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Relazione di progetto - Parco del Delta del Po

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da Valle Furlana, per gli scambi idraulici con il fiume Reno.8. Per gli e<strong>di</strong>fici esistenti in Valle, inclusi quelli a carattere produttivo, sono ammessi interventi <strong>di</strong> manutenzione or<strong>di</strong>naria e straor<strong>di</strong>naria, restauro eristrutturazione e<strong>di</strong>lizia, nonché gli interventi necessari alla corretta officiosità <strong>di</strong> manufatti tecnici quali chiaviche, sifoni, idrovore e similari, ivi compresa lacostruzione <strong>di</strong> nuovi impianti tecnologici; tali interventi dovranno in ogni caso rispettare le forme <strong>del</strong>la tra<strong>di</strong>zione valliva locale.9. Nella stesso ambito è consentita la manutenzione dei canali principali, secondari, <strong>del</strong>le fosse sub-lagunari e <strong>del</strong>le opere per la funzionalità idraulica e<strong>di</strong> mantenimento <strong>del</strong>le con<strong>di</strong>zioni trofiche ottimali, con particolare riguardo all’adduzione e circolazione <strong>del</strong>le acque dolci provenienti dal Fiume Reno. Imateriali litoi<strong>di</strong> conseguenti potranno essere depositati all'interno <strong>del</strong>la zona, previa valutazione <strong>del</strong>la compatibilità con l’assetto morfologico dei luoghi e<strong>del</strong>l'impatto sulle componenti biologiche ivi esistenti;C.PINLa sottozona C.PIN comprende una parte <strong>del</strong>la pineta compresa tra la strada statale Romea e le valli <strong>di</strong> Comacchio, nei pressi <strong>del</strong>la valle Ussarola; l’area ècaratterizzata prevalentemente da pineta a Pinus pinea. Gli interventi <strong>di</strong> gestione forestale e regimazione idrica sono previsti dal programma <strong>di</strong> gestioneforestale elaborato dall’Ente <strong>di</strong> Gestione, nel rispetto degli obiettivi <strong>di</strong> mantenere le “spazzate”, aree aperte caratterizzate da vegetazione bassa erbacea; <strong>di</strong>mantenere gli alberi senescenti con cavità, idonei all’inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong> specie ornitiche “hole depen<strong>di</strong>ng” e <strong>di</strong> Chirotteri forestali.In tali sottozone sono vietati:- interventi <strong>di</strong> prosciugamento, nonché movimenti <strong>di</strong> terra o scavi, fatto salvo quanto previsto al successivo comma 6.2;- l’asporto <strong>di</strong> materiali e l’alterazione <strong>del</strong> profilo <strong>del</strong> terreno;- la raccolta e l’asportazione <strong>di</strong> flora, fatto salvo quanto previsto al successivo comma;- l’alterazione <strong>del</strong>l’apparato boschivo;- l’alterazione degli equilibri idrologici che determinano la composizione specifica <strong>del</strong> bosco, con particolare riferimento ai lembi <strong>di</strong> giuncheto aimargini <strong>del</strong>le valli <strong>di</strong> Comacchio;- l’alterazione <strong>del</strong>la fascia ecotonale <strong>di</strong> passaggio tra l’ecosistema boschivo e quello palustre;- la circolazione veicolare al <strong>di</strong> fuori dei percorsi carrabili regolamentati e per esclusivo uso <strong>di</strong> servizio;- l’accesso al <strong>di</strong> fuori dei sentieri esistenti e regolamentati;- l’asportazione degli esemplari arborei morti, morenti o senescenti, con carie e cavità che non creino pericoli per l’incolumità <strong>di</strong> persone o cose el’asportazione dei tronchi abbattuti al suolo che non creino pericolo <strong>di</strong> incen<strong>di</strong>o.In tali sottozone sono consentiti:- la manutenzione or<strong>di</strong>naria e straor<strong>di</strong>naria, il restauro scientifico, il restauro e risanamento conservativo, la ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia e/o ripristinoe<strong>di</strong>lizio, nonché la variazione <strong>del</strong>la destinazione d’uso degli immobili esistenti, purché non pregiu<strong>di</strong>zievoli per la conservazione <strong>del</strong>l’area boscata e <strong>del</strong> suoequilibrio ecologico;- le opere <strong>di</strong> mantenimento o miglioramento <strong>del</strong> deflusso <strong>del</strong>le acque, nel rispetto <strong>di</strong> quanto specificato al precedente comma 6.1 relativamente allaconservazioni dei particolari assetti vegetazionali <strong>del</strong>le compagini forestali legate al ristagno idrico;- gli interventi <strong>di</strong> rimboschimento con esemplari appartenenti a specie autoctone e derivate da ceppi <strong>di</strong> origine locale e alla specie Pinus pinea;- le attività ricreative e <strong>del</strong> tempo libero non in contrasto con le finalità <strong>del</strong> presente Piano <strong>di</strong> Stazione e nel rispetto <strong>di</strong> quanto stabilito dal Regolamento<strong>del</strong> <strong>Parco</strong>;- la raccolta degli strobili (pigne) in aree e secondo modalità stabilite dal Regolamento <strong>del</strong> <strong>Parco</strong>;- l’accesso regolamentato.PP.PINArt 26 comma 9Nelle aree PP.PIN sono vietati:a. la realizzazione <strong>di</strong> manufatti <strong>di</strong> qualsiasi tipo, comprese serre permanenti o semifisse o provvisorie e l’apertura <strong>di</strong> nuove strade;b. l’alterazione <strong>del</strong>l’ecosistema forestale;c. la circolazione veicolare al <strong>di</strong> fuori dei percorsi carrabili.Nelle stesse aree sono consentite:a. l’or<strong>di</strong>naria e straor<strong>di</strong>naria manutenzione e la ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia dei fabbricati esistenti;b. la manutenzione <strong>del</strong>la viabilità carrabile esistente, <strong>del</strong>le piste <strong>di</strong> servizio e dei camminamenti pedonali, fermo restando comunque il <strong>di</strong>vietoall’asfaltatura <strong>del</strong>le strade bianche;c. gli interventi <strong>di</strong> miglioramento <strong>del</strong>l’assetto naturalistico <strong>del</strong>la compagine boschiva e <strong>del</strong> sottobosco sulla base degli in<strong>di</strong>rizzi dettati all’articolo 14.

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