mangiarotti, il redella scherma, 13 medaglie olimpichedi cui sei d'oro. «Ci ha lasciati a maggioscorso, ma a Londra vivrà comunquenel nostro ricordo», dice concommozione. Intanto si prepara astudiare le avversarie, tutte moltopericolose a cominciare dalle rivaliazzurre Elisa Di Francisca e AriannaErrigo, per non parlare dell'agguerr<strong>it</strong>acoreana Hyun Nam sconf<strong>it</strong>ta propriodalla Vezzali nella finale di Pechino,fino alle temibili russe Lamonova eShanaeva e della polacca Gruchala. Sidice pronta Valentina, la portabandiera<strong>it</strong>aliana, a salire ancora unavolta in pedana come l'atleta da battere,così come è successo negli ultimiquindici anni. E ne è consapevole:«Non ci si ab<strong>it</strong>ua mai alle pressionidella vigilia, ma è anche vero chebisogna affrontarle se si vuole arrivarein fondo. Personalmente credo checiascuna delle atlete che si è qualificataper la gara di fioretto femminilea Londra ha tutte le potenzial<strong>it</strong>à perarrivare in alto. Non sottovaluto maile mie avversarie, guai a pensare diessere superiori a qualcuno». •18 www.ufficiostampa.rai.<strong>it</strong>TV RADIOCORRIERE19