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Scarica la Rivista in pdf - Associazione Quarto Oggiaro Vivibile

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3 EDITORIALEImportante è cont<strong>in</strong>uare a credere nel futuro!E’ giugno , questo è l’’ultimo numero prima del<strong>la</strong> pausa estiva.Qu<strong>in</strong>di buone ferie (a chi può farle) ed arrivederci a Settembre.Perché non term<strong>in</strong>are questo <strong>in</strong>tervento qui?! Sarebbe molto semplice, ma non rientra nelmio “stile”.Qu<strong>in</strong>di <strong>in</strong>izio riportando parole di altri che condivido. In questo caso quelle di Marco Vitaleche dalle pag<strong>in</strong>e del Corriere del<strong>la</strong> Sera del 13 di questo mese così scriveva: “Mi par<strong>la</strong>nodelle tristezze, del<strong>la</strong> violenza, del<strong>la</strong> corruzione, del<strong>la</strong> mancanza di professionalità, del<strong>la</strong> iperpoliticizzazione dom<strong>in</strong>anti nelle loro città (del Sud). Quando cerco di spiegare loro che danoi a Mi<strong>la</strong>no non è più molto diverso … colgo nei loro occhi un grande smarrimento, unaenorme tristezza. “ “… se anche Mi<strong>la</strong>no viene meno come punto di riferimento, cometestimonianza del buon vivere civile che cosa ci resta?”Ed a questo punto potrei anche fermarmi .… tanto.. cosa possiamo fare noi cittad<strong>in</strong>i aquesto punto, <strong>in</strong> una situazione <strong>in</strong> cui ci hanno portato probabilmente una gestionepubblica poco attenta all’<strong>in</strong>teresse comune, ma anche una’<strong>in</strong>sieme di piccoli e grandiegoismi ed una non trascurabile quantità di menefreghismo quotidiano collettivo ?!Ma un’esortazione è arrivata sul<strong>la</strong> stessa pag<strong>in</strong>a dal nostro vescovo, monsignorTettamanzi:”Mi<strong>la</strong>no può e deve ritrovare <strong>la</strong> sua vocazione di “capitale morale” … io dico chec’è una speranza, Mi<strong>la</strong>no che può contagiare il Paese <strong>in</strong>tero”.Credo <strong>in</strong>tendesse <strong>la</strong> Mi<strong>la</strong>no dei cittad<strong>in</strong>i benemeriti e dei grandi nomi che hanno <strong>in</strong>vestitocapitali economici e morali su di essa ed hanno creduto nel<strong>la</strong> qualità delle persone, creandouna città aperta, attiva, tollerante, capace di accettare e fondere le diversitàtrasformandole <strong>in</strong> una forza propulsiva del bene comune condiviso.Ma per dare una svolta decisa al moderno “tran-tran” poco menegh<strong>in</strong>o bisogna tornare apremiare l’onestà e <strong>la</strong> professionalità ovunque; far uscire le qualità migliori di noi tuttiperché esse trionf<strong>in</strong>o sul dis<strong>in</strong>teresse nei confronti del bene comune, sul ma<strong>la</strong>ffare el’illegalità sempre più diffusi e, purtroppo, qualche volta, tollerati o <strong>in</strong>vidiati.Perché io credo che solo <strong>la</strong> forza delle nostre conv<strong>in</strong>zioni positive date dai valorifondamentali del vivere civile che avevano permesso <strong>la</strong> nascita di una società basata sul<strong>la</strong>solidarietà, <strong>la</strong> legalità, il <strong>la</strong>voro e l’impegno civile, permetterà questa nostra comunità diuscire a testa alta da questo nuovo “secolo oscuro” che stiamo vivendo.Come sempre al<strong>la</strong> base ci sono gli uom<strong>in</strong>i che tutti i giorni, passo dopo passo, senzacompromessi o scorciatoie , con i propri “attrezzi” e <strong>la</strong> propria volontà, <strong>in</strong>sieme siimpegnano per tornare a dare un senso alle conquiste civili di chi ci ha preceduti.Bruno Rimoldi

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